Il rumore di origine aeronautica, caratterizzato da una serie di singoli eventi acustici in corrispondenza dei sorvoli aerei, è descritto dall’indicatore
Livello di Valutazione Aeroportuale (LVA), introdotto dal DM 31/10/97 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”. Questo indice fornisce in dB(A) il livello del rumore attribuibile esclusivamente ai movimenti aerei osservati durante le tre settimane di maggior traffico dell’anno solare, a partire dal livello sonoro di ogni sorvolo (SEL), ottenuto correlando le informazioni relative ai sorvoli contenute nei tracciati radar e gli eventi acustici osservati.
Questo indice si calcola attraverso la media logaritmica degli indici giornalieri LVAj, a loro volta ricavati dal LVAd diurno e dal LVAn notturno, relativi alle tre settimane, intese come sette giorni consecutivi, a maggior traffico dell’anno solare di interesse individuate in tre periodi climatici differenti secondo quanto indicato dal decreto.
Nel calcolo dell’indice LVA, al livello di rumore delle operazioni aeree notturne, nella fascia oraria dalle 23:00 alle 6:00, viene applicato un fattore 10 di penalizzazione, equiparando quindi il disturbo causato da un volo notturno a quello di dieci voli in periodo diurno.
I valori così ottenuti possono essere confrontati con i limiti stabiliti dal D. M. del 31 ottobre 1997. Inoltre, all’esterno delle aree di rispetto A, B e C, il rumore aeroportuale concorre, insieme a tutte le altre sorgenti acustiche presenti, a determinare il livello assoluto di immissione.
Come per il rumore stradale e ferroviario, la normativa europea prevede l’utilizzo degli indicatori Lden e Lnight anche per il rumore aeroportuale, per caratterizzarne il contributo, mediato su un intero anno, rispettivamente sulle 24 ore e sul periodo notturno.