ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

Radioattività

​​​​​​​​​​​​​​L'ARIA

La misura dei livelli di radioattività in aria è l’indicatore più rapido e la spia più efficace di incidenti nucleari, anche con origine molto lontana dal nostro Paese: per questo motivo questa attività riveste una particolare importanza ed è oggetto nella nostra Agenzia di grande attenzione.


Ci sono tre modi per tenere sotto controllo i livelli di radioattività in aria:

  • controllo del particolato e dei gas presenti in atmosfera;
  • controllo delle ricadute (pioggia, neve, pulviscolo), il cosiddetto “fallout”;
  • controllo della dose gamma.

Il controllo del particolato e dei gas presenti in atmosfera è il metodo in assoluto più sensibile: il particolato ed i gas presenti in atmosfera sono continuamente raccolti su filtri appositi mediante pompe che aspirano ogni giorno migliaia di metri cubi d’aria. Questi sistemi funzionano in continuo, H24, 365 giorni all’anno; ogni giorno i filtri sono sostituiti ed analizzati in laboratorio mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione, una tecnica di misura che consente di individuare e quantificare tutte le specie radioattive presenti. In Lombardia sono attivi due sistemi di questo tipo, uno a Bergamo ed uno a Milano. Il sistema di Milano è attivo dal 1988 è uno dei più sensibili ed efficienti d’Europa, in grado di rilevare anche minime tracce di radioattività molto al di sotto delle concentrazioni che potrebbero costituire un pericolo per la salute. Grazie alla elevatissima efficienza del sistema di misura di ARPA Lombardia, la stazione di Milano è stata scelta come punto di riferimento per il nord Italia della rete europea ad alta sensibilità (rete diradata). In caso di emergenza la densità dei punti di controllo del particolato verrebbe immediatamente aumentata con l’aggiunta di almeno un punto per provincia così da avere una copertura puntuale di tutto il territorio.

Il controllo delle ricadute (fallout) si effettua raccogliendo tutte le ricadute atmosferiche (pioggia, neve, pulviscolo) in vasche di grandi dimensioni poste in luoghi aperti. Ogni mese i campioni sono portati in laboratorio ed evaporati per essere poi misurati mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione, la stessa tecnica utilizzata per particolato e gas; su questi campioni sono impiegate anche tecniche speciali (radiochimiche) per misurare alcuni isotopi radioattivi non facilmente individuabili (ad esempio il plutonio). In caso di fallout radioattivo questo tipo di controllo è importante perché permette di quantificare direttamente la contaminazione che si è depositata sul foraggio, sui vegetali e sugli alberi da frutto. In Lombardia sono sempre attivi due punti di controllo del fallout, uno a Milano ed uno a Sondrio. In caso di emergenza verrebbe immediatamente attivato il prelievo del fallout presso tutte le sedi dipartimentali dell’Agenzia, così da avere una copertura puntuale di tutto il territorio.

Il controllo della dose gamma in aria viene effettuato in modo completamente automatico da rivelatori dislocati sul territorio che misurano e trasmettono con continuità i valori di radioattività totale presente in ambiente, senza distinguere tra radioattività naturale ed artificiale. Questo tipo di controllo, in senso assoluto, è meno sensibile di quello che si effettua in laboratorio con le misure sul particolato ed è in grado di “vedere” solo incidenti di una certa importanza; per contro, ha il vantaggio di essere completamente automatizzato e di avere tempi di risposta immediati.

Punti di misura della dose gamma in aria sia per le centraline gestite da ARPA che da ISIN. Sono inoltre indicati i punti di campionamento del particolato atmosferico (PTS) che delle ricadute (fallout).

I dati relativi al monitoraggio dell’aria sono raccolti e validati quotidianamente dai tecnici del CRR; in caso di anomalie viene immediatamente informata la Sala Operativa del Centro Emergenze Nucleari di ISIN a Roma e vengono attivati ulteriori controlli.

