ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

Radioattività

​​​​​​FIUMI E LAGHI

L’acqua, i pesci, i solidi sospesi

Controlliamo i principali fiumi e laghi della Lombardia prelevando e misurando le acque, il sedimento depositato sul fondo o in sospensione (DMOs – detrito minerale organico sedimentabile) e i pesci. Abbiamo individuato alcuni punti in cui periodicamente (da 2 a 4 volte l’anno) preleviamo campioni per la ricerca degli elementi radioattivi artificiali che possono essere presenti nei fiumi a causa sia di incidenti passati che di scarichi di reflui fognari che possono contenere tracce di radiofarmaci.
Nella cartina sono riportati i punti di prelievo delle acque di fiume/lago dei pesci e del DMOs.


Il monitoraggio delle acque e sedimenti dei fiumi e laghi lombardi non ha portato sinora alla rilevazione di anomalie dal punto di vista della radioattività. L’esame delle serie storiche delle misure sui pesci d’acqua dolce mostra una diminuzione costante delle concentrazioni di cesio 137 che si è stabilizzata negli ultimi anni su valori dell’ordine di 1 Bq/kg per le specie erbivore/onnivore e di circa 2-3 Bq/kg per le specie carnivore, assolutamente inferiore a qualsiasi soglia di rischio.

  • La misura delle acque superficiali – fiumi e laghi

    Il controllo diretto delle acque di lago e di fiume viene effettuato prelevando campioni d’acqua da battelli o da ponti; i campioni sono trasferiti in laboratorio dove sono sottoposti ad analisi per la misura della concentrazione di attività alfa e beta totale e dei radionuclidi gamma emettitori (tra cui cesio 137 e iodio 131). Nelle acque del Lario, in cui le ricadute radioattive ai tempi dell’incidente di Chernobyl sono state particolarmente intense, sono effettuate anche alcune analisi di approfondimento per la ricerca dei radioisotopi artificiali stronzio 90 e plutonio 238, plutonio 239 e plutonio 240.

    Distribuzione del numero dei controlli effettuati sui diversi corpi idrici

  • Perché misurare sedimenti e DMOS

    Un modo molto efficace per tenere sotto controllo la presenza di radioattività in laghi e fiumi consiste nella verifica della contaminazione del particolato solido presente in acqua, sia sotto forma di sedimenti prelevati dal fondo che sotto forma di materiale in sospensione (DMOS). Questo tipo di controllo è particolarmente sensibile grazie alla proprietà di molte specie radioattive di “attaccarsi” al particolato, concentrandosi.
    Il DMOS in particolare, a differenza dei sedimenti, è materiale in fase di sospensione e fornisce quindi informazioni sulla storia più recente del corso d’acqua superficiale, permettendo l’individuazione di nuovi episodi di contaminazione. Nel DMOS, oltre al cesio 137, è frequente trovare tracce di radionuclidi gamma emettitori “a vita breve” come lo iodio 131 che sono utilizzati nelle strutture sanitarie e che possono arrivare fino ai fiumi attraverso i reflui fognari, soprattutto quando gli scarichi non sono adeguatamente depurati.
    Il DMOS, che agisce come “spugna”, viene prelevato sospendendo da pontili sui fiumi delle speciali “trappole” che in una settimana possono raccogliere quantità di materiale sufficienti per le analisi di laboratorio. In Lombardia sono esaminati con cadenza trimestrale campioni di DMOS prelevati nei seguenti punti:
    - Po – prelievo a valle dell’immissione del Ticino (Linarolo)
    - Po – prelievo a valle dell’immissione del Lambro (Orio Litta)
    - Po – prelievo a valle dell’immissione dell’Adda (Cremona)
    - Po – prelievo a valle dell’immissione del Mincio (Revere)
    - Oglio (Rudiano)
    - Mella (Cigole)
    Abbiamo realizzato un video tutorial che mostra la preparazione delle trappole per campionare il DMO e le differenti fasi del prelievo.

    Concentrazione del cesio 137 nel DMOS del fiume Po presso la foce Adda e Lambro.
    Il grafico mostra la concentrazione di cesio 137 nel DMOS prelevato all’immissione nel Po dell’Adda e del Lambro. Il Cs-137 presente nei fiumi è dovuto al dilavamento della contaminazione ricaduta al suolo ai tempi dell’incidente di Chernobyl. Dal 2010 ad oggi la concentrazione è rimasta pressoché costante.



