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La normativa sul rumore

La tutela della popolazione dall’esposizione al rumore è storicamente associata all’art.659 del Codice Penale, che punisce il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.

La Legge 447/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” (recentemente modificata dal D.Lgs 42/2017) stabilisce i princìpi fondamentali in materia di tutela dall'inquinamento acustico dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo. Vengono definite le sorgenti di rumore e i valori limite che esse devono rispettare; la legge stabilisce le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli enti gestori/proprietari delle infrastrutture di trasporto, demandando a specifici decreti per quanto riguarda in generale gli aspetti attuativi. Fornisce, inoltre, indicazioni per la predisposizione dei piani di risanamento acustico e per le valutazioni di impatto acustico.

I Comuni, in particolare, hanno l’obbligo di provvedere alla classificazione acustica del loro territorio, atto che deve essere coordinato con gli altri piani di regolamentazione e pianificazione locale, quali il Piano di Governo del Territorio e il Piano Urbano del Traffico.

I valori limite e la definizione delle classi per la zonizzazione acustica sono dettati dal D.P.C.M. 14/11/1997.

Le modalità con cui effettuare le misure di rumore e le tecniche di rilevamento sono definite nel D.M. 16/03/1998.

La verifica del superamento dei limiti di rumore comporta una sanzione amministrativa a carico del soggetto responsabile del superamento stesso (art.10).

La Legge Quadro demanda alle Regioni, tra altri compiti, la definizione dei criteri per la classificazione acustica dei territori comunali, delle procedure per la predisposizione e l’adozione dei piani di risanamento acustico, delle modalità con le quali predisporre la documentazione di impatto e di clima acustico, l’individuazione degli enti responsabili delle attività di vigilanza e controllo dell’inquinamento acustico.

La Regione Lombardia ha conseguentemente provveduto ad emanare la Legge Regionale n.13/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”, che attribuisce a Comuni e Province la vigilanza e il controllo dell’inquinamento acustico e ad ARPA il ruolo di supporto tecnico, inoltre, dà disposizioni in merito alla classificazione acustica dei comuni, alla redazione della documentazione di previsione di impatto e clima acustico e ai piani di risanamento comunali, delle industrie e delle infrastrutture.

Con le delibere della Giunta, D.G.R. 8313/2002 vengono indicati i criteri e le modalità per la redazione delle valutazioni di impatto acustico e delle valutazioni previsionali di clima acustico; con la D.G.R. 9776/2002 sono individuati i criteri per la classificazione acustica del territorio comunale.

Nel percorso di semplificazione sono di particolare interesse altre più recenti norme emanate dallo Stato:

  • D.P.R. 227/2011, decreto di semplificazione per le imprese riguardante gli adempimenti amministrativi in materia ambientale, tra cui disposizioni in materia di inquinamento acustico, che esclude dalla presentazione della documentazione previsionale di impatto acustico le attività acusticamente “trascurabili”.
  • D.Lgs. 222/2016 che individua procedimenti e regimi amministrativi in termini di semplificazione, tra cui quelli relativi all’inquinamento acustico.

A livello europeo la Direttiva 2002/49/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. 194/2005, descrive le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico e prevede l'utilizzo di indicatori differenti rispetto a quelli individuati dalla normativa italiana. Il processo di armonizzazione del quadro normativo nazionale con la direttiva europea è stato avviato con il D. Lgs. 42/2017 che ha anche modificato i criteri generali per l'esercizio della professione di tecnico competente in acustica.

Per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto i limiti di rumore sono stabiliti da specifici decreti attuativi a cui si rimanda nel menù laterale.

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Il Decreto Legislativo n. 152/06 rappresenta il testo unico ambientale contenente le indicazioni per la protezione e la salvaguardia dell'ambiente sul territorio nazionale italiano. Per quanto riguarda la tematica delle acque, essa è riportata nella Parte Terza del decreto, e costituisce il recepimento delle direttive europee emanate sull'argomento. 

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

Elenco Nazionale dei TEcnici Competenti in Acustica

l'insieme dei suoni indesiderati o nocivi in ambiente esterno prodotti dalle attività umane, compreso il rumore emesso da mezzi di trasporto, dovuto al traffico veicolare, al traffico ferroviario, al traffico aereo e proveniente da siti di attività industriali (D.Lgs 194/2005). 

è uno strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee, a ciascuna delle quali viene attribuita una classe con i relativi limiti (stabiliti dal DPCM 14/11/1997) per il periodo di riferimento diurno e notturno

Piani degli interventi di Contenimento e Abbattimento del Rumore per le infrastrutture di trasporto

Livello giorno - sera - notte: indicatore individuato dalla Direttiva europea 2002/49/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. 194/2005) correlato con il fastidio globale prodotto dal rumore nell’arco complessivo delle 24 ore. Esso è costruito combinando in modo “pesato” i livelli Lday, Levening e Lnight, dando un peso pari a 5 ai livelli serali (evening) e a 10 a quelli notturni (night).

Livello diurno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi diurni (dalle 06:00 alle 20:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello serale: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi serali (dalle 20:00 alle 22:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico).

Livello notturno: il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi notturni (dalle 22:00 alle 06:00) di un anno solare (anno di osservazione per l’emissione acustica e un anno medio sotto il profilo meteorologico)

Il Decreto Legislativo n. 152/06 rappresenta il testo unico ambientale contenente le indicazioni per la protezione e la salvaguardia dell'ambiente sul territorio nazionale italiano. Per quanto riguarda la tematica delle acque, essa è riportata nella Parte Terza del decreto, e costituisce il recepimento delle direttive europee emanate sull'argomento. 

Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico

determina i valori limite per il rumore in riferimento alle classi di destinazione d’uso del territorio adottate dai comuni

definisce un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare veicoli stradali e su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all’aperto e attrezzature industriali, e macchinari mobili.

recepimento della direttiva europea 2002/49/CE, che definisce le strategie per un approccio uniforme a livello comunitario ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico

avvia il processo di armonizzazione della normativa nazionale con la direttiva europea, apportando modifiche principalmente al D. Lgs 194/2005 alla Legge 447/1995

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico

Detta norme per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447

Elenco Nazionale dei TEcnici Competenti in Acustica

Data ultimo aggiornamento: 18/05/2023

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18/05/2023

Data inserimento: 18/05/2023

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18/05/2023

Struttura responsabile del contenuto informativo: Rumore e vibrazioni

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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