ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

Radioattività

​​​​​INCIDENTI NUCLEARI ED EMERGENZE RADIOLOGICHE

Il controllo giornaliero della radioattività in aria

03-01.jpgL’esperienza degli ultimi 40 anni insegna che, anche se poco probabili, gravi incidenti nucleari sono sempre possibili e possono interessare il nostro territorio, anche se la loro origine è molto lontana. Il mezzo più semplice e veloce con cui la radioattività immessa in ambiente può diffondersi anche a grandi distanze è l’aria che è quindi importantissimo tenere costantemente sotto controllo. Per questo motivo a Milano è attivo, dal 1988, un sistema di controllo ad alta sensibilità della radioattività in aria che, ogni giorno, permette di verificare la presenza di sostanze radioattive: le polveri ed i gas presenti in atmosfera sono prelevati su appositi filtri che sono successivamente analizzati in laboratorio per la determinazione delle sostanze radioattive presenti.
Questo sistema di controllo, primo in Italia ad essere sistematizzato e caratterizzato da elevata sensibilità, è inserito nella rete nazionale di allerta per gli incidenti nucleari: ogni minima anomalia viene registrata e segnalata alla Sala Operativa del Centro Emergenze Nucleari di ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (www.isinucleare.it/it/gestione-emergenze) che coordina gli interventi in caso di emergenza ed è punto di contatto per le Reti internazionali di allerta ECURIE (European Community Urgent Radiological Information Exchange) e USIE (Unified System for Information Exchange in Incidents and Emergencies).

  • Incidenti nucleari: cosa può succedere

    L’incidente nucleare per antomasia è l’esplosione di una centrale nucleare, come è avvenuto a Chernobyl nel 1986 o a Fukushima nel 2011. Si tratta di eventi gravissimi che possono rilasciare grandi quantità di radioattività in ambiente, anche se si deve ricordare che questi incidenti non sono esplosioni nucleari ma esplosioni convenzionali dovute al surriscaldamento del nocciolo radioattivo. La fuoriuscita di materiale radioattivo è violenta ed importante, ma è qualitativamente diversa e quantitativamente molto più ridotta che in una esplosione nucleare, come quelle di Hiroshima e Nagasaki.
    Gli incidenti più frequenti sono quelli che occorrono durante le operazioni di trasporto, stoccaggio e impiego di materiali radioattivi; questi incidenti comportano rilasci di materiale radioattivo molto più contenuti.
    In Lombardia si sono verificati negli anni alcuni incidenti dovuti alla fusione involontaria, presso fonderie e acciaierie, di sorgenti radioattive nascoste tra i rottami; questi eventi hanno causato danni importanti alle aziende coinvolte ma non hanno mai avuto conseguenze significative sull’ambiente esterno.
    Negli scorsi anni ha avuto un certo clamore l’incidente, mai dichiarato da nessuna nazione, che ha coinvolto una sorgente di rutenio 106 e che ha interessato anche la nostra regione.

  • Cosa fa ARPA in caso di emergenza

    Ad ARPA spetta l’importante compito di misurare i livelli di radioattività nell’aria, negli alimenti e nell’ambiente e di contribuire alla definizione della natura e dell’entità del rischio in collaborazione con la Regione e tutti gli Enti competenti (ATS, Vigile del Fuoco, eccetera) (approfondisci: "emergenze locali" e "monitoraggio emergenze") allo scopo di definire le contromisure più adeguate. In particolare, le misure previste in caso di fallout radioattivo “tipo Chernobyl” sono descritte nel Manuale per le emergenze Radiologiche su Vasta Scala.
    Le misure possono essere svolte in campo utilizzando strumentazione portatile per la misura della contaminazione o della dose da irraggiamento, oppure in laboratorio per la misura della concentrazione di attività. Le misure della dose da irraggiamento che si effettuano in campo servono, ad esempio, per determinare la necessità di evacuazione dell’area o di riparo al chiuso; le misure di concentrazione di attività che si fanno in laboratorio sono quelle necessarie per verificare, ad esempio, la contaminazione dell’acqua e degli alimenti e decidere eventuali restrizioni al consumo.
    In caso di emergenza su vasta scala, cioè un’emergenza che coinvolga una porzione estesa del territorio nazionale o che travalichi i confini nazionali, il coordinamento e l’organizzazione del sistema di risposta è in capo al Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con ISIN (www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-nucleare). In questi casi è importantissimo condividere rapidamente tutte le informazioni disponibili ed assumono grandissima importanza le reti di emergenza (vedi sotto).

