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Incidenti nucleari ed emergenze radiologiche

Confronto dose assunta tra eventi ed incidenti

L’esperienza degli ultimi 40 anni insegna che, anche se poco probabili, gravi incidenti nucleari sono possibili e possono interessare il nostro territorio, anche se la loro origine è molto lontana.
Negli anni passati sono occorsi diversi incidenti, di differente entità e gravità, che hanno coinvolto sostanze radioattive. Alcuni sono occorsi presso impianti nucleari e sono classificabili come incidenti nucleari veri e propri (Chernobyl e Fukushima), altri sono stati causati dalla gestione scorretta di sorgenti radioattive in diversi tipi di impianti (acciaierie, impianti per la produzione di radionuclidi a scopo medico e di ricerca), e in un caso (Litvinenko) la radioattività è stata utilizzata in una spy story internazionale che ha provocato, oltre alla morte dell’obiettivo designato, anche una diffusa contaminazione di luoghi e persone. Per quanto riguarda i due eventi riconducibili a veri incidenti presso impianti nucleari, Chernobyl e Fukushima, le conseguenze nei pressi degli impianti sono state certamente rilevanti; viceversa, nella nostra regione le conseguenze sanitarie sono state limitate, come si può vedere anche dal grafico che mette a confronto le dosi di radiazioni prodotte da diverse fonti di esposizione.
Il mezzo più semplice e veloce con cui la radioattività immessa in ambiente può diffondersi anche a grandi distanze è l’aria, la cui contaminazione è l’indicatore più efficace di eventuali incidenti e che è quindi importantissimo tenere costantemente sotto controllo. A Milano è attivo, dal 1988, un sistema di controllo ad alta sensibilità della radioattività in aria che, ogni giorno, permette di verificare la presenza di sostanze radioattive: le polveri ed i gas presenti in atmosfera sono prelevati su appositi filtri che sono successivamente analizzati in laboratorio per la determinazione delle sostanze radioattive presenti. Grazie a questo sistema, nel 2017 la Lombardia è stata la prima stazione di monitoraggio a individuare le tracce di un incidente che, per cause ed origini ancora oggi sconosciute, ha prodotto una nube di rutenio 106 che si è sparsa sui cieli dell’Europa.


Il sistema di controllo attivo in Lombardia, caratterizzato da elevata sensibilità, è inserito nella rete nazionale di allerta per gli incidenti nucleari: ogni minima anomalia viene registrata e segnalata alla Sala Operativa del Centro Emergenze Nucleari di ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) che coordina gli interventi in caso di emergenza ed è punto di contatto per le Reti internazionali di allerta ECURIE (European Community Urgent Radiological Information Exchange) e USIE (Unified System for Information Exchange in Incidents and Emergencies).

Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione

Piattaforma europea per lo scambio di informazioni in caso di emergenza nucleare

ALMERA

Rete informale di esperti Ring of five

Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari

Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione

Piattaforma europea per lo scambio di informazioni in caso di emergenza nucleare

ALMERA

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Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari

Data inserimento: 15/02/2023

Data inserimento
15/02/2023