| SCOPO INDICATORE E SUA RILEVANZA | Rappresenta il numero di siti bonificati con la procedura semplificata prevista dall'art. 242 bis del d.lgs. 152/06. Questa semplificazione normativa è stata introdotta nel 2014 ed è applicabile nei casi di contaminazione della sola matrice suolo. Prevede che l'operatore interessato possa effettuare la bonifica del suolo riducendo la contaminazione a valori pari o inferiori alle concentrazioni soglia. La caratterizzazione e il relativo progetto di bonifica non sono, in questo caso, sottoposti alle procedure di approvazione di cui al testo unico ambientale. Le attività di controllo vengono effettuate al termine degli interventi, mediante piano di campionamento e collaudo approvato dagli enti e realizzato in contradditorio con l'ARPA. La validazione dei risultati dell'ARPA attesta l'avvenuta bonifica. |
| ANALISI DEL DATO | Nel 2014, con la legge 116/2014 di conversione del decreto legge 91/2014 c.d. "decreto competitività e ambiente", è stata prevista la possibilità di bonificare il suolo e il sottosuolo contaminati seguendo un iter procedimentale semplificato rispetto alla procedura ordinaria stabilita dal d.lgs. 152/06. Il testo unico ambientale aveva già introdotto con l'art. 249 una procedura più semplice per gestire le situazioni di rischio, concreto o potenziale, di superamento delle concentrazioni soglia di riferimento per suolo, sottosuolo e/o falda per le aree di ridotte dimensioni, quali ad esempio i punti vendita carburanti, oppure per eventi accidentali che riguardassero aree circoscritte con superfici inferiore a mille metri quadri. L'art. 242 bis, seppure applicabile alla sola matrice suolo e sottosuolo, ha però introdotto nuovi elementi di semplificazione, tali per cui è l'operatore interessato che ha la facoltà di effettuare la caratterizzazione iniziale in autonomia, assumendosi l'onere della veridicità dei dati e delle informazioni fornite agli Enti. In fase finale, ultimati gli interventi di bonifica, l'Agenzia effettua le opportune verifiche e attua la validazione dei risultati del piano di campionamento di collaudo finale, che conferma il conseguimento delle concentrazioni soglia nei suoli e costituisce, in questi casi, la certificazione di avvenuta bonifica. Per questi motivi si osserva che il numero di bonifiche concluse applicando l'art. 242 bis è decisamente maggiore rispetto all'utilizzo dell' art. 249, indicativamente pari alla metà. Considerando ad esempio quale anno di riferimento il 2020, si rileva che al 31/12/2020 i procedimenti conclusi con l' art. 242 bis sono complessivamente 43 a fronte dei 22 condotti con l' art. 249. Leggendo i dati in relazione alla loro distribuzione sul territorio si rileva che le procedure semplificate sono applicate per lo più nell'area milanese (25 al 31/12/2020), dove sono molte le aree che devono essere velocemente rese riutilizzabili. Alla base dell'art. 242 bis, applicabile a siti di qualunque dimensione e complessità, deve esserci l'interesse da parte di un operatore di avviare questo iter di bonifica e di effettuare a proprie spese gli interventi di bonifica del suolo, con obiettivo il raggiungimento delle concentrazioni soglia di contaminazione per la matrice suolo. Per la matrice acque sotterranee vale l'obbligo di adottare le misure di prevenzione, messa in sicurezza e bonifica previste dal testo unico ambientale. |