  • Reti di emergenza, nazionali, europee ed internazionali

    ARPA Lombardia, insieme a tutte le altre Agenzie per l’Ambiente che costituiscono il Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA), è parte della Rete Nazionale di Sorveglianza della Radioattività Ambientale (Rete RESORAD), coordinata da ISIN, che garantisce la misura e la raccolta dei dati sui livelli di radioattività in ambiente e negli alimenti. Questa attività di monitoraggio, che viene svolta costantemente in ottemperanza a normative europee e nazionali, diventa cruciale in situazioni di emergenza in quanto fornisce i dati necessari alla definizione delle contromisure e delle modalità di intervento più adeguate. Nella rete RESORAD convergono tutti i dati delle analisi svolte in laboratorio su campioni ambientali (aria, suolo eccetera) o alimentari per la misura della concentrazione di attività: i risultati sono confrontati con i valori limite per gli alimenti che in caso di emergenza sono fissati dal Regolamento Euratom 2016/52 (link interno).
    I dati raccolti in automatico dagli strumenti che misurano la dose da irraggiamento in aria confluiscono invece, attraverso ISIN, nella rete europea EURDEP (https://eurdep.jrc.ec.europa.eu/Entry/Default.aspx).
    L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) coordina la rete internazionale ALMERA (Analytical Laboratories for the Measurement of Environmental Radioactivity) (https://nucleus.iaea.org/sites/ReferenceMaterials/Pages/ALMERA.aspx), di cui fa parte anche ARPA Lombardia, che raccoglie in tutto il mondo i laboratori che si rendono disponibili ad intervenire a supporto di altri Paesi in caso di emergenza e che partecipano regolarmente ad esercitazioni volte a garantire la necessaria efficienza.
    Nelle più recenti emergenze si è subito attivata con buoni risultati una rete chiamata Ring of Five (Ro5) (www.irsn.fr/EN/publications/thematic-radiation-protection/Pages/Ring-of-Five-the-European-network-of-experts.aspx) di cui fanno parte i laboratori di strutture governative sparse in tutta Europa in grado di fornire risposte rapide ed accurate sui livelli di radioattività in aria, tra cui il Centro Regionale Radioprotezione di ARPA Lombardia. Questa rete si caratterizza per la rapidità nello scambio delle informazioni: non appena un laboratorio rileva un’anomalia in aria attiva, nel giro di pochi minuti, tutti gli altri partecipanti che possono confermare o meno il dato e fornire informazioni utili a determinare l’origine del fenomeno. La rapidità nello scambio di informazioni è l’elemento che contraddistingue questa rete costituita da tecnici dei laboratori pubblici di tutti i paesi europei.

  • Incidenti nucleari e contaminazioni nel passato

    Negli anni passati sono occorsi diversi incidenti, di differente entità e gravità, che hanno coinvolto sostanze radioattive. Alcuni sono occorsi presso impianti nucleari e sono classificabili come incidenti nucleari veri e propri (Chernobyl e Fukushima), altri sono stati causati dalla gestione scorretta di sorgenti radioattive in diversi tipi di impianti (acciaierie, impianti per la produzione di radionuclidi a scopo medico e di ricerca), e in un caso (Litvinenko) la radioattività è stata utilizzata in una spy story internazionale che ha provocato, oltre alla morte dell’obiettivo designato, anche una diffusa contaminazione di luoghi e persone.
    Per quanto riguarda i due eventi riconducibili a veri incidenti presso impianti nucleari, Chernobyl e Fukushima, le conseguenze a livello locale sono state certamente rilevanti; viceversa, nella nostra regione le conseguenze sanitarie sono state limitate, come si può vedere anche dal grafico che mette a confronto le dosi di radiazioni prodotte da diverse fonti di esposizione.
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    Elenco link a pdf:
    - 1986 Chernobyl
    - 1990 Premoli/Capra
    - 1997 Algeciras
    - 2006 Litvinenko
    - 2011 Fukushima
    - 2017 Mayak (ok PDF)
    - 2020 Chernobyl (incendio)

  • Regolamentazione Europea in caso di incidente

    In Europa in caso di incidente nucleare entra immediatamente in vigore il Regolamento (Euratom) 2016/52 del Consiglio del 15 gennaio 2016 (pdf) che fissa i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari e per gli alimenti per animali a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radiologica.
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    (1)Isotopi del plutonio e di elementi transplutonici che emettono radiazioni alfa, in particolare 239Pu e 241Am.
    Tutti gli altri nuclidi il cui tempo di dimezzamento supera i 10 giorni, in particolare 134Cs e 137Cs. Nel caso di mangimi animali, si considerano esclusivamente gli isotopi del cesio

