ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

AIA ANNO 2017

I controlli

Nell’anno 2017 sono state sottoposte a controllo 495 installazioni per un totale di 510 verifiche ispettive complessive tra ordinarie e straordinarie, come indicate in tabella 3.

Delle 473 installazioni sottoposte a controllo ordinario, 100 installazioni hanno evidenziato “non conformità”, mentre delle 37 ispezioni straordinarie (6 attivate dall’A.C., 12 a seguito di esposto, 9 a seguito di incidenti, 1 per controllo della diffida e 9 per altre motivazioni) 6 sono risultate non conformi.

Le violazioni della normativa ambientale o dell’atto autorizzativo contestate hanno rilevanza di carattere penale o amministrativa; in tabella 4 che segue viene illustrato l'elenco dettagliato delle non conformità riscontrate nelle verifiche ispettive ordinarie e straordinarie per singola categoria IPPC.

Categoria IPPC
n° verifiche ordinarie
n° verifiche straordinarie
n° inadempienze riscontrate

Attività energetiche

15

2

4

Produzione e trasformazione dei metalli

112

9

37

Industria dei prodotti minerali

14

3

8

Industria chimica

48

3

11

Gestione dei rifiuti

122

8

65

Altre attività

47

7

11

Allevamenti intensivi

115

5

33

TOTALE

473

37

169

Le violazioni riscontrate sono state complessivamente 169 (per alcune aziende sono state contestate più violazioni); di queste quelle aventi rilevanza penale sono state il 13%.

Nel grafico seguente sono illustrate le tipologie di violazione riscontrata (penale/amministrativa) e la percentuale per ognuna di esse rispetto al totale:

 

Valutazione dei dati di autocontrollo

Di seguito si riportano le elaborazioni effettuate sui dati delle emissioni in atmosfera e in acqua delle installazioni di tipo industriale, con esclusione quindi di quelle zootecniche (codici IPPC 6.6). I dati presentati sono espressi in flusso di massa, come Mg/anno, con l’eccezione del parametro “Diossine e Furani”, i cui risultati sono espressi in g/anno.

I dati

I dati di emissione sono riferiti all’anno 2017 e riguardano 920 installazioni, di cui 17 AIA Nazionali.

Per entrambe le matrici, vista la molteplicità di piani di monitoraggio adottati e di conseguenza dei parametri monitorati, sono stati individuati gli inquinanti più significativi.

Emissioni in atmosfera

Per quanto riguarda le emissioni in aria sono stati individuati gli inquinanti qui sotto elencati, rappresentativi sia dal punto di vista delle ricadute sulla qualità dell’aria (polveri, NOx, SO2) che dal punto di vista della tossicità dei componenti (COV/SOV, metalli, diossine e furani).

I dati si riferiscono a 828 installazioni, per un totale di 9.354 punti di emissione.

Emissioni in acqua

Gli scarichi idrici sono riferiti a 565 installazioni, per un totale di 2.418 punti di scarico. Il numero dei punti di scarico e, di conseguenza, dei dati raccolti è leggermente superiore a quello del 2016 dal momento che per il 2017 sono stati considerati, a differenza dell’anno scorso, le portate < 4.000 mc/ giorno con un flusso di massa > 50 Kg/anno.

Le elaborazioni hanno riguardato i seguenti parametri:

Parametro

BOD5

COD

Metalli, come sommatoria dei parametri di tabella 3 allegato 5 alla parte III del d.lgs. 152/06 (Alluminio, Arsenico, Bario, Boro, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Stagno, Zinco). I metalli ricercati sono diversi a seconda della specifica categoria IPPC e, all’interno di questa, dello specifico ciclo produttivo dell’azienda.

Solventi clorurati

Tensioattivi

Elaborazione dei dati

I dati sono stati calcolati ed elaborati a partire dai dati di emissione rilevati in discontinuo, espressi in concentrazione, misurati dalle ditte ai punti di emissione/punti di scarico, con le modalità e frequenze previste dal piano di monitoraggio, che è parte integrante delle prescrizioni del decreto AIA di autorizzazione all’esercizio, e registrati nell’applicativo AIDA.

A partire dai dati puntuali sono stati calcolati la concentrazione media annua e il flusso di massa annuale, a partire dalle ore di funzionamento totali e dalle portate (espresse rispettivamente in Nm3/h per le emissioni in atmosfera e m3/anno per gli scarichi idrici).

Per quanto concerne il valore delle portate è stato stimato che il valore reale sia pari all’80% del valore di progetto/autorizzato; in alcuni casi, laddove il dato di progetto/autorizzato non era disponibile è stato utilizzato il dato di esercizio dell’anno 2017 dichiarato dalla ditta.

