Inquadramento normativo
Nell’ottobre del 2014 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno emesso un Regolamento (UE n. 1143/2014) che reca le disposizioni per prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive: esso propone considerazioni iniziali che contengono tutti gli elementi per ragionare su questo tema. Il recente Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 della Commissione, del 13 luglio 2016, adotta un elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del Regolamento del 2014. Si riportano gli elementi fondamentali messi in evidenza dalla normativa europea.
- La comparsa di specie esotiche – che siano animali, vegetali, funghi o microrganismi – in nuovi luoghi non è sempre fonte di preoccupazione. Tuttavia le specie esotiche, se raggiungono un numero considerevole, possono diventare invasive e occorre prevenire i gravi effetti negativi che ciò può avere non solo sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici collegati, ma anche sulla società e sull’economia.
- Le specie esotiche invasive rappresentano una delle principali minacce per la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, in particolare per egli ecosistemi isolati sotto il profilo geografico ed evolutivo, come le isole di piccole dimensioni. I rischi che tali specie possono provocare possono intensificarsi a causa dell’aumento del commercio mondiale, dei trasporti, del turismo e dei cambiamenti climatici.
- Vari sono i modi in cui le specie esotiche invasive possono mettere a repentaglio la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, anche con gravi effetti sulle specie autoctone, nonché sulla struttura e sulle funzioni di un ecosistema alterandone gli habitat, mettendo in atto comportamenti di predazione e competizione, trasmettendo malattie, sostituendosi alle specie autoctone in una parte cospicua dell’areale e inducendo effetti genetici mediante ibridizzazione. Le specie esotiche invasive possono produrre inoltre notevoli effetti negativi sulla salute umana e sull’economia.
- Poiché in campo ambientale è in genere più auspicabile ed economicamente più efficiente prevenire che rimediare, la prevenzione dovrebbe avere un ruolo di primo piano. È pertanto opportuno inserire in via prioritaria nell’elenco (dell’Unione n.d.r.) le specie esotiche invasive non ancora presenti nell’Unione o la cui invasione è in fase iniziale e le specie esotiche invasive che probabilmente avranno gli effetti negativi più significativi.
- Gran parte delle specie esotiche invasive è introdotta accidentalmente nell’Unione. È quindi di cruciale importanza gestire in modo più efficace i vettori d’introduzione accidentale.
- A partire dal momento in cui una specie esotica invasiva è introdotta, è fondamentale disporre di misure di rilevamento precoce e di eradicazione rapida per impedirne l’insediamento e la diffusione.
- La partecipazione della comunità scientifica è importante per fornire una valida base di conoscenze che sia d’ausilio alla soluzione dei problemi posti dalle specie esotiche invasive.
Il censimento di Arpa
La Lombardia è una regione che comprende un’ampia varietà di ecosistemi terrestri e acquatici ed è caratterizzata dalla sovrapposizione di strutture naturali e infrastrutture antropiche: ciò favorisce le potenzialità di espansione di molte specie alloctone.
Sul territorio lombardo, inoltre, sono ampiamente rappresentati gli ecosistemi acquatici che risultano particolarmente vulnerabili alle invasioni biologiche a causa del collegamento tra laghi, fiumi e canali nonché del movimento delle correnti e dello stretto legame tra l’uomo e i corsi d’acqua.
La grande competenza degli esperti di ARPA Lombardia nel monitoraggio biologico delle acque correnti ha consentito di sviluppare un censimento delle specie aliene acquatiche per conoscere la diffusione attuale nel reticolo idrografico regionale di alcuni organismi, con la finalità di tutelare le comunità acquatiche dalla minaccia rappresentata dalle specie alloctone.
Il censimento delle specie aliene acquatiche si pone l’obiettivo di acquisire un quadro conoscitivo dell’intensità e della distribuzione di specie acquatiche esotiche facenti capo alle comunità dei Macroinvertebrati bentonici, delle Macrofite, delle Diatomee e della fauna ittica.
Il censimento considera alcune specie alloctone acquatiche, selezionate sulla base di criteri di priorità quali l’appartenenza alla Lista Nera di Regione Lombardia (D.G.R. 7736/2008) o all’inventario paneuropeo delle 100 specie alloctone invasive più pericolose (Progetto DAISIE), e la presenza acclarata nel bacino padano derivata da segnalazioni pregresse di ARPA e dalla letteratura scientifica. Tale elenco risulta dinamico in quanto alcune specie inizialmente prese in considerazione non sono mai state rinvenute, e quindi sono state stralciate, mentre altre sono state aggiunte successivamente, in seguito al loro ritrovamento.
Tale censimento - iniziato nel 2012 - viene effettuato in corrispondenza delle consuete attività di monitoraggio biologico delle acque correnti, nelle medesime stazioni della rete di monitoraggio regionale e secondo il medesimo calendario (che distingue il monitoraggio di sorveglianza da quello operativo).
Poiché la frequenza dei campionamenti è quella prevista dal programma di monitoraggio biologico delle acque superficiali, a sua volta sviluppato sulla base delle vigenti indicazioni normative, il censimento giungerà ad ottenere il quadro sistemico della presenza e distribuzione regionale delle specie alloctone in un arco di tempo sessennale.
MACROINVERTEBRATI ALLOCTONI | 2012-2021
DIATOMEE ALLOCTONE | 2012-2021
MACROFITE ALLOCTONE | 2012-2021
ITTIOFAUNA ALLOCTONA | 2012-2021