Valutazione dei dati di autocontrollo
Di seguito si riportano le elaborazioni effettuate sui dati delle
emissioni in atmosfera e in acqua delle installazioni di tipo industriale, con esclusione quindi di quelle zootecniche (codici IPPC 6.6). I dati presentati sono
espressi in flusso di massa, come Mg/anno, con l’eccezione del parametro
“Diossine e Furani”, i cui risultati sono espressi in
g/anno.
I dati
I dati di emissione sono riferiti all’anno 2017 e riguardano
920 installazioni, di cui 17 AIA Nazionali.
Per entrambe le matrici, vista la molteplicità di piani di monitoraggio adottati e di conseguenza dei parametri monitorati, sono stati individuati gli inquinanti più significativi.
Emissioni in atmosfera
Per quanto riguarda le emissioni in aria sono stati individuati gli inquinanti qui sotto elencati, rappresentativi sia dal punto di vista delle ricadute sulla qualità dell’aria (polveri, NOx, SO2) che dal punto di vista della tossicità dei componenti (COV/SOV, metalli, diossine e furani).
I dati si riferiscono a
828 installazioni, per un totale di 9.354 punti di emissione.
Emissioni in acqua
Gli scarichi idrici sono riferiti a
565
installazioni, per un totale di
2.418 punti di scarico. Il numero dei punti di scarico e, di conseguenza, dei dati raccolti è leggermente superiore a quello del 2016 dal momento che per il 2017 sono stati considerati, a differenza dell’anno scorso, le portate < 4.000 mc/ giorno con un flusso di massa > 50 Kg/anno.
Le elaborazioni hanno riguardato i seguenti parametri:
Parametro
|
BOD5
|
COD
|
Metalli, come sommatoria dei parametri di tabella 3 allegato 5 alla parte III del d.lgs. 152/06 (Alluminio, Arsenico, Bario, Boro, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Stagno, Zinco). I metalli ricercati sono diversi a seconda della specifica categoria IPPC e, all’interno di questa, dello specifico ciclo produttivo dell’azienda.
|
Solventi clorurati
|
Tensioattivi
|
Elaborazione dei dati
I dati sono stati calcolati ed elaborati a partire dai dati di emissione rilevati in discontinuo, espressi in concentrazione, misurati dalle ditte ai punti di emissione/punti di scarico, con le modalità e frequenze previste dal piano di monitoraggio, che è parte integrante delle prescrizioni del decreto AIA di autorizzazione all’esercizio, e registrati nell’applicativo AIDA.
A partire dai dati puntuali sono stati calcolati la concentrazione media annua e il flusso di massa annuale, a partire dalle ore di funzionamento totali e dalle portate (espresse rispettivamente in Nm3/h per le emissioni in atmosfera e m3/anno per gli scarichi idrici).
Per quanto concerne il valore delle portate è stato stimato che il valore reale sia pari all’80% del valore di progetto/autorizzato; in alcuni casi, laddove il dato di progetto/autorizzato non era disponibile è stato utilizzato il dato di esercizio dell’anno 2017 dichiarato dalla ditta.
Per quanto concerne i dati rilevati in continuo (SME) è stato utilizzato il dato annuale di flusso di massa in condizioni di normale funzionamento.
Sono stati inoltre identificati e valutati i dati classificabili come “outlier”, non considerati nelle elaborazioni complessive, associabili spesso a errate imputazioni di valori di concentrazione o portata, a unità di misura non corrette, ecc. o, più raramente, associabili all’esistenza di deroghe, in particolare per i parametri COD e BOD degli scarichi idrici in fognatura (l’impatto sull’ambiente di tali scarichi non è proporzionale alle emissioni generate, in quanto i reflui vengono inviati ad impianti di depurazione, che sono in grado di trattare i reflui per abbattere tali parametri).
Risultati
In
tabella 5 e
tabella 6 sono indicate, rispettivamente per aria e acqua, le quantità totali emesse nell’ambiente delle sostanze considerate, aggregate per singola categoria industriale IPPC, espresse in t/anno (ad eccezione del parametro diossine/furani, le cui concentrazioni sono espresse in g/anno); le suddette quantità sono anche riportate in percentuale rispetto al totale annuo emesso per singolo inquinante, sempre per categoria IPPC.
I grafici rappresentano per ciascuno degli inquinanti considerati, il contributo emissivo in % per i codici di attività IPPC, per le matrici
aria e
acqua.
Dai grafici emerge che il contributo emissivo di ciascun inquinante varia a seconda dell’attività produttiva che lo genera.