    Concentrazione di iodio 131 e cesio 137 nel DMOS per l'anno 2019
    Il grafico mostra la concentrazione di iodio 131 nel DMOS prelevato all’immissione nel Po dell’Adda e del Lambro. L’origine di questo radionuclide è ospedaliera ed è dovuta alle escrezioni dei pazienti trattati con iodio radioattivo finiti negli scarichi fognari delle loro abitazioni, dopo la dimissione dalle strutture sanitarie. I valori sono mediamente più elevati nel Lambro che storicamente è un fiume più inquinato dell’Adda


       

  • Perché misurare i pesci

    I pesci d’acqua dolce costituiscono, oltre che un alimento, anche un ottimo bioindicatore della contaminazione delle acque superficiali, in particolare per quanto riguarda i laghi che sono spesso caratterizzati da fattori di ricambio delle acque molto limitati. Poiché i maggiori laghi della zona prealpina, Ceresio e Lario, sono stati colpiti in modo significativo dalle ricadute di Chernobyl, il controllo della contaminazione delle specie ittiche è stato avviato subito dopo l’incidente e prosegue tutt’oggi. Il piano dei controlli prevede il prelievo, nei laghi Ceresio (lago di Varese) e Lario (lago di Como), di pesci erbivori od onnivori, specie soggette a bioaccumulo dei radionuclidi, e di pesci carnivori che danno invece luogo al fenomeno della “biomagnificazione”, cioè una concentrazione ancora più accentuata dei contaminanti.


    L’analisi delle serie storiche evidenzia una contaminazione residua maggiore nel lago di Lugano (Ceresio) rispetto al lago di Como (Lario), anche se i valori trovati non comportano alcun rischio per la salute umana. Dal 2013 sono esaminati anche i pesci provenienti dal lago di Garda.

    Confronto tra le concentrazioni di cesio 137 nei pesci persico e cavedano dei laghi Ceresio (Lugano) e Lario (Como). Si può notare come sia per le specie carnivore (persico) che per le specie erbivore-onnivore (cavedano) si osservino valori di cesio 137 maggiori per il lago Ceresio che per il Lario, dovuto presumibilmente ad una più elevata contaminazione iniziale e a tempi di ricambio delle acque maggiori per il Ceresio. Inoltre nelle specie carnivore (persico) sono visibili anche gli effetti del meccanismo della “biomagnificazione” (aumento delle concentrazioni in organismi che si trovano più in alto nella piramide alimentare).

  • Lo sapevi che...?

    Circa 400.000 persone nella nostra regione bevono acqua prelevata da corpi idrici superficiali, in particolare il Lario (lago di Como) e il Benaco (lago di Garda).
    Poiché le acque superficiali sono particolarmente esposte alle ricadute atmosferiche, il passaggio di una nube radioattiva come quella di Chernobyl può facilmente contaminare questa importante risorsa idrica.
    Per questo motivo il piano regionale di intervento in caso di emergenza radiologica prevede, nei giorni immediatamente successivi all’incidente, il controllo delle acque ad uso potabile prelevate da fiumi e laghi.

    Ubicazione delle prese di acqua superficiale ad uso potabile ed identificazione dei comuni serviti

GLOSSARIO RADIOATTIVITÁ

  • Decadimento radioattivo: trasformazione di una particella elementare o di un nucleo atomico in uno o più oggetti differenti.
  • Dose: quantità di energia dissipata dalla radiazione per unità di peso della materia da essa investita. Si misura in Gray (Gy) 1 Gy= 1 J/kg.
  • Radioattività: emissione dall’interno del nucleo di particelle o gruppi di particelle nucleari, cioè protoni e neutroni, oppure di elettroni prodotti da una reazione nucleare avvenuta nel nucleo. In molti casi, inoltre, il verificarsi di reazioni nucleari libera energia e pertanto la radiazione che esce dal nucleo non è fatta di particelle, ma costituita da onde elettromagnetiche come quelle della luce.
  • Radionuclide o isotopo: specie nucleare, instabile che decade emettendo energia sottoforma di particelle e/o radiazioni.
  • Tempo di dimezzamento di un nucleo radioattivo: è il tempo che deve trascorrere prima che la quantità di radioattività presente in un certo istante si riduca alla metà del valore iniziale.
  • Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
  • Sievert [Sv]: unità di misura del Sistema Internazionale per quantificare gli effetti biologici derivanti dalle radiazioni; in particolare 1 Sv è pari ad 1 joule di energia assorbita da 1 kg di massa. Si ottiene moltiplicando l’unità di misura fisica della radioattività per coefficienti che tengono conto della radiotossicità del singolo radionuclide.
  • MAR – Minima attività rivelabile: rappresenta il limite strumentale di rivelazione ovvero la minima quantità di radioattività che la catena di misura è in grado di misurare. Il valore della MAR è legata a diversi fattori tra cui la quantità di eventi radioattivi che si verificano, l’energia di emissione dei vari radionuclidi, l’efficienza dello strumento alle diverse energie, il fondo ambientale, il rumore strumentale ed il tempo utilizzato per effettuare la misura. La MAR è dunque un valore variabile per ogni misura effettuata e per ciascun radionuclide misurato.

