Strumentazione installata |
rilevamento automatico: 7 estensimetri, 4 inclinometri profondi biassiali, 1 piezometro rilevamento manuale: 6 basi distometriche, 3 piezometri, 3 tubi inclinometrici |
Descrizione del dissesto |
L'area monitorata di Spriana, ubicata nel bacino del torrente Mallero in bassa Val Malenco, copre una superficie pari a circa 0,7 Km2 e ha un volume stimato di 70 milioni di m3 (rif. Belloni e Gandolfo, 1997). La frana è costituita da un lento scivolamento gravitativo che interessa il versante sinistro della Valmalenco di fronte all’abitato di Cagnoletti, frazione del Comune di Torre di S. Maria. L’area coinvolta dai movimenti franosi è stata abitata fino a pochi decenni fa, come testimonia la presenza di numerose frazioni e gruppi di case, oggi abbandonate a causa dei dissesti. I primi movimenti significativi vengono descritti nel 1912, per gli eventi connessi alla costruzione della galleria di derivazione idroelettrica Vizzola, con la comparsa di alcune sorgenti lungo i versanti. Tra il 1915 ed il 1917 si verificò una vera e propria frana, accompagnata da fratture nel terreno profonde 2 metri e dalla caduta di alberi. Negli anni successivi spostamenti importanti furono segnalati in seguito a prolungati periodi di precipitazioni associati allo scioglimento delle nevi. I movimenti principali, con allargamento del dissesto e coinvolgimento di porzioni maggiori del versante, si verificarono negli anni 1927, 1960, 1963, 1977, 1978 e 1983. (Rif. Studio G. Merizzi per PGT Torre Santa Maria, 2010). Nel corso degli ultimi decenni sull’area si è sviluppata una rete di monitoraggio passando da misure in prevalenza manuali a sistemi automatici, fino all’attuale rete gestita dal Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA. Negli ultimi anni i movimenti registrati sono stati piuttosto contenuti con spostamenti dell’ordine 10-20 mm/anno. |