Rifiuti
Rifiuti Speciali - Periodo di riferimento: 2019
La produzione totale dei rifiuti speciali in Regione Lombardia nel 2019 è stata pari a 18.869.786 tonnellate, con un incremento del 2,5% rispetto al 2018 (18.408.893 t) corrispondente a circa 460.893 tonnellate in più, in linea con quello l’anno precedente.
La quantificazione della produzione di rifiuti speciali viene completata dalla stima della produzione di rifiuti da costruzione e demolizione (c.d. "inerti da C&D"), elaborata da ISPRA e pari per il 2019 a 14.617.152 tonnellate. La stima tiene conto dell’assenza dell’obbligo di dichiarazione MUD per le imprese che effettuano tali operazioni e che producono rifiuti non pericolosi: si assume che la produzione annuale di rifiuti non pericolosi da operazioni di costruzione e demolizione sia equivalente alla quantità di inerti da C&D avviata a recupero o smaltimento.
Il quantitativo dei rifiuti speciali si conferma pari a quattro volte il valore di produzione dei rifiuti urbani per il 2019, che diventa addirittura sette volte se si considerano nei rifiuti speciali anche gli inerti da C&D. I rifiuti speciali pericolosi coincidono con circa un settimo del quantitativo dei rifiuti non pericolosi, rappresentatività che si riduce ulteriormente a un nono circa se si considerano nei rifiuti speciali anche gli inerti da C&D, che sono rifiuti non pericolosi.
Se si guarda alla ripartizione provinciale della produzione per il 2019 si rileva un aumento della produzione totale di rifiuti rispetto all’anno 2018 in poco meno della metà delle Provincie lombarde: +8,5% di Bergamo, +8,4% di Monza, +6,2% di Pavia, +4,7% di Cremona, mentre più contenuti sono stati gli aumenti delle Provincie di Milano (2,6%), Como (1,6%), Lodi, Brescia e Varese rispettivamente (0,9% - 0,8% - 0,6%). In diminuzione Lecco (-8,0%), Mantova (-4,0%), Sondrio (-2,2%).
In riferimento alla gestione dei rifiuti speciali dagli impianti lombardi autorizzati si conferma il trend sostanzialmente in crescita registrato nell’ultimo decennio dei quantitativi gestiti e la netta prevalenza dei quantitativi di rifiuti avviati a recupero, anch’essi in costante aumento rispetto a quelli destinati a smaltimento, in diminuzione.
Negli ultimi tre anni, il quantitativo totale di rifiuti gestiti (escluse le operazioni D15 e R13) è passato da circa 40.000.000 a poco più di 46.000.000 t, di cui quasi 40 milioni di tonnellate inviate a recupero. Mentre il quantitativo destinato a operazioni di recupero è in costante aumento (+5,01% rispetto al 2018), si osserva il progressivo decremento dei rifiuti destinati ad operazioni di smaltimento (-1,97% rispetto al 2018).
Relativamente alle operazioni di trattamento il quantitativo di rifiuti avviati a smaltimento (esclusa l'operazione D15) equivale a 14,5% sul totale gestito a smaltimento, mentre il quantitativo di rifiuti avviati a recupero (esclusa l'operazione R13) equivale a 85,5% sul totale gestito a recupero. Andando ad osservare le tipologie di trattamento, si evidenzia come nelle operazioni di recupero è preponderante l’operazione R5, ovvero i trattamenti di riciclaggio e recupero di sostanze inorganiche principalmente metalli che copre il 38% del totale delle attività di recupero, mentre le operazioni D1 e D9, coincidenti rispettivamente con discariche e trattamento rifiuti liquidi, sono dominanti e rappresentano il 74% delle attività di smaltimento.
È necessario puntualizzare che i quantitativi di rifiuti trattati non sono direttamente confrontabili con i quantitativi dei rifiuti prodotti in Lombardia (urbani e speciali), in quanto gli impianti lombardi possono ricevere i rifiuti anche da altre regioni e viceversa.
Riferimenti utili: Dati rifiuti speciali 2019
Rifiuti urbani - Periodo di riferimento: 2020
Nel 2020 la
produzione dei rifiuti urbani (Ru) in Lombardia è stata di 4.677.223 tonnellate con una
diminuzione di 3,4% rispetto al 2019 (4.840.740 tonnellate).
