ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

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Radioattività

​​​​​L'AMBIENTE E GLI ALIMENTI

Nell’ambiente che ci circonda sono presenti molte sostanze radioattive di origine naturale. Sono tuttavia spesso presenti anche sostanze radioattive artificiali introdotte dall’uomo a seguito di incidenti (come l’incidente di Chernobyl del 1986 e quello di Fukushima del 2011) o di scarichi legati ad attività che comportano l’uso di materiale radioattivo (ad esempio quelle legate all’uso di radiofarmaci in medicina).
Ad ARPA è affidato ha il compito di monitorare la presenza di radioattività nell’ambiente (nell’aria, nel terreno, nei fiumi e laghi, nei boschi e così via) e, in collaborazione con le aziende per la tutela della salute (ATS), anche nei principali alimenti. Lo scopo dei controlli è la ricerca di contaminanti artificiali come il cesio 137 (Cs-137) e lo stronzio 90 (Sr-90); in alcuni casi, in particolare nelle acque potabili, viene monitorata anche la radioattività naturale.

Punti di controllo previsti dal Piano di monitoraggio della radioattività

I risultati delle misure effettuate dal CRR di ARPA Lombardia sono riassunti in relazioni annuali (sino al 2015) e tabelle riassuntive. Nel menù a lato puoi approfondire le attività di ARPA.
      

  • Regolamentazione nazionale ed europea

    Il Trattato Euratom del 1957 dispone che tutti gli Stati membri dell’Unione Europea eseguano il controllo permanente del grado di radioattività dell’ambiente e dei principali alimenti e comunichino i risultati alla Commissione Europea. La struttura della rete di monitoraggio è stata definita, nel dettaglio, dalla Raccomandazione 2000/473/Euratom che stabilisce i requisiti minimi delle reti nazionali in termini di matrici da sottoporre a controllo, parametri da ricercare e livelli notificabili (cioè valori al di sopra dei quali si chiede la comunicazione del valore numerico, e non una indicazione generica di “controllo effettuato, nulla rilevato”). Occorre sottolineare che la Raccomandazione non definisce valori limite di concentrazione che sono invece definiti per le situazioni di emergenza (in presenza cioè di incidenti nucleari conclamati) dal Regolamento Euratom 2016/52.

    Tabella 1 - Requisiti minimi delle reti di monitoraggio della radioattività secondo la Raccomandazione 2000/473
    (*) Livello notificabile: concentrazione minima di cui si richiede notifica
    (**) Misura non obbligatoria
    (***) Becquerel/giorno persona


    A livello nazionale gli obblighi del Trattato Euratom sono ripresi dall’art. 104 del Decreto Legislativo n. 230 del 1995 che prevede che i controlli siano organizzati e gestiti dalle Regioni attraverso le Agenzie per l’Ambiente. Il coordinamento nazionale del monitoraggio della radioattività ambientale è affidato all’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione).

  • Il piano dei controlli

    La struttura della rete di monitoraggio della radioattività è stata definita in sede europea con l’emanazione della Raccomandazione 2000/473/Euratom, in attuazione degli obblighi sanciti dal Trattato Euratom.
    Ad ARPA Lombardia, attraverso il Centro Regionale Radioprotezione (CRR), è affidato il compito di gestire e coordinare le attività della Rete Regionale di monitoraggio della radioattività ambientale in collaborazione con la Direzione Generale Welfare della Regione e le aziende per la tutela della salute (ATS).
    La tabella riporta il piano generale dei controlli attivi nella nostra regione, sia per le matrici ambientali che alimentari; per ogni matrice sono indicate le frequenze di controllo, i parametri analitici ed i punti di prelievo. Complessivamente, ogni anno vengono controllati circa 1000 campioni di cui circa 400 di alimenti e 600 di matrici ambientali.