  • Il particolato sospeso

    La misura del particolato totale sospeso (PTS) viene effettuata in continuo tramite il prelievo del particolato presente in aria e la successiva analisi di laboratorio mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione. In Lombardia sono attive due stazioni di prelievo del particolato presso le sedi ARPA di Milano e Bergamo. Questo tipo di controllo è il più rapido ed efficace indicatore di incidenti nucleari.
    La stazione di Milano è attiva dal 1988 ed è stata la prima stazione a livello nazionale per il controllo ad alta sensibilità della radiocontaminazione del particolato atmosferico: ogni giorno, nella stazione di Milano, vengono aspirati e filtrati 2.000 metri cubi di aria. I prelievi sono condotti in continuo e le determinazioni analitiche effettuate giornalmente; ciò consente l’individuazione precoce di eventi incidentali di qualsiasi origine anche di modestissima entità. L’elevata sensibilità del sistema (tra le migliori in Europa) ha giustificato l’inserimento della stazione di Milano nella rete di allarme di ISIN per l’individuazione di incidenti nucleari.


    Il grafico riporta l’andamento della concentrazione media mensile di cesio 137 nel particolato atmosferico (polveri totali sospese) prelevato nella città di Milano dal 1988 ad oggi. Il cesio 137 presente in aria è ancora conseguenza principalmente dell’incidente di Chernobyl. Le concentrazioni sono diminuite costantemente nel tempo con picchi stagionali nei mesi invernali durante i quali la radioattività in aria si concentra (come succede per gli inquinanti convenzionali) a causa delle condizioni di maggiore stabilità atmosferica.

    Concentrazione di cesio 137 in aria (particolato atmosferico) nei campionamenti effettuati in continuo presso il CRR di Milano. Si evidenziano, oltre che il decremento dopo l’incidente di Chernobyl nel 1986 anche le variazioni stagionali e i picchi dovuti a due incidenti a grande distanza che hanno comportato dispersione di cesio in aria.

    In due occasioni sono stati rilevati picchi di concentrazione non riconducibili all’incidente di Chernobyl: una prima volta nel mese di giugno 1998 a causa di un incidente presso un’acciaieria spagnola ad Algeciras, nel sud del Paese, in cui è stata involontariamente fusa una sorgente di cesio 137; la seconda volta in occasione dell’incidente di Fukushima del 2011. Attualmente la concentrazione di cesio 137 in aria è dell’ordine del microBq/m3.
    Oltre al controllo del particolato, ARPA esegue in modo sistematico anche il monitoraggio dei gas radioattivi presenti in atmosfera utilizzando una trappola per radioiodio messa a punto nei nostri laboratori. Questo tipo di controllo ha permesso di effettuare una stima molto accurata della concentrazione di iodio 131 in atmosfera durante l’incidente di Fukushima del 2011.


  • Le ricadute atmosferiche (fallout)

    La misura delle deposizioni al suolo (il cosiddetto “fallout”) viene effettuata tramite la raccolta in vasche delle ricadute atmosferiche umide (pioggia e neve) e secche (polveri). Sui campioni raccolti ogni mese a Milano e a Sondrio viene effettuata la ricerca dei radionuclidi gamma emettitori, come il cesio 137, e di altre specie radioattive di più difficile determinazione ma di elevato interesse ambientale e sanitario come lo stronzio 90 e gli isotopi del plutonio (Pu-238, Pu-239 e Pu-240), che sono ancora presenti in ambiente soprattutto come conseguenza dei test nucleari in atmosfera degli anni ’60.

    Confronto delle concentrazioni di cesio 137 per metro quadrato nelle ricadute atmosferiche (fallout) campionati a Milano e a Sondrio


    Concentrazioni annuali di cesio 137, stronzio 90 e isotopi del plutonio quadrato nelle ricadute atmosferiche (fallout) in Bq/m2 a Milano dal 2000

  • La dose gamma in aria

    La misura della dose gamma in aria è un indicatore molto rapido di incrementi di radioattività dovuti a rilasci di sostanze radioattive in atmosfera. Il limite principale di questo tipo di controlli è la sensibilità, che è limitata e consente di individuare solo anomalie importanti: l’incidente di Fukushima, ad esempio, non ha prodotto alcuna variazione dei valori di intensità di dose in aria mentre è stato rilevato dalla rete per la misura del particolato atmosferico. Per contro, in caso di incidente grave la segnalazione di allarme avviene in tempo pressoché reale.
    Sul territorio nazionale sono presenti anche altre reti per il monitoraggio in continuo dell’intensità di dose gamma in aria, come la Rete Gamma gestita da ISIN (Istituto Superiore per la Sicurezza Nucleare), la Rete di monitoraggio del Ministero dell’Interno, gestita dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

