ARPA Lombardia - Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

Radioattività

​​​​​I DEPURATORI

Le acque e i fanghi di depurazione

Controlliamo periodicamente i principali depuratori lombardi misurando le acque in ingresso (reflui fognari), le acque depurate in uscita ed i fanghi usati per i trattamenti di depurazione.
In Lombardia sono presenti moltissimi depuratori (circa 1600, comprendendo quelli piccoli e piccolissimi), che sono costantemente controllati da un punto di vista chimico. Ogni anno ne vengono selezionati 12 (1 per provincia) le cui acque e fanghi sono analizzati ogni sei mesi per il contenuto di radioattività. In alcuni casi sono effettuate ispezioni presso gli impianti allo scopo di valutare nel dettaglio la correttezza delle procedure messe in atto ed il loro impatto sull’ambiente e sulla salute.

Punti di controllo degli impianti di depurazione delle acque. In verde i controlli effettuati nel 2019, in arancione alcuni dei controlli precedenti

      

  • Perché la radioattività nei depuratori

    La presenza di radioattività nelle acque di scarico è dovuta principalmente all’utilizzo di sostanze radioattive in medicina: i radiofarmaci, che sono somministrati ai pazienti a scopo diagnostico o terapeutico, vengono parzialmente escreti e possono confluire nelle reti fognarie cittadine, sia in quelle collegate alle strutture sanitarie che in quelle delle abitazioni dei pazienti dimessi dopo i trattamenti.

    Comportamento metabolico e destino di un radiofarmaco

    Le strutture sanitarie operano normalmente all’interno di specifici ambiti autorizzativi (D.L.vo 230/95 e s.m.i.) che consentono lo scarico, in quantità controllate, di sostanze radioattive nell’ambiente. Negli ospedali in cui si utilizzano radiofarmaci sono presenti vasche di raccolta in cui sono convogliati tutti gli escreti prima dell’immissione nella fognatura pubblica, che viene effettuata solo quando la radioattività è completamente decaduta. Ciò è possibile anche perché il tempo di dimezzamento fisico (cioè il tempo necessario affinché la radioattività presente si riduca della metà) dei radionuclidi utilizzati in medicina (ad esempio il fluoro 18, il tecnezio 99 metastabile e lo iodio 131) varia da poche ore ad alcuni giorni: poiché in un tempo pari a circa 5 volte il tempo di dimezzamento la radioattività è completamente decaduta, nella maggioranza dei casi sono sufficienti pochi giorni affinché la radioattività scompaia. Fa eccezione lo iodio 131 che ha un tempo di dimezzamento fisico di circa 8 giorni e decade completamente in circa un mese e mezzo.


    I pazienti che tornano alle proprie abitazioni dopo i trattamenti sanitari non sono invece soggetti ad alcun vincolo o restrizione anche se in alcuni casi incorporano ancora quantità significative di radioattività, parte della quale viene escreta ed immessa in fognatura. Di norma questa è la fonte principale della radioattività immessa in fognatura.
    Gli impianti di depurazione delle acque rappresentano di conseguenza un punto di accumulo dei reflui radiocontaminati: le campagne di indagine hanno lo scopo di verificare l’impatto ambientale dell’uso a scopo sanitario di sorgenti radioattive non sigillate e di appurare l’efficacia dei processi di depurazione nella rimozione di sostanze radioattive.
    Oltre a ciò, alcuni impianti di depurazione sono autorizzati a ricevere e trattare anche alcune tipologie di rifiuti liquidi di origine industriale che per motivi vari possono contenere tracce di radioattività.

  • Quali impianti vengono controllati

    Ogni anno sono individuati 12 depuratori, scelti tra i maggiori, in cui effettuare controlli del contenuto di radioattività. In tutti gli impianti sono realizzati campionamenti, su base semestrale, delle acque in ingresso (reflui fognari), delle acque in uscita (acque depurate) e dei fanghi di depurazione. In alcuni di questi impianti, autorizzati anche al trattamento di rifiuti liquidi di origini industriale, è effettuato anche il controllo dei rifiuti liquidi di origine industriale in ingresso all’impianto e dei fanghi di trattamento di tali rifiuti.
    Alcuni risultati sono riassunti nella sezione Dati Analitici. Tra i radionuclidi di origine sanitaria è riportato solo il più significativo (iodio 131). Il cesio 137, ancora misurabile in alcuni campioni, è ragionevolmente ancora una conseguenza dell’incidente di Chernobyl che ha causato una contaminazione da radiocesio ormai pressochè ubiquitaria. I depuratori che sono autorizzati a trattare anche rifiuti di origine industriale hanno fornito risultati del tutto confrontabili con quelli degli altri impianti.
    Le valutazioni di impatto ambientale elaborate sulla base dei dati analitici confermano che nei processi di depurazione delle acque non sussiste alcun problema di radioprotezione, né per i lavoratori degli impianti né per la popolazione. Data tuttavia la diffusione di tali impianti e la presenza ubiquitaria di radioattività, il loro monitoraggio costante è certamente un utile presidio a tutela della popolazione e dell’ambiente.

