Il rumore esercita la sua azione negativa sull’ambiente, inteso come ambito in cui l’uomo vive e svolge le proprie attività, causando elementi di fastidio ed interferendo con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Le
principali sorgenti di rumore negli ambienti di vita sono costituite dalle
infrastrutture di trasporto (stradale, ferroviario e aeroportuale) e dalle
attività produttive (industriali, artigianali, commerciali, pubblici esercizi). Il traffico veicolare è il principale responsabile del rumore di fondo nelle aree urbane, dove ormai risiede la maggior parte della popolazione. Localmente possono però diventare rilevanti le emissioni sonore causate da singoli impianti o dalle attività dei pubblici esercizi, temporaneamente dai cantieri.
Mentre per le infrastrutture dei trasporti sono vigenti limiti specifici di immissione nelle rispettive fasce di pertinenza, per le attività produttive i limiti di rumore da rispettare sono stabiliti dalla classificazione acustica del territorio comunale. Presso i recettori (ovvero all’interno degli ambienti abitativi) le sorgenti di rumore delle attività produttive devono inoltre rispettare i valori limite differenziali di immissione.
Risultano di particolare rilevanza nelle aree urbane la rumorosità dovuta ai pubblici esercizi, la cui attività, specialmente in periodo notturno, determina la maggior parte delle segnalazioni ed esposti, in particolare a causa delle emissioni musicali. Le alte lamentele sono sostanzialmente dovute al funzionamento di specifici impianti e macchinari.
La normativa attribuisce ai Comuni la competenza del rilascio di autorizzazione per lo svolgimento di attività temporanee in deroga ai valori limite di rumore. Si è ritenuto utile fornire ai proponenti e alle Amministrazioni comunali delle linee guida per le autorizzazioni in deroga per il rumore dei cantieri temporanei, esterni agli ambienti di vita.
Consulta qui le: Linee guida per il rilascio di autorizzazioni in deroga da parte delle Amministrazioni comunali per il rumore dei cantieri.