In
tabella 7 e
tabella 8 sono indicati, rispettivamente per aria e acqua, i trend delle emissioni nel triennio 2015-17, delle sostanze considerate, anche qui espresse in t/anno (ad eccezione del parametro diossine/furani, le cui concentrazioni sono espresse in g/anno) e aggregate per singola categoria industriale IPPC. I trend sono rappresentati anche graficamente per entrambe le matrici aria e acqua
Alcune considerazioni sulle emissioni in atmosfera
Il paramento più rilevante in termini quantitativi sono gli
ossidi di azoto (NOx); come già osservato negli anni precedenti, le maggiori emissioni di queste sostanze derivano dai processi in cui si ha una combustione: si conferma che le attività che incidono maggiormente sono la produzione di cemento (cod. 3.1) e le attività energetiche (cod.1.1), oltre alla produzione e trasformazione di metalli (in particolare cod. 2.2 e 2.5).
Dal punto di vista “quantitativo” va rilevato come la quantità di
diossine e furani immesse in atmosfera sia bassa, confermandosi al di sotto di 5 grammi complessivi in tutto il territorio regionale. La maggior parte del contributo totale proviene sempre dalle tipologie impiantistiche 2.2 “Produzione di ghisa e acciaio” e 2.5b “Fusione e lega metalli non ferrosi”.
Sotto la dizione di
COV/COT (composti organici volatili e carbonio organico totale) sono raccolti numerosi composti, espressi come carbonio organico totale. La diversità di controlli richiesti all’interno dei piani di monitoraggio fa sì che l’espressione di un unico flusso di massa sia particolarmente critica (ad esempio non sono stati inclusi i composti monitorati singolarmente), ciò potrebbe aver dato luogo ad una sottostima del carico complessivo.
Nel 2017 sono state emesse complessivamente circa 3.000 t di COV/COT, in linea con gli anni precedenti.
Analisi dei trend del triennio 2015-2017
A livello generale l’andamento dei valori dei flussi di massa totali per ciascuna categoria produttiva non presenta sostanziali variazioni tra i diversi anni. Le oscillazioni sporadiche che si possono osservare per talune categorie produttive sono dovute principalmente ai seguenti fattori:
- metodo di misura della concentrazione emessa dai camini: i parametri vengono misurati in maniera puntuale con frequenza annuale o semestrale. Considerando che il regime di funzionamento di un sistema produttivo può variare a seconda della lavorazione in atto si intuisce come i valori dei flussi di massa calcolati siano suscettibili di oscillazioni periodiche;
- redistribuzione delle attività all’interno delle aziende produttive: in alcuni casi nel corso del triennio è stato modificato lo schema produttivo per cui alcuni camini hanno registrato una modifica sostanziale del valore delle emissioni in atmosfera;
- diverso regime di funzionamento del processo produttivo relativo al punto di emissione considerato: in alcuni casi si è verificato come le oscillazioni siano state causate da una modifica del regime di funzionamento del forno/combustore relativo, insita nella natura stessa dell’attività produttiva (si consideri per esempio come il funzionamento di un digestore per la produzione di biogas sia influenzato dalla quantità e tipologia di rifiuti utilizzati nel processo).
Alcune considerazioni sulle emissioni in acqua
Dall’analisi dei dati si evince che il contributo maggiore per quanto concerne i
tensioattivi (pari al 41%) è dato dall’industria tessile, che insieme all’industria chimica e alla gestione di rifiuti è anche il settore produttivo che più contribuisce alla quantità totale di COD e BOD5.
Analisi dei trend del triennio 2015-2017
Dall’analisi dei trend del triennio 2015-2017 a livello generale non emergono sostanziali variazioni da un anno all’altro.
I pochi casi di discrepanza sono riconducibili a:
- picchi o flessioni di emissioni occasionali verificatesi in alcune ditte con portata di scarico significativa;
- determinazione delle concentrazioni con metodi analitici diversi che presentano limiti di rilevabilità di differente ordine di grandezza;
- maggior accuratezza in alcuni dati di portata.
Per approfondimenti o richieste dati
Per ottenere ulteriori informazioni, compresi i dati di emissione in aria e acqua per gli anni in cui sono disponibili, per singole installazioni o per aree specifiche (Provincia o Comune), collegarsi alla pagina
URP in cui è disponibile il form di richiesta, da compilare indicando come:
- Scopo della richiesta: "Informazioni ambientali"
- Tematica: "Dati aziende AIA – Acqua” (per emissioni in acqua) o "Dati aziende AIA – Aria” – Aria (per emissioni in aria)
- Richiesta: "Richiesta dati aziende AIA 2017"