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Progetto Spinadesco (2012)

Monitoraggio per la speciazione del PM10 nell'area cremonese.

 

Progetto Spinadesco
24 Gennaio 2012 - 24 Agosto 2012

Nel contesto di specifiche convenzioni con le aziende Finarvedi S.p.A., Tamoil S.p.A. ed AEM Cremona, per completare le informazioni fornite dalle stazioni fisse di Cremona via Cadorna, Cremona via Fatebenefratelli, Cremona via Gerre Borghi e Spinadesco, è stato effettuato, nell'anno 2012, un ulteriore monitoraggio per la speciazione del PM10 attraverso due campagne di misura della durata di circa un mese e mezzo ciascuna, una in periodo invernale (24/01/2012 - 12/03/2012) e l'altra in periodo estivo (29/06/2012 - 24/08/2012). I campionamenti di PM10 sono stati effettuati nelle stazioni di Cremona Cadorna, Cremona Gerre Borghi e Spinadesco. Le misure e le analisi effettuate hanno consentito di caratterizzare in generale la qualità dell'aria nell'area cremonese. L'analisi delle misure effettuate nelle centraline fisse ha permesso di concludere che gli inquinanti normati non hanno presentato criticità maggiori rispetto agli andamenti registrati nel resto della Pianura Padana.

Sui campioni di PM10 raccolti nei 3 siti sono stati effettuati vari tipi di analisi con lo scopo di determinarne la composizione media. In particolare, sullo stesso filtro, sono stati determinati i seguenti composti: Elementi con numero atomico Z>11, anioni, cationi, levoglucosano e Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). A ulteriore supporto dell'analisi ambientale, è stato installato nel periodo del monitoraggio un sistema ottico per il conteggio delle particelle (OPC), in grado di determinare la concentrazione numerica delle particelle in funzione delle loro dimensioni. Il dataset di speciazione chimica realizzato per la campagna invernale ed estiva è stato ulteriormente elaborato attraverso l'applicazione di tecniche di source apportionment. Queste tecniche permettono la valutazione quantitativa del contributo delle sorgenti, primarie e secondarie, alle concentrazioni di PM rilevate. A partire dalle concentrazioni elementali sono stati calcolati i fattori di arricchimento (FA), che consentono di determinare se per quell'elemento prevale una sorgente diversa dalla risospensione del suolo dovuta alle turbolenze dell'aria, sia di origine naturale che antropica.

I valori calcolati risultano molto simili nei tre siti; per quasi tutti gli elementi si osservano FA maggiori in inverno che in estate, ad indicare, in generale, un maggior contributo delle sorgenti antropiche rispetto alle naturali durante la stagione invernale. In particolare per il Fe, elemento riconducibile anche alle lavorazioni industriali, i valori di FA ottenuti indicano una provenienza di origine mista ma la cui componente antropica è comunque molto bassa. Il levoglucosano rappresenta un marker specifico della combustione di biomasse nel PM. Dalle analisi effettuate è apparso evidente che il contributo da combustione di biomassa nell'area oggetto di studio è importante. Questo risultato è in linea con i dati dell'inventario delle emissioni in aria (INEMAR "Emissioni in Lombardia nel 2010 - dati per revisione pubblica") per i comuni di Cremona e Spinadesco. Le concentrazioni di IPA nei siti di Cremona città sono risultate maggiori di quelle misurate a MI-Pascal: ciò può indicare un maggiore impatto delle sorgenti da combustione di biomassa in questi siti rispetto a Milano, coerentemente con quanto risultante dall' inventario delle emissioni. A Spinadesco invece le concentrazioni di IPA si attestano tra le più basse dei siti monitorati con continuità nel territorio lombardo; ulteriori misure potranno essere condotte per confermare o meno tale dato. L'analisi statistica delle concentrazioni numeriche ha individuato due raggruppamenti: un cluster fine derivante dalle combustioni, ed un cluster coarse, tipico del risollevamento di polvere dal suolo. I trend dei giorni tipo per il cluster fine evidenzia, durante i fine settimana, un incremento nella seconda metà della giornata probabilmente a causa dell'accumulo dovuto ad un maggiore utilizzo della biomassa legnosa mentre, viceversa, il cluster coarse aumenta nel corso della giornata feriale con un picco relativo intorno alle 11 ed uno assoluto verso le 20, probabilmente a causa del traffico locale. L'analisi di source apportionment applicata in questo progetto mostra che, nell'area cremonese, la sorgente prevalente di particolato è rappresentata dalla combustione di biomassa (45%), seguita dal traffico (exhaust e non) con il 27% e dalla risospensione di elementi crostali (18%).