    Dose gamma in aria. Esempio di andamento medio

    Tutti i dati prodotti dalle centraline presenti sul territorio nazionale, qualunque sia il gestore, confluiscono nella piattaforma europea EURDEP (European Radiological Data Exchange Platform, https://eurdep.jrc.ec.europa.eu/Entry/Default.aspx) che è lo strumento di cui la Comunità Europea si è dotata per garantire il rapido scambio di informazioni in caso di emergenza nucleare, come previsto dalla Decisione del Consiglio 87/600/EURATOM. Questa piattaforma consente di seguire in tempo reale l’evoluzione di una nube radioattiva su tutto il territorio europeo.

    Punti di controllo della radioattività in aria: sono riportate le stazioni per la rilevazione della dose gamma gestite da ARPA e da ISIN, i punti di prelievo delle ricadute (fallout) e quelli del particolato (PTS)

  • In caso di allarme

    I livelli di radioattività in aria sono costantemente sotto controllo. Quando i controlli giornalieri sul particolato evidenziano qualche anomalia, anche se piccola, i tecnici del Centro Regionale Radioprotezione informano immediatamente la Sala Operativa del Centro Emergenze Nucleari di ISIN che ha il compito di coordinare le attività di controllo sul territorio nazionale ed è punto di contatto dei sistemi internazionali di pronta notifica degli incidenti nucleari ECURIE (European Commission Urgent Radiological Information Exchange, protocollo sottoscritto da tutti i paesi europei) e USIE (Unified System for Information Exchange in Incidents and Emergencies, protocollo adottato dalla Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e sottoscritto anche dai paesi non comunitari). Contemporaneamente, con la collaborazione del Settore Meteo, vengono ricostruite le possibili retro-traiettorie sulla base dell’analisi degli spostamenti delle masse d’aria ed effettuate le prime ipotesi sulla possibile origine dell’evento.


    Altre informazioni vengono raccolte attraverso il Ring of Five, una rete informale di esperti, di cui fa parte anche il Centro Regionale Radioprotezione dell’Agenzia, che collega i principali centri europei che svolgono analisi ad alta sensibilità della radioattività in aria e che permette di raccogliere informazioni e riscontri in modo estremamente rapido. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole fluttuazioni non legate ad eventi incidentali ma talvolta, come nel caso della nube di rutenio 106 del 2017, può trattarsi di un effettivo incidente non ancora scoperto notificato. Le azioni che seguono hanno lo scopo di valutare l’impatto sulla popolazione e stabilire, in accordo con le autorità regionali, le eventuali contromisure.

GLOSSARIO RADIOATTIVITÁ

  • Decadimento radioattivo: trasformazione di una particella elementare o di un nucleo atomico in uno o più oggetti differenti.
  • Dose: quantità di energia dissipata dalla radiazione per unità di peso della materia da essa investita. Si misura in Gray (Gy) 1 Gy= 1 J/kg.
  • Radioattività: emissione dall’interno del nucleo di particelle o gruppi di particelle nucleari, cioè protoni e neutroni, oppure di elettroni prodotti da una reazione nucleare avvenuta nel nucleo. In molti casi, inoltre, il verificarsi di reazioni nucleari libera energia e pertanto la radiazione che esce dal nucleo non è fatta di particelle, ma costituita da onde elettromagnetiche come quelle della luce.
  • Radionuclide o isotopo: specie nucleare, instabile che decade emettendo energia sottoforma di particelle e/o radiazioni.
  • Tempo di dimezzamento di un nucleo radioattivo: è il tempo che deve trascorrere prima che la quantità di radioattività presente in un certo istante si riduca alla metà del valore iniziale.
  • Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
  • Sievert [Sv]: unità di misura del Sistema Internazionale per quantificare gli effetti biologici derivanti dalle radiazioni; in particolare 1 Sv è pari ad 1 joule di energia assorbita da 1 kg di massa. Si ottiene moltiplicando l’unità di misura fisica della radioattività per coefficienti che tengono conto della radiotossicità del singolo radionuclide.
  • MAR – Minima attività rivelabile: rappresenta il limite strumentale di rivelazione ovvero la minima quantità di radioattività che la catena di misura è in grado di misurare. Il valore della MAR è legata a diversi fattori tra cui la quantità di eventi radioattivi che si verificano, l’energia di emissione dei vari radionuclidi, l’efficienza dello strumento alle diverse energie, il fondo ambientale, il rumore strumentale ed il tempo utilizzato per effettuare la misura. La MAR è dunque un valore variabile per ogni misura effettuata e per ciascun radionuclide misurato.

