In riferimento alle numerose segnalazioni relative a casi di molestie olfattive e di schiume sul fiume Olona, il dipartimento ARPA di Varese ha provveduto ad una serie di verifiche e valutazioni, condotte congiuntamente ai colleghi del dipartimento di Milano e della Sede centrale, che hanno permesso di confermare, ampliandole, le conoscenze già acquisite nei frequenti e approfonditi interventi che si sono succeduti nel corso degli anni.
I vari fenomeni segnalati risultano ascrivibili a tre tipologie di evento, che producono i loro effetti congiuntamente o separatamente. Si osserva in particolare:
La scarsa ricettività del sistema di collettamento degli scarichi industriali e civili verso i depuratori consortili o comunali e la mancata separazione delle acque bianche e nere lungo tutta l’asta fluviale. Questo comporta , anche in condizioni meteorologiche non critiche, che i collettori possano “sfiorare”, con successivo riversamento a fiume di reflui non depurati. Il fenomeno diventa evidente in presenza di tensioattivi, che generano schiume in corrispondenza dei salti presenti sull’asta fluviale.
Una ulteriore causa è stata riscontrata in seguito alla verifica puntuale delle attività produttive ubicate lungo il corso d’acqua. In particolare, le molestie olfattive segnalate nelle ultime settimane sono risultate riferibili ad un’azienda che, in coincidenza di determinati cicli produttivi, periodici e discontinui, presenta nei reflui sostanze maleodoranti che, pur passando da un impianto di depurazione consortile, non perdono la loro persistenza odorigena nell’acqua. Tale problematica è in discussione con la Provincia di Varese e la Società per la tutela e la salvaguardia del fiume Olona per la ricerca di una possibile soluzione.
Un’ultima causa dei fenomeni di inquinamento è da ascrivere a singoli, episodici comportamenti irregolari ed illegali. A tali situazioni occorre fare fronte con tecniche di controllo del territorio, che coinvolgono non solo ARPA, ma anche altri soggetti con funzioni ispettive, quali gli agenti di Polizia locale dei Comuni interessati. A tale proposito sono stati contattati tutti gli uffici tecnici comunali, per una proficua collaborazione ed un pronto intervento in caso di episodi di inquinamento acuto.
Al di là della situazione emersa più di recente, le acque e la componente biologica ed ecologica del fiume sono oggetto di monitoraggio attento da parte dei dipartimenti ARPA di Varese e di Milano già da molti anni . E’ nota infatti la situazione critica causata dall’impatto delle aree urbanizzate ed industrializzate a partire dalla città di Varese.
Per approfondire le conoscenze sul bacino dell’Olona e altri bacini lombardi compromessi, nel settembre 2009 Regione Lombardia ha affidato ad ARPA un’attività d’indagine sui carichi inquinanti, relativi impatti e valutazione degli scenari di intervento, denominata “Progetto FIUMI”. Attualmente sono stati valutati alcuni possibili set di interventi per la riduzione dell’inquinamento e il miglioramento della qualità delle acque.
I dati chimici, biologici e microbiologici rilevati evidenziano in generale una situazione di elevata compromissione del fiume Olona, meno evidente nel tratto iniziale del corso d’acqua. L’obiettivo di qualità “buono”, previsto dalla normativa vigente - a causa dell’elevatissima pressione di origine urbana e industriale - dovrà inevitabilmente essere ancorato a interventi di progressivo e complessivo collettamento delle acque reflue civili e attenta depurazione di quelle industriali.
Nonostante queste premesse, nessuna delle sostanze prioritarie analizzate, in particolare i metalli pesanti, ha presentato valori di concentrazione superiori agli Standard di Qualità Ambientale previsti dalla normativa. Al termine degli accertamenti analitici di dettaglio, tuttora in corso, e delle verifiche avviate con la Provincia di Varese e la Società per la tutela e la salvaguardia del fiume Olona, si provvederà ad aggiornare i Comuni territorialmente competenti.
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