Rete di monitoraggio
Come stabilito nella normativa europea e nazionale, i livelli piezometrici rappresentano l’indicatore idrologico di base per il monitoraggio dello stato quantitativo. Il D.Lgs. 30/09 prevede pertanto la realizzazione di una rete per il monitoraggio quantitativo per rilevarne lo stato su tutti i corpi idrici sotterranei al fine di effettuare una stima affidabile delle risorse idriche disponibili e valutare le tendenze nel tempo verificando se la variabilità della ricarica e il regime dei prelievi risultano sostenibili sul lungo periodo.
La frequenza di monitoraggio e la densità delle stazioni della rete dipendono dalle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi e per pervenire alla definizione di stato quantitativo risulta necessario la definizione di un modello concettuale che tenga conto delle misure di livello delle acque sotterranee in pozzo (influenzato da ricariche e prelievi), utilizzate per la ricostruzione del bilancio idrico (afflussi/deflussi), e integrate dagli altri elementi che caratterizzano il bilancio idrico (ad esempio dati di precipitazioni, portate di sorgenti puntuali e di sorgenti lineari lungo i fiumi). Questo processo è finalizzato a verificare che la media annua dell’estrazione a lungo termine non esaurisca le risorse idriche sotterranee disponibili.
Come sono stati selezionati i siti di monitoraggio?
L’allegato 4 del D.Lgs. 30/09 indica i criteri per la selezione dei siti di monitoraggio per la rete di monitoraggio qualitativa e quantitativa. In termini generali la selezione, l’ubicazione e la densità dei siti devono essere basate sul modello concettuale, formulato sulla base delle caratteristiche idrogeologiche e delle pressioni esistenti, e possono essere supportate dalle seguenti informazioni:
- dati esistenti su qualità e quantità;
- caratteristiche dei siti di monitoraggio esistenti e regime delle estrazioni;
- aree interessate da elevati prelievi idrici e zone a ricarica lenta;
- distribuzione spaziale dei siti di monitoraggio esistenti in rapporto alle dimensioni del copro idrico sotterraneo sulla base di criteri geometrici ed in conformità alle indicazioni nazionali;
- utilizzo delle risorse idriche sotterranee in modo da privilegiare il controllo nelle aree di maggiore sfruttamento;
- criteri di tipo economico (reti già esistenti sul territorio);
- rappresentatività e appartenenza univoca dei punti di monitoraggio agli acquiferi –punti di monitoraggio monofalda - significatività e omogeneità/variabilità;
- caratteristiche degli acquiferi e della loro evoluzione temporale oltreché fattori locali di variabilità (orografia, utilizzo del territorio, composizione del suolo e del sottosuolo, densità della popolazione etc.) e le relative influenze con la falda superficiale;
- criteri logistici basati su considerazioni relative alla accessibilità anche su lungo termine e alla sicurezza.
Inoltre i siti devono fornire campioni rappresentativi della qualità del copro idrico e delle pressioni su di esso gravanti.