PROGETTI

 

Il Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA Lombardia ha partecipato negli anni a numerose attività di cooperazione stabile e di progetti sia a livello nazionale che internazionale

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con la Polonia (2007)
Il CRR ha partecipato ad un progetto europeo in Polonia volto ad implementare le tecniche di controllo radiometrico sulle acque potabili, ai sensi della vigente regolamentazione europea. Il progetto si è articolato su più missioni in cui sono stati organizzati seminari tecnici per trasferire le conoscenze maturate e le procedure analitiche utilizzate presso ARPA Lombardia.

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con l’Estonia (2009)
Il CRR ha coordinato ad un progetto europeo nella Repubblica Estone per migliorare il sistema dei controlli sulle reti idriche e per individuare opportuni metodi per la riduzione della radioattività nelle acque potabili, particolarmente elevata in quella regione. I risultati della cooperazione sono stati riassunti in un report finale e descritti in alcuni articoli pubblicati da riviste internazionali specializzate.

Task nazionale - manuale “Trattamento campioni e metodi di analisi” (20013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, ha prodotto un manuale per le misure radiometriche completo e aggiornato ad uso dei laboratori impegnati nelle misure radiometriche ambientali.

Task nazionale – “Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili” (2013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, dl Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità , ha prodotto le linee guida di cui sopra, intese come strumento operativo per l’organizzazione dei controlli.

Task nazionale “Livelli di riferimento, esenzione e allontanamento” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e dello stesso ISPRA che ha prodotto un documento tecnico utile ad affrontare il problema della gestione di sottoprodotti e rifiuti contaminati.

Task nazionale “Valutazione di impatti radiologici da NORM” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e di ISPRA, dell’ Istituto Superiore di Sanità ed ENI che ha prodotto un documento tecnico utile alla valutazione dell’impatto radioprotezionistico e sanitario dei materiali contenenti sostanze radioattive naturali, eventualmente concentrate dai processi produttivi.

Attività di normazione: UNI
Tecnici del CRR di ARPA Lombardia da anni partecipano alle attività dell’Ente di normazione nazionale coordinando o partecipando gruppi di lavoro che hanno prodotto standard su misure radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, attività alfa e beta totale, radon nelle acque) o in campo (controllo dei carichi di rottami metallici.

Attività di normazione: ISO
Il CRR di ARPA Lombardia collabora attivamente con l’ente internazionale di normazione (ISO) in particolare per quanto riguarda le misure radiometriche sulle acque. Diversi metodi (attività alfa/beta totale, concentrazione radon 222 e radio 226 in acqua) elaborati e proposti dal CRR sono stati accettati ed emanati come standard internazionali ed altri sono attualmente in esame.

Attività di cooperazione internazionale: IAEA
ARPA Lombardia fa parte della rete mondiale di allarme ALMERA coordinata dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) partecipando regolarmente alle sue attività ed esercitazioni. Inoltre collabora ai gruppi di lavoro dedicati alla elaborazione dei documenti tecnici relativi ai metodi rapidi di analisi.

Attività di cooperazione internazionale: Ring of Five
ARPA Lombardia partecipa alle iniziative del Ring of Five, una rete di laboratori europei che esegue misure di radioattività in aria ad altissima sensibilità. All’interno di questa rete sono diffuse le informazioni sull’avvistamento di tracce di radioattività in aria così piccole da essere irrilevanti dal punto di vista della radioprotezione, ma che è necessario valutare in modo coordinato in quanto sono possibili segnali di immissioni anomale di radioattività in ambiente.

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