L’energia costituisce uno dei principali generatori di pressioni ambientali. Alla produzione e al consumo di energia vanno imputati ad esempio l’inquinamento atmosferico, il riscaldamento globale, lo stress idrico e l’acidificazione; anche se le nuove tecnologie hanno recentemente consentito notevoli miglioramenti in tutte le fasi.
Il
Piano d’Azione per l’Energia (PAE), approvato con D.G.R. 4916/2007,
è lo strumento attuativo del Programma Energetico Regionale: esso disegna sia il quadro del sistema energetico regionale che l’insieme delle misure e delle azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strategici. L’aggiornamento del PAE avvenuto a fine 2008 (D.G.R. 8746/2008) anticipa già parzialmente il nuovo quadro di riferimento delle politiche energetiche europee - tra cui emergono sia gli obiettivi del cosiddetto
Pacchetto Clima 20-20-20 sia i nuovi riferimenti per la gestione dei servizi energetici.
La novità dell’obiettivo europeo 20-20-20 consiste nell’aver definitivamente agganciato le politiche per la riduzione dei gas ad effetto serra a quelle per il raggiungimento dell’efficienza energetica e per la promozione dell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia; questi tre aspetti dovranno quindi essere considerati congiuntamente nella definizione degli obiettivi e delle azioni da porre in essere a livello locale.
A livello regionale oltre il 90% delle risorse energetiche viene importato e meno del 10% delle risorse energetiche totali viene utilizzato per la trasformazione elettrica; il rimanente viene utilizzato come fonte energetica primaria.
Tra le principali fonti energetiche è possibile distinguere:
fonti di energia convenzionali: quelle fossili tradizionalmente associate alla produzione di energia, ovvero petrolio e derivati;
fonti di energia rinnovabili: le cosiddette FER, ovvero tutte le fonti di energia non fossili quali ad esempio l’energia solare, eolica, idraulica, geotermica e le biomasse.
Il tema dell’energia è necessariamente correlato al problema delle emissioni in atmosfera. Infatti, fatta eccezione per le fonti rinnovabili come l’energia solare, idroelettrica e geotermica, la produzione di energia è associata ad un processo di combustione.
Il ruolo di ARPA si esplica nel controllo degli impianti di produzione energia, in particolare nella verifica delle prescrizioni e dei limiti alle emissioni riportati nelle relative autorizzazioni.
Che cosa devono fare le imprese
La normativa in materia ambientale non richiede soltanto il pieno rispetto di disposizioni di natura materiale, ma anche l’osservazione di una minuta disciplina amministrativa, con scadenze e adempimenti di vario tipo, a carico delle imprese.
Nelle sezioni che seguono vengono riportati i riferimenti normativi per i diversi livelli autorizzativi in base alla potenzialità e tipologia di impianto.
Da tener presente che l’autorizzazione unica ex art 12 D.Lgs. 387/2003 non va intesa come la Autorizzazione Unica Ambientale” (AUA) di cui al DPR n.59/2013; le autorizzazione del settore energetico sono infatti al di fuori dell’ambito di applicazione delle recenti disposizioni in materia di AUA.