GLOSSARIO RADIOATTIVITÁ

  • Decadimento radioattivo: trasformazione di una particella elementare o di un nucleo atomico in uno o più oggetti differenti.
  • Dose: quantità di energia dissipata dalla radiazione per unità di peso della materia da essa investita. Si misura in Gray (Gy) 1 Gy= 1 J/kg.
  • Radioattività: emissione dall’interno del nucleo di particelle o gruppi di particelle nucleari, cioè protoni e neutroni, oppure di elettroni prodotti da una reazione nucleare avvenuta nel nucleo. In molti casi, inoltre, il verificarsi di reazioni nucleari libera energia e pertanto la radiazione che esce dal nucleo non è fatta di particelle, ma costituita da onde elettromagnetiche come quelle della luce.
  • Radionuclide o isotopo: specie nucleare, instabile che decade emettendo energia sottoforma di particelle e/o radiazioni.
  • Tempo di dimezzamento di un nucleo radioattivo: è il tempo che deve trascorrere prima che la quantità di radioattività presente in un certo istante si riduca alla metà del valore iniziale.
  • Becquerel [Bq]: unità di misura del Sistema Internazionale per misurare l’attività di un radionuclide ovvero il numero di decadimenti che avvengono in 1 secondo in un materiale.
  • Sievert [Sv]: unità di misura del Sistema Internazionale per quantificare gli effetti biologici derivanti dalle radiazioni; in particolare 1 Sv è pari ad 1 joule di energia assorbita da 1 kg di massa. Si ottiene moltiplicando l’unità di misura fisica della radioattività per coefficienti che tengono conto della radiotossicità del singolo radionuclide.
  • MAR – Minima attività rivelabile: rappresenta il limite strumentale di rivelazione ovvero la minima quantità di radioattività che la catena di misura è in grado di misurare. Il valore della MAR è legata a diversi fattori tra cui la quantità di eventi radioattivi che si verificano, l’energia di emissione dei vari radionuclidi, l’efficienza dello strumento alle diverse energie, il fondo ambientale, il rumore strumentale ed il tempo utilizzato per effettuare la misura. La MAR è dunque un valore variabile per ogni misura effettuata e per ciascun radionuclide misurato.

PROGETTI

 

Il Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) di ARPA Lombardia ha partecipato negli anni a numerose attività di cooperazione stabile e di progetti sia a livello nazionale che internazionale

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con la Polonia (2007)
Il CRR ha partecipato ad un progetto europeo in Polonia volto ad implementare le tecniche di controllo radiometrico sulle acque potabili, ai sensi della vigente regolamentazione europea. Il progetto si è articolato su più missioni in cui sono stati organizzati seminari tecnici per trasferire le conoscenze maturate e le procedure analitiche utilizzate presso ARPA Lombardia.

Progetto di cooperazione europeo (EC twinning project) con l’Estonia (2009)
Il CRR ha coordinato ad un progetto europeo nella Repubblica Estone per migliorare il sistema dei controlli sulle reti idriche e per individuare opportuni metodi per la riduzione della radioattività nelle acque potabili, particolarmente elevata in quella regione. I risultati della cooperazione sono stati riassunti in un report finale e descritti in alcuni articoli pubblicati da riviste internazionali specializzate.

Task nazionale - manuale “Trattamento campioni e metodi di analisi” (20013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, ha prodotto un manuale per le misure radiometriche completo e aggiornato ad uso dei laboratori impegnati nelle misure radiometriche ambientali.

Task nazionale – “Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili” (2013-2014)
Un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, coordinato dal CRR di ARPA Lombardia e con la partecipazione di altre ARPA, dl Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità , ha prodotto le linee guida di cui sopra, intese come strumento operativo per l’organizzazione dei controlli.

Task nazionale “Livelli di riferimento, esenzione e allontanamento” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e dello stesso ISPRA che ha prodotto un documento tecnico utile ad affrontare il problema della gestione di sottoprodotti e rifiuti contaminati.

Task nazionale “Valutazione di impatti radiologici da NORM” (2013-2014)
Il CRR di ARPA Lombardia ha partecipato a un gruppo di lavoro promosso dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione di altre ARPA e di ISPRA, dell’ Istituto Superiore di Sanità ed ENI che ha prodotto un documento tecnico utile alla valutazione dell’impatto radioprotezionistico e sanitario dei materiali contenenti sostanze radioattive naturali, eventualmente concentrate dai processi produttivi.

Attività di normazione: UNI
Tecnici del CRR di ARPA Lombardia da anni partecipano alle attività dell’Ente di normazione nazionale coordinando o partecipando gruppi di lavoro che hanno prodotto standard su misure radiometriche di laboratorio (spettrometria gamma, attività alfa e beta totale, radon nelle acque) o in campo (controllo dei carichi di rottami metallici.

Attività di normazione: ISO
Il CRR di ARPA Lombardia collabora attivamente con l’ente internazionale di normazione (ISO) in particolare per quanto riguarda le misure radiometriche sulle acque. Diversi metodi (attività alfa/beta totale, concentrazione radon 222 e radio 226 in acqua) elaborati e proposti dal CRR sono stati accettati ed emanati come standard internazionali ed altri sono attualmente in esame.

Attività di cooperazione internazionale: IAEA
ARPA Lombardia fa parte della rete mondiale di allarme ALMERA coordinata dall’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA) partecipando regolarmente alle sue attività ed esercitazioni. Inoltre collabora ai gruppi di lavoro dedicati alla elaborazione dei documenti tecnici relativi ai metodi rapidi di analisi.

Attività di cooperazione internazionale: Ring of Five
ARPA Lombardia partecipa alle iniziative del Ring of Five, una rete di laboratori europei che esegue misure di radioattività in aria ad altissima sensibilità. All’interno di questa rete sono diffuse le informazioni sull’avvistamento di tracce di radioattività in aria così piccole da essere irrilevanti dal punto di vista della radioprotezione, ma che è necessario valutare in modo coordinato in quanto sono possibili segnali di immissioni anomale di radioattività in ambiente.

Aiutaci a migliorare questa pagina
 

Le informazioni fornite sono chiare ed esaustive?

 
 
twitter youtube linkedin