MANUALE DELLE BUONE PRATICHE
Come risaputo, infine, anche in campo ambientale è in genere auspicabile ed economicamente più efficiente prevenire che rimediare.
Anche nei confronti della dispersione delle specie aliene acquatiche fra un corpo idrico e l’altro - o addirittura fra un bacino idrografico e un altro - la prevenzione dovrebbe avere un ruolo di primo piano.
Partendo da questo presupposto e dalla consapevolezza del proprio ruolo, ARPA Lombardia ha realizzato nel 2014 il “Manuale di buone pratiche nel monitoraggio ambientale delle acque superficiali”, riportato in questa sezione.
Il volumetto - sostanzialmente indirizzato ai tecnici agenziali – propone un insieme di semplici accorgimenti destinati a minimizzare il rischio di trasferire forme microscopiche viventi attraverso la strumentazione, l’attrezzatura e le dotazioni personali che vengono utilizzati durante l’attività in campo. Nel 2015 è seguita una prima applicazione delle buone pratiche riportate sul Manuale, di cui si riportano le considerazioni conclusive.
In generale si ritiene che:
- l’applicazione delle buone pratiche sia fattibile quando si deve contrastare la diffusione di specie aliene macroscopiche quali macrofite e macroinvertebrati, mentre risulta decisamente più complessa e non realizzabile in tutti i suoi aspetti quando si ha a che fare con le alghe microscopiche;
- l’impegno riguardante le attività da compiere nel caso di monitoraggio dei corsi d’acqua sia inferiore a quello richiesto nel corso del monitoraggio dei laghi;
- sia necessario molto tempo per svolgere tutte le attività indicate. Il personale addetto al monitoraggio potrebbe occuparsi delle operazioni da effettuare in campo, mentre sarebbe opportuno individuare un operatore addetto alle attività richieste al rientro in sede;
- sia difficilmente realizzabile il monitoraggio di un singolo corso d’acqua per ogni uscita; sia invece possibile effettuare, nel caso di due stazioni sullo stesso corso d’acqua, il campionamento a monte prima di quello a valle;
- sia opportuno, nel caso di più campionamenti di fiumi, torrenti o laghi, iniziare dai siti meno compromessi.
Per quanto concerne l’acquisizione di una doppia attrezzatura, occorre valutare le risorse a disposizione.