Per quanto concerne i dati rilevati in continuo (SME) è stato utilizzato il dato annuale di flusso di massa in condizioni di normale funzionamento.

Sono stati inoltre identificati e valutati i dati classificabili come “outlier”, non considerati nelle elaborazioni complessive, associabili spesso a errate imputazioni di valori di concentrazione o portata, a unità di misura non corrette, ecc. o, più raramente, associabili all’esistenza di deroghe, in particolare per i parametri COD e BOD degli scarichi idrici in fognatura (l’impatto sull’ambiente di tali scarichi non è proporzionale alle emissioni generate, in quanto i reflui vengono inviati ad impianti di depurazione, che sono in grado di trattare i reflui per abbattere tali parametri).

Risultati

In tabella 5 e tabella 6 sono indicate, rispettivamente per aria e acqua, le quantità totali emesse nell’ambiente delle sostanze considerate, aggregate per singola categoria industriale IPPC, espresse in t/anno (ad eccezione del parametro diossine/furani, le cui concentrazioni sono espresse in g/anno); le suddette quantità sono anche riportate in percentuale rispetto al totale annuo emesso per singolo inquinante, sempre per categoria IPPC.

I grafici rappresentano per ciascuno degli inquinanti considerati, il contributo emissivo in % per i codici di attività IPPC, per le matrici aria e acqua.

Dai grafici emerge che il contributo emissivo di ciascun inquinante varia a seconda dell’attività produttiva che lo genera.

In tabella 7 e tabella 8 sono indicati, rispettivamente per aria e acqua, i trend delle emissioni nel triennio 2015-17, delle sostanze considerate, anche qui espresse in t/anno (ad eccezione del parametro diossine/furani, le cui concentrazioni sono espresse in g/anno) e aggregate per singola categoria industriale IPPC. I trend sono rappresentati anche graficamente per entrambe le matrici aria e acqua

Alcune considerazioni sulle emissioni in atmosfera

Il paramento più rilevante in termini quantitativi sono gli ossidi di azoto (NOx); come già osservato negli anni precedenti, le maggiori emissioni di queste sostanze derivano dai processi in cui si ha una combustione: si conferma che le attività che incidono maggiormente sono la produzione di cemento (cod. 3.1) e le attività energetiche (cod.1.1), oltre alla produzione e trasformazione di metalli (in particolare cod. 2.2 e 2.5).

Dal punto di vista “quantitativo” va rilevato come la quantità di diossine e furani immesse in atmosfera sia bassa, confermandosi al di sotto di 5 grammi complessivi in tutto il territorio regionale. La maggior parte del contributo totale proviene sempre dalle tipologie impiantistiche 2.2 “Produzione di ghisa e acciaio” e 2.5b “Fusione e lega metalli non ferrosi”.

Sotto la dizione di COV/COT (composti organici volatili e carbonio organico totale) sono raccolti numerosi composti, espressi come carbonio organico totale. La diversità di controlli richiesti all’interno dei piani di monitoraggio fa sì che l’espressione di un unico flusso di massa sia particolarmente critica (ad esempio non sono stati inclusi i composti monitorati singolarmente), ciò potrebbe aver dato luogo ad una sottostima del carico complessivo.

Nel 2017 sono state emesse complessivamente circa 3.000 t di COV/COT, in linea con gli anni precedenti.

Analisi dei trend del triennio 2015-2017

A livello generale l’andamento dei valori dei flussi di massa totali per ciascuna categoria produttiva non presenta sostanziali variazioni tra i diversi anni. Le oscillazioni sporadiche che si possono osservare per talune categorie produttive sono dovute principalmente ai seguenti fattori:

  • metodo di misura della concentrazione emessa dai camini: i parametri vengono misurati in maniera puntuale con frequenza annuale o semestrale. Considerando che il regime di funzionamento di un sistema produttivo può variare a seconda della lavorazione in atto si intuisce come i valori dei flussi di massa calcolati siano suscettibili di oscillazioni periodiche;
  • redistribuzione delle attività all’interno delle aziende produttive: in alcuni casi nel corso del triennio è stato modificato lo schema produttivo per cui alcuni camini hanno registrato una modifica sostanziale del valore delle emissioni in atmosfera;
  • diverso regime di funzionamento del processo produttivo relativo al punto di emissione considerato: in alcuni casi si è verificato come le oscillazioni siano state causate da una modifica del regime di funzionamento del forno/combustore relativo, insita nella natura stessa dell’attività produttiva (si consideri per esempio come il funzionamento di un digestore per la produzione di biogas sia influenzato dalla quantità e tipologia di rifiuti utilizzati nel processo).

