DI COSA SI TRATTA?
La rete di monitoraggio dei corpi idrici che scorrono nel sottosuolo
In Lombardia sono presenti
27 corpi idrici sotterreanei di diversa profondità e 21 falde acquifere locali, che sono tenuti sotto controllo da una rete di monitoraggio di ARPA Lombardia che consiste in 421 punti di monitoraggio di carattere quantitativo e 500 punti di monitoraggio di carattere qualitativo.
Alle acque sotterranee di pianura e fondovalle si aggiungono inoltre le
sorgenti tipiche della
fascia alpina e prealpina, la cui valutazione è indispensabile per valutare la
disponibilità di acqua nelle zone montane.
LO SAI COSA FA ARPA?
Verifichiamo che le risorse di acque sotterranee non rischino di esaurirsi e non siano inquinate
Attraverso quasi
1000 punti di monitoraggio su tutto il territorio regionale, monitoriamo la qualità delle falde acquifere (superficiali e profonde) e il loro livello quantitativo. ARPA Lombardia, inoltre, tiene sotto controllo anche le
sorgenti alpine e prealpine: un’attività indispensabile per valutare la disponibilità delle acque nelle zone montane.
Informazioni, segnalazioni, emergenze: a chi rivolgersi ?
ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della
Direttiva 2000/60/CE.
ARPA, in particolare, svolge le seguenti azioni inerenti le acque sotterranee:
- programmazione e gestione del monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici;
- effettuazione di sopralluoghi, campionamenti e misure di livello della falda;
- esecuzione di analisi degli elementi
chimico-fisici e chimici;
- elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione;
- supporto tecnico-scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione;
- partecipazione a tavoli tecnico-scientifici su tematiche di settore istituiti dalla Commissione Europea, dal Ministero dell’Ambiente, dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dalla Regione Lombardia e dagli Enti Locali;<
- gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali;
- verifiche ed espressione di pareri nei seguenti ambiti:
- gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque.
Le attività sono svolte dal Centro Regionale Qualità delle Acque (CRQA), istituito con Decreto del Direttore Generale ARPA n. 558 dell’11/11/2014. Il CRQA è costituito da sei Strutture:
- UO Risorse Idriche: programmazione e coordinamento (UO RIPeC);
- UO Centro Regionale Laghi e Monitoraggio Biologico Acque Superficiali (UO CRLMBAS);
- UO Monitoraggio Acque Macro Area 1 – Como, Lecco, Sondrio, Varese (UO Monitoraggio Acque MA1);
- UO Monitoraggio Acque Macro Area 2 – Lodi, Milano, Monza e Brianza, Pavia (UO Monitoraggio Acque MA2);
- UO Monitoraggio Acque Macro Area 3 – Bergamo, Cremona (UO Monitoraggio Acque MA3);
- UO Monitoraggio Acque Macro Area 4 – Brescia, Mantova (UO Monitoraggio Acque MA4).
Nel corso del 2013, ARPA Lombardia ha avviato un’attività volta all’integrazione dell’attuale rete di monitoraggio regionale delle acque sotterranee con una rete che contempli, oltre ai pozzi e piezometri di monitoraggio qualitativo e quantitativo delle risorse idriche di pianura e fondovalle (acquiferi porosi), anche le manifestazioni sorgentizie, tipicamente presenti in area alpina e pre-alpina (acquiferi fessurati).
Lo studio delle sorgenti rappresenta uno strumento indispensabile per valutare la disponibilità idrica dell’area montana, mentre la caratterizzazione idrochimica delle sorgenti risulta utile per la classificazione idrochimica degli acquiferi che trovano recapito nel punto di emergenza.