    Punti di controllo previsti dal Piano di monitoraggio della radioattività



    Tabella 2: Matrici e radionuclidi da monitorare nell’ambito della Rete Europea, Nazionale e Regionale

  • La radioattività nell’ambiente

    Ogni anno sono controllati sull’intero territorio regionale circa 600 campioni di origine ambientale: aria (misure di dose gamma e del particolato atmosferico, controllo dei gas in atmosfera e delle deposizioni al suolo), acque superficiali (acqua, vegetazione, pesci, sedimenti), reflui fognari e fanghi di depurazione, prodotti dell’ambiente boschivo e selvatico (funghi, bacche selvatiche, muschi):
    - Aria: sono analizzati sia la frazione gassosa dell’aria che il particolato totale sospeso (PTS), vengono inoltre raccolte e analizzate le ricadute atmosferiche umide (pioggia, neve) e secche. Si effettua in continuo la misura della dose gamma in aria finalizzata alla pronta individuazione di eventi incidentali anche di origine transfrontaliera (vedi scheda Ambiente: l’aria).
    -Acque superficiali: il monitoraggio comprende non solo le acque di fiume e di lago ma anche la vegetazione acquatica, la fauna ittica, i sedimenti ed il detrito minerale organico sedimentabile (DMOS). Le misure hanno lo scopo di quantificare il contenuto di radioattività dei corpi idrici, che possono essere interessati da immissione locale di reflui contaminati, e di valutare l’entità dell’eventuale contaminazione trasferibile agli altri comparti ambientali. Vengono monitorate anche le acque reflue urbane in ingresso ai principali impianti di depurazione e le acque in uscita da questi ultimi, il cui controllo fornisce utili informazioni sull’eventuale immissione locale di reflui contaminati in corpi idrici superficiali (vedi scheda Ambiente – le acque superficiali).
    - Ambiente boschivo naturale: comprende funghi, bacche selvatiche, muschi e selvaggina. In questi ambienti, tendenzialmente indisturbati, la contaminazione delle ricadute degli anni passati si è conservata in modo più marcato.

  • La radioattività negli alimenti

    Ogni anno sono controllati circa 400 campioni di alimenti, sia di origine locale (come il latte vaccino fresco) che di largo consumo (prelevati questi ultimi presso la grande distribuzione)


    Negli alimenti è normalmente presente sia radioattività naturale (ad esempio il potassio 40, che accompagna sempre e in proporzione fissa il potassio stabile che è un elemento chimico essenziale per la vita e presente ovunque) sia radioattività artificiale a seguito dei test nucleari degli anni Sessanta e dell’incidente di Chernobyl del 1986 che hanno immesso in ambiente elementi radioattivi ormai divenuti pressoché ubiquitari: cesio 137 e stronzio 90 sono ormai presenti, anche se in concentrazioni molto piccole, nella maggior parte degli alimenti. La tematica della radioattività negli alimenti e nelle acque potabili è trattata in apposite sezioni.

GLOSSARIO RADIOATTIVITÁ

  • Decadimento radioattivo: trasformazione di una particella elementare o di un nucleo atomico in uno o più oggetti differenti.
  • Dose: quantità di energia dissipata dalla radiazione per unità di peso della materia da essa investita. Si misura in Gray (Gy) 1 Gy= 1 J/kg.
  • Radioattività: emissione dall’interno del nucleo di particelle o gruppi di particelle nucleari, cioè protoni e neutroni, oppure di elettroni prodotti da una reazione nucleare avvenuta nel nucleo. In molti casi, inoltre, il verificarsi di reazioni nucleari libera energia e pertanto la radiazione che esce dal nucleo non è fatta di particelle, ma costituita da onde elettromagnetiche come quelle della luce.
  • Radionuclide o isotopo: specie nucleare, instabile che decade emettendo energia sottoforma di particelle e/o radiazioni.
  • Tempo di dimezzamento di un nucleo radioattivo: è il tempo che deve trascorrere prima che la quantità di radioattività presente in un certo istante si riduca alla metà del valore iniziale.
  • Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
  • Sievert [Sv]: unità di misura del Sistema Internazionale per quantificare gli effetti biologici derivanti dalle radiazioni; in particolare 1 Sv è pari ad 1 joule di energia assorbita da 1 kg di massa. Si ottiene moltiplicando l’unità di misura fisica della radioattività per coefficienti che tengono conto della radiotossicità del singolo radionuclide.
  • MAR – Minima attività rivelabile: rappresenta il limite strumentale di rivelazione ovvero la minima quantità di radioattività che la catena di misura è in grado di misurare. Il valore della MAR è legata a diversi fattori tra cui la quantità di eventi radioattivi che si verificano, l’energia di emissione dei vari radionuclidi, l’efficienza dello strumento alle diverse energie, il fondo ambientale, il rumore strumentale ed il tempo utilizzato per effettuare la misura. La MAR è dunque un valore variabile per ogni misura effettuata e per ciascun radionuclide misurato.