Alcune considerazioni sulle emissioni in acqua

Dall’analisi dei dati si evince che il contributo maggiore per quanto concerne i tensioattivi (pari al 41%) è dato dall’industria tessile, che insieme all’industria chimica e alla gestione di rifiuti è anche il settore produttivo che più contribuisce alla quantità totale di COD e BOD5.

Analisi dei trend del triennio 2015-2017

Dall’analisi dei trend del triennio 2015-2017 a livello generale non emergono sostanziali variazioni da un anno all’altro.

I pochi casi di discrepanza sono riconducibili a:

  • picchi o flessioni di emissioni occasionali verificatesi in alcune ditte con portata di scarico significativa;
  • determinazione delle concentrazioni con metodi analitici diversi che presentano limiti di rilevabilità di differente ordine di grandezza;
  • maggior accuratezza in alcuni dati di portata.

Per approfondimenti o richieste dati

Per ottenere ulteriori informazioni, compresi i dati di emissione in aria e acqua per gli anni in cui sono disponibili, per singole installazioni o per aree specifiche (Provincia o Comune), collegarsi alla pagina URP in cui è disponibile il form di richiesta, da compilare indicando come:

  • Scopo della richiesta: "Informazioni ambientali"
  • Tematica: "Dati aziende AIA – Acqua” (per emissioni in acqua) o "Dati aziende AIA – Aria” – Aria (per emissioni in aria)
  • Richiesta: "Richiesta dati aziende AIA 2017"

BIBLIOGRAFIA

ARPA LOMBARDIA: (2014 e succ.): “Procedura aperta sopra soglia comunitaria – tramite piattaforma SINTEL - per l'adeguamento e l’ampliamento della rete geologica di ARPA Lombardia ai sensi della L.R. 31 luglio 2013, n. 5 Progetto ARMOGEO”. Progetto Definitivo, Esecutivo. A cura Ing. P. Bernardi, P. Cancelli, M. Manassero.

ARPA LOMBARDIA: DEI CAS L., FERRARINI F., (2011) - Monitoraggio Geologico nella zona del Santuario di Gallivaggio, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo (SO) PROGETTO ESECUTIVO Sondrio, maggio 2011. Aggiornamento settembre 2011.


ARPA LOMBARDIA: DEI CAS L., FERRARINI F., (2012) - Cresta Emet – Comune di Madesimo (SO) - Relazione relativa ai primi risultati conseguiti con il monitoraggio periodico effettuato tra il giugno 2011 e il settembre 2012 dicembre 2012.


ARPA LOMBARDIA: DEI CAS L., GIUDES F., (2013) - Monitoraggio geologico sui disseti - nella località Val Vedetta nel territorio comunale di Gianico (BS) - adeguamento ed implementazione della rete di monitoraggio attuale. Progetto preliminare settembre 2013.


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LINK UTILI

 

REGIONE LOMBARDIA PROTEZIONE CIVILE
www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/servizi-e-informazioni/enti-e-operatori/protezione-civile/

DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/home.wp

REGIONE LOMBARDIA - GEOPORTALE DELLA LOMBARDIA
www.geoportale.regione.lombardia.it/

IFFI - INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI IN ITALIA — ITALIANO - ISPRA
www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/iffi-inventario-dei-fenomeni-franosi-in-italia

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE
www.isprambiente.gov.it/it

ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA (IRPI) – CNR
www.irpi.cnr.it/chi-siamo/

SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA
www.socgeol.it/

UNITED STATES GEOLOGICAL SURVEY – SERVIZIO GEOLOGICO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
landslides.usgs.gov/monitoring/

CALIFORNIA GEOLOGICAL SURVEY - SERVIZIO GEOLOGICO DELLA CALIFORNIA
www.conservation.ca.gov/CGS/

GEOLOGICAL SURVEY OF NORWAY - SERVIZIO GEOLOGICO NORVEGESE
www.ngu.no/en

GEOLOGISCHE BUNDESANSTALT – SERVIZIO GEOLOGICO AUSTRIACO
www.geologie.ac.at/en/about-us/missions/geology-for-austria/geological-survey-of-austria/

INSTITUTO GEOLÓGICO Y MINERO DE ESPAÑA – SERVIZIO GEOLOGICO SPAGNOLO
www.igme.es/default.asp

PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
link.springer.com/journal/10346

WORLDWIDE GEOLOGICAL SURVEYS - SERVZI GEOLOGICI IN TUTTO IL MONDO
geology.com/groups.htm


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