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Progetto Mobilifici (2020-2021)

Le misure di Benzo(a)pirene effettuate da ARPA Lombardia nel PM10 ai sensi del D. Lgs. 155/2010 evidenziano come i valori più alti di questo inquinante, cancerogeno per gli esseri umani (gruppo 1) secondo lo IARC e parametro indicativo in generale di tossicità del particolato, non siano rilevati nei maggiori centri urbani ma nelle valli, dove è maggiore la presenza della combustione della legna in stufe e caminetti, e nella stazione di Meda, nell’agglomerato di Milano ma rappresentativa di un territorio fortemente antropizzato, con aree produttive significative, tra cui quelle legate al ciclo produttivo del mobile.
In effetti, i dati dell’inventario delle emissioni INEMAR e i lavori di approfondimento condotti precedentemente da ARPA hanno contribuito ad evidenziare l’importante impatto che la combustione della legna per il riscaldamento ha sull’inquinamento dell’aria in Lombardia, con riferimento, tra l’altro, oltre che ai livelli di particolato, anche alla presenza di alcuni microinquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), classe a cui il Benzo(a)pirene appartiene.
Secondo stime dell’inventario regionale delle emissioni INEMAR dell’anno 2019, la combustione non industriale (con riferimento in particolare alla combustione della legna) contribuisce infatti al 42% delle emissioni totali di particolato dell’intera Regione Lombardia e al 52% delle emissioni totali di benzo(a)pirene, unico IPA ad essere normato e indicatore non specifico della combustione di biomassa.
Il problema è particolarmente sentito nelle aree come la zona alpina e nelle zone rurali della pianura padana, nelle quali l’utilizzo della legna per il riscaldamento domestico è molto diffuso. Le stime dell’Inventario INEMAR 2019, evidenziano però come nell’area urbanizzata a Nord di Milano, nelle province di Como e di Monza e Brianza, in cui ricade il distretto industriale dei mobilifici, le emissioni di benzo(a)pirene siano particolarmente rilevanti, non solo rispetto alla combustione della biomassa in stufe e caminetti, ma anche in relazione alla combustione industriale. In tale area, infatti, il 58% delle emissioni di questo IPA sono legate alla combustione industriale contro il 14% stimato in Regione.

Il cosiddetto “progetto mobilifici” si è posto proprio l’obiettivo di approfondire la conoscenza della presenza di Benzo(a)pirene nel distretto del mobile, cercando di distinguere, per quanto possibile da misure di qualità dell’aria in ambiente esterno, il contributo della combustione della legna per riscaldamento da quello derivante dalla sorgente industriale. I risultati potranno contribuire a supportare i decisori nell’individuazione delle azioni di risanamento da attuare su scala regionale e macro scala al fine di ridurre, oltre che la concentrazione del particolato, anche quella delle sostanze a maggiore rilevanza tossicologica, quali appunto gli IPA.

In particolare, il Progetto Mobilifici ha previsto lo svolgimento di campagne di misura specifiche e l’attivazione, in stazioni già presenti sul territorio, di misure non ordinarie, che poi sono state elaborate anche con studi di source apportionment al fine di individuare le possibili sorgenti, con riferimento, oltre che alla combustione della legna per riscaldamento, al ciclo produttivo del comparto del mobile.

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