    Il Regolamento prevede limiti diversi per le diverse classi di radionuclidi, caratterizzate da diversi livelli di pericolosità per l’uomo: ad esempio, i limiti per i radionuclidi alfa emettitori sono più bassi perché la radiazione alfa è la più pericolosa in caso di ingestione. I limiti sono anche differenti per macro-categoria di alimenti e sono particolarmente restrittivi per gli alimenti per l’infanzia.

  • Lo sapevi che...?

    La gravità degli incidenti che coinvolgono sostanze radioattive è classificata attraverso la scala Ines - International Nuclear Event Scale sviluppata dalla IAEA, che ha lo scopo di rendere immediatamente percepibile al pubblico la gravità degli incidenti di tipo nucleare: www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/schede-tecniche/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/la-scala-ines.
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    La scala è analoga alla scala Richter che si utilizza per classificare i terremoti. Gli eventi che non hanno rilevanza per la sicurezza sono classificati come Livello 0. Gli incidenti di Chernobyl e Fukushima sono stati entrambi classificati al livello 7.
    03-04.jpgIl Sistema di Monitoraggio Internazionale (IMS - www.ctbto.org) è un progetto realizzato dai Paesi che hanno sottoscritto il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari - (CTBT) con lo scopo di individuare tutte le esplosioni nucleari condotte dai Paesi che non hanno aderito al CTBT. L’IMS è di fatto una rete di strumenti (www.ctbto.org/map/#) costituita da circa 300 stazioni di misura sparse in tutto il mondo con lo scopo di individuare anche il più piccolo segnale riconducibile ad esplosioni nucleari attraverso 4 diverse tipologie di sensori:
    - Sensori sismici: le esplosioni nucleari producono onde sismiche, allo stesso modo dei terremoti. Questi sensori hanno rilevato i test nucleari condotti in Nord Corea nel 2006, 2009, 2013, 2016 e 2017;
    - Sensori idroacustici: sono sensori che registrano le onde sonore prodotte in acqua dalle esplosioni sottomarine;
    - Sensori infrasonici: sensori per la rivelazione di onde sonore di bassissima frequenza, come quelle prodotte da esplosioni di grande potenza;
    - Sensori per la misura della radioattività in atmosfera: questa rete è costituita da 80 stazioni per la misura ad altissima sensibilità della radioattività nell’atmosfera. In Italia il laboratorio di misura della radioattività in atmosfera, denominato ITL10, è gestito dall’ISIN (Istituto Superiore per la Sicurezza Nucleare).
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    È possibile visualizzare su questa mappa, gestita dal CTBT, la posizione e le caratteristiche di tutti i sensori della rete mondiale di monitoraggio delle esplosioni nucleari (fonte CTBTO: www.ctbto.org/map/#mode=ims&zoom=3¢er=29.53522956294847,21.570312500000018)

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    La mappa mostra le esplosioni dovute a test nucleari condotte dai diversi Paesi. Nella parte inferiore sono disponibili informazioni sulla data di esecuzione dei test e sulle loro principali caratteristiche (fonte CTBTO: www.ctbto.org/map/#mode=nuclear&zoom=3¢er=29,21)

GLOSSARIO RADIOATTIVITÁ

  • Decadimento radioattivo: trasformazione di una particella elementare o di un nucleo atomico in uno o più oggetti differenti.
  • Dose: quantità di energia dissipata dalla radiazione per unità di peso della materia da essa investita. Si misura in Gray (Gy) 1 Gy= 1 J/kg.
  • Radioattività: emissione dall’interno del nucleo di particelle o gruppi di particelle nucleari, cioè protoni e neutroni, oppure di elettroni prodotti da una reazione nucleare avvenuta nel nucleo. In molti casi, inoltre, il verificarsi di reazioni nucleari libera energia e pertanto la radiazione che esce dal nucleo non è fatta di particelle, ma costituita da onde elettromagnetiche come quelle della luce.
  • Radionuclide o isotopo: specie nucleare, instabile che decade emettendo energia sottoforma di particelle e/o radiazioni.
  • Tempo di dimezzamento di un nucleo radioattivo: è il tempo che deve trascorrere prima che la quantità di radioattività presente in un certo istante si riduca alla metà del valore iniziale.
  • Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
  • Sievert [Sv]: unità di misura del Sistema Internazionale per quantificare gli effetti biologici derivanti dalle radiazioni; in particolare 1 Sv è pari ad 1 joule di energia assorbita da 1 kg di massa. Si ottiene moltiplicando l’unità di misura fisica della radioattività per coefficienti che tengono conto della radiotossicità del singolo radionuclide.
  • MAR – Minima attività rivelabile: rappresenta il limite strumentale di rivelazione ovvero la minima quantità di radioattività che la catena di misura è in grado di misurare. Il valore della MAR è legata a diversi fattori tra cui la quantità di eventi radioattivi che si verificano, l’energia di emissione dei vari radionuclidi, l’efficienza dello strumento alle diverse energie, il fondo ambientale, il rumore strumentale ed il tempo utilizzato per effettuare la misura. La MAR è dunque un valore variabile per ogni misura effettuata e per ciascun radionuclide misurato.

