20 giu 2003
20 giu 2003
La Lombardia ha iniziato a controllare i livelli di campo elettromagnetico con nuove stazioni. Il compito è affidato all’Arpa, secondo una convenzione siglata con la Fondazione Bordoni per la fornitura delle nuove stazioni di rilevamento. L’accordo, che prevede l’installazione entro i prossimi due anni di circa 200 strumenti, si inserisce in un piano di monitoraggio su scala nazionale sostenuto dal Ministero delle Telecomunicazioni e che coinvolge le Agenzie regionali di protezione dell’ambiente, individuate come naturale referente tecnico per lo studio e il controllo delle emissioni elettromagnetiche.
Attualmente sono già state attivate le prime 20 centraline, fra Milano, Bergamo, Brescia e Sondrio. Le aree nelle quali viene avviato il progetto sono state scelte tenendo conto dell’elevata concentrazione di stazioni radiobase per telefonia mobile e di impianti radiotelevisivi. «Si tratta di una collocazione sperimentale - afferma il direttore del settore agenti fisici dell’Arpa lombarda, Giuseppe Sgorbati - che andrà ridefinita con l’arrivo di nuove apparecchiature e il completamento della rete. A regime, l’idea è quella di individuare un numero relativamente limitato di postazioni fisse, lasciando libera almeno la metà degli strumenti, che verranno periodicamente spostati per acquisire una maggiore conoscenza del territorio».
A breve saranno consegnate altre cinque centraline "bibanda", ossia in grado di discriminare il contributo dei sistemi di telefonia rispetto a quello delle radiotelevisioni.
Il referente tecnico del progetto è il dipartimento Arpa di Monza, che raccoglierà e controllerà i dati provenienti dalle stazioni presenti sull’intero territorio regionale.
L’Agenzia, inoltre, è stata incaricata dalla Fondazione Bordoni di sviluppare il progetto relativo alla qualità e alla certificazione della rete nazionale.