L'evidente diminuzione della produzione dei rifiuti è essenzialmente dovuta agli effetti della pandemia da Covid-19: i periodi di lock-down "totale" tra marzo e maggio (che ha investito inizialmente proprio comuni e province della Lombardia) e "parziale" da ottobre in poi, hanno determinato chiusure e limitazioni alle attività produttive e agli esercizi commerciali e modificato radicalmente le abitudini personali. E' venuto meno quindi il contributo dei c.d. "rifiuti assimilati" (cioè quelli provenienti dal settore produttivo e commerciale), dovuto anche alla forte diminuzione del pendolarismo lavorativo, per la chiusura delle attività e uffici prima, e per l'esplosione di smart-working e didattica a distanza che di fatto hanno annullato gli spostamenti per tutto il 2020. Non è un caso che la provincia dove si registra la diminuzione più consistente sia proprio quella di Milano, con -7,2%.
Il calo della produzione dei rifiuti urbani nel contesto regionale è in linea con quanto accorso a livello nazionale, dove la diminuzione è stata pari a -3,6% (dato Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021) ed è, pertanto, confermata la rappresentatività della Lombardia del 16% del totale della produzione di RU del Paese che si attesta a 28,9 milioni di tonnellate.
Il
dato di produzione totale disaggregato a livello provinciale, risulta in controtendenza con il precedente quadriennio; si rileva una diminuzione della produzione totale per quasi tutte le province ad esclusione di Lodi, Mantova e Pavia che registrano un lieve aumento. La Città Metropolitana di Milano incide per il 30,9% sul totale della produzione regionale, seguita da quelle di Brescia (14,0%), Bergamo (10,8%), Varese (8,8%) e Monza e Brianza (7,9%). Le rimanenti sette province rappresentano meno di un terzo della produzione totale di rifiuti urbani (27,6%).
La
produzione regionale pro-capite è pari a 469,3 kg/ab*anno (1,29 kg/ab*giorno), in diminuzione del 2% rispetto al dato 2019 (479,1 kg/ab*anno, 1,31 kg/ab*giorno); esso risulta inferiore sia al dato nazionale, pari a 488,5 kg/ab*anno, anch’esso in flessione rispetto ai 499,3 kg dell'anno precedente (-2,2%), che al dato medio del nord Italia pari a 506,8 kg, in diminuzione rispetto ai 518,4 kg del 2019 (-2,2%) (dati Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021).
La
percentuale di raccolta differenziata per il 2020 ha raggiunto il 73,3%, con un incremento di +1,3% rispetto al 72% del 2019. Il dato nazionale è pari a 63,0%, mentre quello del nord Italia è pari a 70,8% (dati Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021). Il valore totale della raccolta differenziata è di 3.428.177 tonnellate, con una diminuzione di -1,7% rispetto alle 3.487.030 tonnellate del 2019: tenendo conto che la produzione totale è diminuita di -3,4%, il "risultato utile netto" è pari a +1,7%, cui corrisponde una diminuzione dei rifiuti indifferenziati, calati di -7,7%.
Nel 2020,
la percentuale di recupero complessivo è stata pari a 85% (tra materia ed energia) rispetto al quantitativo prodotto di rifiuti urbani, in leggero aumento rispetto al 2019 (84,6%), con percentuale di recupero di materia pari al 63,4%, in aumento del +1,1%, e percentuale di recupero di energia diretto pari al 21,6% in lieve calo rispetto al 2019 del -0,6%. Detto calo è da mettere in relazione alla progressiva diminuzione dei quantitativi di rifiuti indifferenziati, in Lombardia destinati a termovalorizzazione.
Lo smaltimento (diretto) in discarica è stato dello 0,05% dei rifiuti urbani non differenziati (2.396 tonnellate), in ulteriore diminuzione rispetto allo 0,08% del 2019; ciò evidenzia come il ricorso alla discarica, quale ultima forma di smaltimento diretto dei rifiuti urbani non differenziati, sia assolutamente residuale (si tratta essenzialmente di rifiuti ingombranti o spazzamento strade), rispetto alla termovalorizzazione e al trattamento meccanico-biologico.
NOTA:si ricorda che a partire dai dati relativi al 2017, è stato adottato il nuovo metodo di calcolo della percentuale di raccolta differenziata, introdotto dal DM 26 maggio 2016, mentre le percentuali di recupero di materia sono invece calcolate secondo il precedente metodo, che si riferisce a quanto è stato effettivamente recuperato.