DI COSA SI TRATTA?
Un utilizzo corretto delle acque aiuta a ridurre la pressione sull’ambiente
Il tema dell’
utilizzo delle acque è direttamente collegato allo
sviluppo di numerose attività economiche : in particolar modo la
Lombardia è al
primo posto tra le regioni italiane per
produzione di energia elettrica e ha una rete di canali irrigui utilizzata in
agricoltura molto sviluppata. Inoltre, sebbene coinvolgano quantitativi minori, non vanno naturalmente dimenticati gli
usi civili, industriali e turistico/ricreativi .
Questo grande sfruttamento, che causa massicci prelevamenti di acqua da fiumi e laghi per molti mesi all’anno, genera una
forte pressione sull’ambiente e rischia di
causare danni agli ecosistemi. Per questo gli utilizzi delle acque devono essere
regolati e monitorati, per risultare
sostenibili dal punto di vista ambientale e garantire allo stesso tempo lo
sviluppo economico e sociale.
LO SAI COSA FA ARPA?
L’acqua del nostro territorio è un bene prezioso: collaboriamo a verificare che venga usata in modo corretto.
L’eccessivo utilizzo delle
acque dei fiumi rappresenta un potenziale pericolo per l’ambiente: in ARPA Lombardia lavoriamo per far sì che vengano sempre rispettate le norme sul tema.
Verifichiamo la corretta misurazione della quantità delle acque usate, ad esempio, in ambito idroelettrico, irriguo o potabile. Abbiamo sviluppato un sistema per il controllo del minimo deflusso vitale (DMV), che permette di monitorare che gli impianti che prelevano acqua dai fiumi ne restituiscano una quantità sufficiente a garantire la conservazione dell’ecosistema. Infine, collaboriamo per verificare che le rimozioni dei sedimenti dalle dighe siano eseguite minimizzando gli effetti sull’ambiente.
Informazioni, segnalazioni, emergenze: a chi rivolgersi ?
DIGHE
Le operazioni di eliminazione dei sedimenti in eccesso presenti negli invasi vengono effettuate per garantire la sicurezza della diga e per mantenere o recuperare preziosi volumi di acqua utili, per esempio, alla produzione idroelettrica o agli altri usi per cui la diga è stata costruita. Tali operazioni, però, devono essere effettuate in modo da minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente, in particolare sugli ecosistemi dei tratti fluviali a valle degli sbarramenti. Per questo la normativa prevede che per ogni invaso ci sia un Progetto di Gestione dei sedimenti nel quale sono descritte le operazioni necessarie a mantenere l’invaso libero dai sedimenti e le misure di prevenzione adottate a tutela del corpo idrico di valle, dell'ecosistema acquatico, delle attività di pesca e delle acque invasate e rilasciate a valle della diga durante le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe. Le singole operazioni sono descritte da Piani Operativi che contengono il dettaglio delle attività previste e del monitoraggio degli effetti. I Progetti di Gestione e i Piani Operativi sono approvati dalla Regione. ARPA Lombardia garantisce il proprio supporto tecnico alla Regione, in particolare agli Uffici Territoriali e alla Direzione Generale competenti. ARPA, pertanto, valuta i Progetti di Gestione e i Piani Operativi e fornisce un contributo tecnico su vari aspetti operativi ed ambientali. Inoltre, ARPA effettua attività di verifica e controllo durante le fasi in cui avvengono le operazioni di rimozione e fluitazione e in tutte le fasi di monitoraggio dei parametri di riferimento e degli effetti ambientali. Più di trenta operazioni negli ultimi 10 anni hanno permesso ad ARPA e a Regione Lombardia di acquisire un’eccellente esperienza sull’argomento: recentemente la Regione ha approvato le “Direttive Tecniche per la predisposizione, l’approvazione e l’attuazione dei progetti di gestione degli invasi” che ha redatto anche grazie al contribuito scientifico e metodologico di ARPA.DERIVAZIONI
La normativa regionale prevede che i derivatori di acqua pubblica debbano installare e manutenere idonei misuratori delle portate. L’attività di ARPA consiste nell’emissione di pareri in merito alla strumentazione di misura delle portate derivate e rilasciate come Deflusso Minimo Vitale (DMV) presso le opere di derivazione di acque pubbliche. Si tratta di un’attività a supporto delle Autorità Concedenti (Province, Regione e UTR) nella valutazione dei progetti di rilascio di nuove Concessioni di derivazione o di rinnovi di Concessioni per tutti gli usi delle acque previsti. Nell’emissione dei pareri ARPA esamina innanzitutto la modalità adottata per la misura delle portate, in particolare che la proposta sia effettivamente compatibile con la tipologia delle opere di derivazione presenti (condotte, canali, paratoie, stramazzi…). Viene quindi valutato il corretto posizionamento di tutta la strumentazione necessaria alla misura, nel rispetto delle leggi idrauliche che governano il flusso d’acqua e delle specifiche Norme ISO di riferimento. Infine, vengono analizzate le caratteristiche tecniche della strumentazione in funzione del grado di precisione e di risoluzione necessari ad ottenere una corretta misurazione.