Cos'è lo SME?
Da che cosa si compone uno SME?
Il sistema SME è caratterizzato in generale da una gruppo di campionamento dell’effluente gassoso a camino (sonda, linea di trasferimento, eventuale sistema di condizionamento e analizzatori), da un insieme di ulteriori sensori remoti (segnali di impianto e parametri caratteristici dei fumi), da un sistema dedicato all’acquisizione e salvataggio su file dei segnali di tali dispositivi e da un software di trattamento dei dati (validazione, elaborazione successive, archiviazione ed eventuale trasmissione degli stessi).
Quali informazioni rende disponibili l’installazione di uno SME?
L’installazione di un sistema SME su un camino di un’azienda consente di misurare in continuo (ovvero istante per istante) e quindi di conoscere i valori di concentrazione degli inquinanti soggetti a limiti in uscita dal camino che quindi vanno a disperdersi in atmosfera e di altri parametri caratteristici dei fumi (temperatura, pressione, umidità, …) e di funzionamento dell’impianto (condizioni di esercizio, energia prodotta, …).
Quali inquinanti possono essere analizzati tramite uno SME?
Va premesso che non tutti gli inquinanti possono essere analizzati tramite uno SME, ovvero in continuo: ciò dipende dal fatto che gli analizzatori in continuo ad oggi disponibili in commercio si basano su principi di misura (quali ad esempio la spettrofotometria IR) che si possono applicare solo su alcuni inquinanti, quali ad esempio gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio; d’altro canto va detto che la tecnologia consente l’analisi in continuo proprio di quei parametri “interessanti” ai fini del monitoraggio di processo e degli studi di dispersione.
Oltre ai classici inquinanti derivanti dalla combustione (quali appunto gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo, il monossido di carbonio) oggigiorno è possibile allargare lo spettro di indagine a composti quali l’acido cloridrico, l’acido fluoridrico utilizzando analizzatori basati sul principio FTIR (Infra Rosso a Trasformata di Fourier); la determinazione in continuo della concentrazione delle polveri è resa invece possibile da una vasta gamma di analizzatori offerta dal mercato che sfruttano principi quali la trasmittanza di un fascio di luce (analizzatori tradizionali) o le caratteristiche elettriche delle particelle (analizzatori di nuova generazione).
Perché lo SME è una tematica di notevole interesse ambientale?
Viene da se capire la valenza ambientale e le implicazioni che la presenza di un sistema SME installato a presidio di un’emissione industriale comporta; tale sistema consente infatti di ricavare una notevole serie di dati che consentono di avere una conoscenza approfondita della emissione non solo in termini di concentrazioni degli inquinanti (da rapportare quindi ai corrispettivi valori di soglia autorizzati) ma, tramite la misura della portata, anche di flussi di massa (quantità di uno specifico inquinante emesse dal camino su un dato orizzonte temporale) oltre a consentire il monitoraggio costante delle emissione anche in situazioni diverse dal “normale” funzionamento (stati transitori quali avvii e spegnimenti, oppure stati di avaria/guasto).
La politica di ARPA Lombardia e di Regione Lombardia sullo SME
La politica attuata da Regione Lombardia supportata pienamente da ARPA Lombardia è stata quella di promuovere la diffusione di tali sistemi specie nell’ambito di determinati comporti produttivi caratterizzati da elevate potenzialità e sostanziali impatti emissivi, quali centrali Termoelettriche, Termovalorizzatori e Cementifici.
La tematica dello SME è stata oggetto a partire dal 1997 fino ad oggi, di specifiche normative regionali:
- D.D.G. n.3536 del 1997-08-29: disciplina degli SME per impianti per la produzione di energia;
- D.D.U.O. n.1024 del 2004-01-30: disciplina degli SME per impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti;
- D.D.U.O. n.7300 del 2004-05-21: disciplina degli SME per impianti per la produzione di leganti idraulici e aeraulici/ventilati
L’anno 2010 è stato un anno particolarmente importante per lo SME dal punto di vista normativo in quanto attraverso la pubblicazione della DGR 10 feb 2010 n 8-11352 (BURL 12.03.2010) e il successivo DDS n.4343 del 27 aprile 2010 sono state fissate le basi normative per la creazione della Rete SME dei grandi impianti così come previsto dalla L.R. 24/2006.