PROGETTI

 

Il Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA Lombardia ha partecipato negli anni a numerose attività di cooperazione stabile e di progetti sia a livello nazionale che internazionale

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con la Polonia (2007)
Il CRR ha partecipato ad un progetto europeo in Polonia volto ad implementare le tecniche di controllo radiometrico sulle acque potabili, ai sensi della vigente regolamentazione europea. Il progetto si è articolato su più missioni in cui sono stati organizzati seminari tecnici per trasferire le conoscenze maturate e le procedure analitiche utilizzate presso ARPA Lombardia.

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con l’Estonia (2009)
Il CRR ha coordinato ad un progetto europeo nella Repubblica Estone per migliorare il sistema dei controlli sulle reti idriche e per individuare opportuni metodi per la riduzione della radioattività nelle acque potabili, particolarmente elevata in quella regione. I risultati della cooperazione sono stati riassunti in un report finale e descritti in alcuni articoli pubblicati da riviste internazionali specializzate.

Task nazionale - manuale “Trattamento campioni e metodi di analisi” (20013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, ha prodotto un manuale per le misure radiometriche completo e aggiornato ad uso dei laboratori impegnati nelle misure radiometriche ambientali.

Task nazionale – “Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili” (2013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, dl Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità , ha prodotto le linee guida di cui sopra, intese come strumento operativo per l’organizzazione dei controlli.

Task nazionale “Livelli di riferimento, esenzione e allontanamento” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e dello stesso ISPRA che ha prodotto un documento tecnico utile ad affrontare il problema della gestione di sottoprodotti e rifiuti contaminati.

Task nazionale “Valutazione di impatti radiologici da NORM” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e di ISPRA, dell’ Istituto Superiore di Sanità ed ENI che ha prodotto un documento tecnico utile alla valutazione dell’impatto radioprotezionistico e sanitario dei materiali contenenti sostanze radioattive naturali, eventualmente concentrate dai processi produttivi.

Attività di normazione: UNI
Tecnici del CRR di ARPA Lombardia da anni partecipano alle attività dell’Ente di normazione nazionale coordinando o partecipando gruppi di lavoro che hanno prodotto standard su misure radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, attività alfa e beta totale, radon nelle acque) o in campo (controllo dei carichi di rottami metallici.

Attività di normazione: ISO
Il CRR di ARPA Lombardia collabora attivamente con l’ente internazionale di normazione (ISO) in particolare per quanto riguarda le misure radiometriche sulle acque. Diversi metodi (attività alfa/beta totale, concentrazione radon 222 e radio 226 in acqua) elaborati e proposti dal CRR sono stati accettati ed emanati come standard internazionali ed altri sono attualmente in esame.

Attività di cooperazione internazionale: IAEA
ARPA Lombardia fa parte della rete mondiale di allarme ALMERA coordinata dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) partecipando regolarmente alle sue attività ed esercitazioni. Inoltre collabora ai gruppi di lavoro dedicati alla elaborazione dei documenti tecnici relativi ai metodi rapidi di analisi.

Attività di cooperazione internazionale: Ring of Five
ARPA Lombardia partecipa alle iniziative del Ring of Five, una rete di laboratori europei che esegue misure di radioattività in aria ad altissima sensibilità. All’interno di questa rete sono diffuse le informazioni sull’avvistamento di tracce di radioattività in aria così piccole da essere irrilevanti dal punto di vista della radioprotezione, ma che è necessario valutare in modo coordinato in quanto sono possibili segnali di immissioni anomale di radioattività in ambiente.

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