PROGETTI

 

Il Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA Lombardia ha partecipato negli anni a numerose attività di cooperazione stabile e di progetti sia a livello nazionale che internazionale

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con la Polonia (2007)
Il CRR ha partecipato ad un progetto europeo in Polonia volto ad implementare le tecniche di controllo radiometrico sulle acque potabili, ai sensi della vigente regolamentazione europea. Il progetto si è articolato su più missioni in cui sono stati organizzati seminari tecnici per trasferire le conoscenze maturate e le procedure analitiche utilizzate presso ARPA Lombardia.

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con l’Estonia (2009)
Il CRR ha coordinato ad un progetto europeo nella Repubblica Estone per migliorare il sistema dei controlli sulle reti idriche e per individuare opportuni metodi per la riduzione della radioattività nelle acque potabili, particolarmente elevata in quella regione. I risultati della cooperazione sono stati riassunti in un report finale e descritti in alcuni articoli pubblicati da riviste internazionali specializzate.

Task nazionale - manuale “Trattamento campioni e metodi di analisi” (20013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, ha prodotto un manuale per le misure radiometriche completo e aggiornato ad uso dei laboratori impegnati nelle misure radiometriche ambientali.

Task nazionale – “Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili” (2013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, dl Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità , ha prodotto le linee guida di cui sopra, intese come strumento operativo per l’organizzazione dei controlli.

Task nazionale “Livelli di riferimento, esenzione e allontanamento” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e dello stesso ISPRA che ha prodotto un documento tecnico utile ad affrontare il problema della gestione di sottoprodotti e rifiuti contaminati.

Task nazionale “Valutazione di impatti radiologici da NORM” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e di ISPRA, dell’ Istituto Superiore di Sanità ed ENI che ha prodotto un documento tecnico utile alla valutazione dell’impatto radioprotezionistico e sanitario dei materiali contenenti sostanze radioattive naturali, eventualmente concentrate dai processi produttivi.

Attività di normazione: UNI
Tecnici del CRR di ARPA Lombardia da anni partecipano alle attività dell’Ente di normazione nazionale coordinando o partecipando gruppi di lavoro che hanno prodotto standard su misure radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, attività alfa e beta totale, radon nelle acque) o in campo (controllo dei carichi di rottami metallici.

Attività di normazione: ISO
Il CRR di ARPA Lombardia collabora attivamente con l’ente internazionale di normazione (ISO) in particolare per quanto riguarda le misure radiometriche sulle acque. Diversi metodi (attività alfa/beta totale, concentrazione radon 222 e radio 226 in acqua) elaborati e proposti dal CRR sono stati accettati ed emanati come standard internazionali ed altri sono attualmente in esame.

Attività di cooperazione internazionale: IAEA
ARPA Lombardia fa parte della rete mondiale di allarme ALMERA coordinata dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) partecipando regolarmente alle sue attività ed esercitazioni. Inoltre collabora ai gruppi di lavoro dedicati alla elaborazione dei documenti tecnici relativi ai metodi rapidi di analisi.

Attività di cooperazione internazionale: Ring of Five
ARPA Lombardia partecipa alle iniziative del Ring of Five, una rete di laboratori europei che esegue misure di radioattività in aria ad altissima sensibilità. All’interno di questa rete sono diffuse le informazioni sull’avvistamento di tracce di radioattività in aria così piccole da essere irrilevanti dal punto di vista della radioprotezione, ma che è necessario valutare in modo coordinato in quanto sono possibili segnali di immissioni anomale di radioattività in ambiente.

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