ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

Campi elettromagnetici

5G

Che cos'è il 5G?

Negli anni, lo sviluppo tecnologico nella telefonia mobile ha portato all'implementazione di nuove tecniche trasmissive, ciascuna caratterizzata da frequenze specifiche. Con il termine “5G” si fa comunemente riferimento alla quinta generazione di queste tecnologie.
Il 5G, oltre ad essere l’evoluzione tecnologica della telefonia mobile e della trasmissione dati fra utenti, consentirà anche nuovi servizi di comunicazione utente-macchina e macchina-macchina (internet delle cose), quali telemedicina, domotica, processi industriali, turismo, auto a guida autonoma ecc.
In Italia, i sistemi 5G opereranno in tre bande di frequenza, 700 MHz, 3700 MHz e 27 GHz, appartenenti alla porzione di spettro elettromagnetico detta a “radiofrequenza” e, quindi, già soggette alla normativa dei sistemi di tecnologia precedente.
Con l'adozione del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF) si stanno riassegnando le frequenze delle emittenti, secondo accordi internazionali, per consentire lo sviluppo della rete di telefonia di ultima generazione. Ad esempio, verrà ridotta la banda destinata alle emittenti televisive nell’intorno dei 700 MHz per renderla disponibile per il 5G a partire dal 1° luglio 2022.
Attualmente, è in corso di sviluppo la rete 5G relativa ai dispositivi mobili, che utilizza le frequenze intorno a 3700 MHz. La frequenza di 27 GHz sarà dedicata prevalentemente all’Internet delle cose (IoT – Internet of Things), mentre la frequenza a 700 MHz verrà utilizzata per servizi di copertura di aree in “digital divide”, dove vi è ancora scarso accesso alle tecnologie dell’informazione e pertanto ai servizi associati alle telecomunicazioni.

Caratteristiche tecniche del 5G

Le antenne utilizzate per il 5G sono di nuova generazione. Definite attive o intelligenti (smart) oppure a fascio tempo-variante, queste antenne “Massive MIMO” (Massive Multiple Input e Multiple Output) consentono di modulare il fascio di radiazioni, evitando dispersioni in direzioni non utili, con conseguente miglioramento del rendimento e dell'efficienza energetica.
In sostanza si distinguono dalle antenne classiche perché non emettono campo elettromagnetico distribuito in modo statico nell’area da coprire, ma attivano gruppi di elementi radianti che emettono una sequenza di fasci, accesi per intervalli di tempo brevissimi (millisecondi), che ruotano attorno all’antenna stessa (beamsweeping). Se uno di questi fasci rileva la presenza di un utente, o meglio del dispositivo con cui sta operando in quel dato momento, l’antenna genera un segnale specifico diretto verso quel dispositivo (beamforming), in modo da garantire il massimo della connettività per il tempo necessario.

5G - Fonte: ARPA Piemonte.jpg
Fonte: ARPA Piemonte

Il 5G ha anche caratteristiche peculiari che offrono potenzialità enormi per lo sviluppo di servizi innovativi in vari ambiti. Oltre al basso consumo energetico, il 5G offre l’elevata capacità e velocità di trasmissione dati, il basso tempo di latenza e la possibilità di connettere fra loro un altissimo numero di dispositivi.
Il tempo di latenza, ossia l’intervallo di tempo tra l’invio del segnale e la sua ricezione, per il 5G è circa 40 volte inferiore rispetto a quello del 4G. Ciò permette, ad esempio, di comandare a distanza e in tempo reale dispositivi veicoli a guida autonoma ed effettuare operazioni chirurgiche da remoto.
Sarà inoltre possibile connettere fra loro fino a un milione di oggetti per km2, 100 volte di più del 4G, senza problemi di velocità di connessione.
La rete non sarà più quindi a solo a servizio dei dispositivi mobili di telefonia, ma anche a servizio dell’interazione tra oggetti che si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza, comunicando fra loro, scambiandosi dati e accedendo a informazioni aggregate.


GLOSSARIO

  • Campo elettrico
    È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di carica elettrica. L’unità di misura dell’intensità del campo elettrico è il volt/metro (V/m).
  • Campo magnetico
    È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di corrente elettrica o di massa magnetica. L’unità di misura dell’intensità del campo magnetico è l’ampere/metro (A/m).
  • Campo elettromagnetico
    Ha origine dalle cariche elettriche e dal loro movimento. L’oscillazione delle cariche elettriche, ad esempio in un’antenna o in un conduttore percorso da corrente, produce un campo elettrico (E) variabile nel tempo. Tale campo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico (H) pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico sotto forma di onde.
  • Radiazioni non ionizzanti (NIR non-ionising radiations): radiazione elettromagnetica che non trasporta sufficiente energia per ionizzare atomi o molecole
  • Ionizzazione: rimozione completa di un elettrone da un atomo o molecola
  • Stazione Radio Base - le stazioni radio base (SRB) sono gli impianti della telefonia mobile che ricevono e ritrasmettono i segnali dei telefoni cellulari, consentendone il funzionamento.
  • ELF Extremely Low Frequency – frequenze estremamente basse: la locuzione inglese extremely low frequency indica la banda di frequenze radio compresa tra 1 e 300 Hz. In Italia le linee elettriche producono ELF a 50 Hz

NORMATIVE DI RIFERIMENTO

 

Alta Frequenza

  • Le istallazioni di impianti ad alta frequenza, sono regolate da normativa specifica che comprende leggi nazionali - “Legge Quadro” n. 36 del 22 febbraio 2001 e D. Lgs n. 259 del 1 agosto 2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche” e successive modifiche ed integrazioni - e la Legge Regionale n. 11 dell’11 maggio 2001 .
  • I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici a frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz sono fissati dal D.P.C.M. dell’8 luglio 2003 G.U. 28 agosto 2003 serie g. n. 199.

Bassa Frequenza

  • Anche per le basse frequenze la “Legge Quadro” n. 36 del 22 febbraio 2001 costituisce il principale riferimento normativo nazionale. I limiti di esposizione alla frequenza di rete (50 HZ), i valori di attenzione e gli obbiettivi di qualità per la protezione della popolazione sono fissati dal D.P.C.M. 8 Luglio 2003 G.U. 29 agosto 2003 serie g. n. 200.
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