PROGETTI

 

Il Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA Lombardia ha partecipato negli anni a numerose attività di cooperazione stabile e di progetti sia a livello nazionale che internazionale

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con la Polonia (2007)
Il CRR ha partecipato ad un progetto europeo in Polonia volto ad implementare le tecniche di controllo radiometrico sulle acque potabili, ai sensi della vigente regolamentazione europea. Il progetto si è articolato su più missioni in cui sono stati organizzati seminari tecnici per trasferire le conoscenze maturate e le procedure analitiche utilizzate presso ARPA Lombardia.

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con l’Estonia (2009)
Il CRR ha coordinato ad un progetto europeo nella Repubblica Estone per migliorare il sistema dei controlli sulle reti idriche e per individuare opportuni metodi per la riduzione della radioattività nelle acque potabili, particolarmente elevata in quella regione. I risultati della cooperazione sono stati riassunti in un report finale e descritti in alcuni articoli pubblicati da riviste internazionali specializzate.

Task nazionale - manuale “Trattamento campioni e metodi di analisi” (20013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, ha prodotto un manuale per le misure radiometriche completo e aggiornato ad uso dei laboratori impegnati nelle misure radiometriche ambientali.

Task nazionale – “Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili” (2013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, dl Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità , ha prodotto le linee guida di cui sopra, intese come strumento operativo per l’organizzazione dei controlli.

Task nazionale “Livelli di riferimento, esenzione e allontanamento” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e dello stesso ISPRA che ha prodotto un documento tecnico utile ad affrontare il problema della gestione di sottoprodotti e rifiuti contaminati.

Task nazionale “Valutazione di impatti radiologici da NORM” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e di ISPRA, dell’ Istituto Superiore di Sanità ed ENI che ha prodotto un documento tecnico utile alla valutazione dell’impatto radioprotezionistico e sanitario dei materiali contenenti sostanze radioattive naturali, eventualmente concentrate dai processi produttivi.

Attività di normazione: UNI
Tecnici del CRR di ARPA Lombardia da anni partecipano alle attività dell’Ente di normazione nazionale coordinando o partecipando gruppi di lavoro che hanno prodotto standard su misure radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, attività alfa e beta totale, radon nelle acque) o in campo (controllo dei carichi di rottami metallici.

Attività di normazione: ISO
Il CRR di ARPA Lombardia collabora attivamente con l’ente internazionale di normazione (ISO) in particolare per quanto riguarda le misure radiometriche sulle acque. Diversi metodi (attività alfa/beta totale, concentrazione radon 222 e radio 226 in acqua) elaborati e proposti dal CRR sono stati accettati ed emanati come standard internazionali ed altri sono attualmente in esame.

Attività di cooperazione internazionale: IAEA
ARPA Lombardia fa parte della rete mondiale di allarme ALMERA coordinata dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) partecipando regolarmente alle sue attività ed esercitazioni. Inoltre collabora ai gruppi di lavoro dedicati alla elaborazione dei documenti tecnici relativi ai metodi rapidi di analisi.

Attività di cooperazione internazionale: Ring of Five
ARPA Lombardia partecipa alle iniziative del Ring of Five, una rete di laboratori europei che esegue misure di radioattività in aria ad altissima sensibilità. All’interno di questa rete sono diffuse le informazioni sull’avvistamento di tracce di radioattività in aria così piccole da essere irrilevanti dal punto di vista della radioprotezione, ma che è necessario valutare in modo coordinato in quanto sono possibili segnali di immissioni anomale di radioattività in ambiente.

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