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Aria

Si riporta l'ultima analisi disponibile.

Valutazione della qualità dell'aria nell'anno 2023

I dati registrati dalla rete di monitoraggio di ARPA Lombardia nel 2023 hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo relativamente alla qualità dell’aria, confermando un progressivo miglioramento rispetto al recente passato per la maggior parte dei siti e degli inquinanti.  In generale, almeno rispetto agli inquinanti normati che non rispettano i limiti di legge, si può affermare che il 2023, pur avendo registrato ancora alcune situazioni di superamento degli standard normativi, talora anche significative, può essere considerato complessivamente l’anno migliore da quando si è avviata la misura della qualità dell’aria in Lombardia.

Le condizioni meteoclimatiche dei mesi più freddi del 2023 sono state caratterizzate da una precipitazione cumulata mensile prossima alla media degli stessi mesi del periodo 2006-2020 nei mesi di gennaio, novembre e dicembre, prossima al massimo nel mese di ottobre e paragonabile al minimo registrato nello stesso intervallo di anni nei mesi di febbraio e marzo. Dal punto di vista della temperatura, l’anno 2023 mostra valori tra i più alti registrati rispetto al periodo di riferimento. Per quanto riguarda il primo trimestre, inoltre, si evidenzia una ventosità superiore alla norma nel mese di febbraio (che può avere contribuito a ridurre gli episodi di accumulo anche in condizioni di scarsa precipitazione) mentre condizioni più usuali nei mesi di gennaio e marzo.

Sull’andamento degli inquinanti registrato nel 2023 hanno probabilmente influito sia la specificità meteorologica dell’anno che il contributo dovuto alla riduzione delle emissioni.

La media annuale di PM10, come da diversi anni ormai, non ha raggiunto in nessuna stazione i limiti normativi, mentre i superamenti del limite giornaliero del PM10 sono ancora diffusi, sebbene nella gran parte delle stazioni su valori inferiori agli anni precedenti.

La media annuale di PM2.5 è rimasta per il primo anno entro i limiti in tutta la Lombardia.

Il valore limite di NO2 è stato superato solo in un numero molto limitato di stazioni, anche in questo caso, al di là di poche eccezioni, con un trend complessivamente in miglioramento.

Se benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo sono ormai da anni ampiamente sotto i limiti, va infine sottolineato che l’ozono nel 2023 ha fatto ancora registrare un quadro di diffuso superamento degli obiettivi previsti dalla normativa sia per la protezione della salute che della vegetazione, con episodi acuti però generalmente meno accentuati rispetto ad anni precedenti nonostante le temperature spesso particolarmente elevate che hanno caratterizzato la stagione calda appena trascorsa. D’altra parte, va rilevato che, a causa del perdurare di situazioni con condizioni meteo quasi estive fino all’inizio dell’autunno, episodi critici per l’ozono si sono eccezionalmente protratti fino all’inizio del mese di ottobre.

Considerando il quadro generale riportato sotto in tabella 1, che descrive le situazioni di rispetto o di superamento dei limiti normativi per i diversi inquinanti nel 2023, secondo la suddivisione in zone vigente (D.g.r n°2605/11) (https://www.arpalombardia.it/temi-ambientali/aria/rete-di-rilevamento/zonizzazione/) si può osservare quanto segue:

  • Non sono stati registrati superamenti dei limiti e degli obiettivi di legge per SO2, CO e C6H6
  • Il PM10 ha rispettato il valore limite sulla media annua in tutte le zone e gli agglomerati mentre il numero consentito di giorni con concentrazione superiore ai 50 mg/m3 è stato superato nella maggior parte delle zone e degli agglomerati. L’Agglomerato di Bergamo, la Zona di Montagna e la Zona di Fondovalle hanno registrato un numero di giorni di superamento del valore limite inferiore ai 35 consentiti, registrando quindi un miglioramento rispetto al 2022, anno in cui solo la zona di Montagna rispettava il limite, e al 2021, anno in cui il superamento era diffuso in tutte le zone e gli agglomerati della Regione.
  • Il PM2,5 ha rispettato per il primo anno ovunque il valore limite di 25 mg/m3 con un miglioramento rispetto agli anni precedenti quando il limite è stato superato nell’Agglomerato di Milano (nel 2022) e nella zona di Pianura ad Elevata Urbanizzazione (sia nel 2021 che nel 2022).
  • Relativamente al biossido di azoto, nel 2023 il superamento del valore limite sulla media annua è stato limitato agli Agglomerati di Milano e Brescia. Non si sono inoltre registrati nel triennio superamenti del valore limite orario.
  • Per l’ozono si registra una minima variabilità solo in relazione al superamento della soglia di allarme di 240 mg/m3, che nel 2021 non si è mai verificata nei punti di monitoraggio del Programma di Valutazione, mentre nel 2022 si è registrata solo nell’Agglomerato di Bergamo (2 ore nella stazione di Osio Sotto) e nel 2023 anche nell’Agglomerato di Milano. Di fatto, l’unica zona in cui non si sono verificati neppure superamenti delle soglie di informazione e del valore obiettivo per la salute umana come media del triennio è la zona C2 di Montagna.

Per questo inquinante non si evidenzia un miglioramento nel tempo dei superamenti del valore obiettivo, quantitativamente maggiori nel 2022 rispetto al 2021 e 2023, mentre in generale si osserva una riduzione delle concentrazioni massime registrate.

Complessivamente i dati confermano il trend in miglioramento su base pluriennale per PM10, PM2.5 ed NO2, riconducibile anche ad una progressiva riduzione negli anni delle emissioni.

Il quadro presentato nel documento si riferisce a tutte e sole le stazioni del Programma di Valutazione della Lombardia.

Tab 1 - Valutazione della qualità dell’aria anno 2022

L’anno 2022 è stato caratterizzato da un sostanziale ritorno alla normalità della gran parte delle attività antropiche, che erano state pesantemente limitate nel 2020 dai provvedimenti di lockdown connessi alla pandemia da COVID-19, e che comunque erano risultate più ridotte rispetto agli anni precedenti anche durante il 2021.

Inoltre, le condizioni meteoclimatiche dei mesi più freddi nel primo trimestre del 2022 sono state caratterizzate da una precipitazione cumulata mensile molto inferiore rispetto alla media degli stessi mesi del periodo 2006-2021. Le condizioni meteorologiche del primo trimestre hanno in particolar modo influenzato il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero di PM10, più frequenti in quei mesi rispetto agli altri periodi dell’anno e complessivamente superiori al 2021, anno in cui la precipitazione cumulata nel periodo freddo è stata prossima alla media degli stessi mesi del periodo 2006-2020.

Il limite sulla media annua di PM10 è invece stato rispettato ovunque anche nel 2022, confermando una situazione migliore rispetto a quella del decennio precedente, seppure con concentrazioni medie più elevate rispetto al 2021 in buona parte delle stazioni.

I superamenti del limite sulla media annua del PM2.5 sono circoscritti ad un numero molto limitato di stazioni del programma di valutazione, con la conferma in buona parte delle stazioni, di una progressiva riduzione delle concentrazioni medie annue sul lungo periodo.

I livelli di NO2 risultano tra i più bassi di sempre, con superamenti della media annua limitati a poche stazioni, nonostante l’assenza delle restrizioni sul traffico che avevano caratterizzato gli anni immediatamente precedenti, a conferma dell’impatto del progressivo rinnovo del parco circolante con l’introduzione sul mercato di auto a bassa emissione di ossidi di azoto per tutti i carburanti, negli ultimi anni, diesel comprese.

Se benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo sono ormai da anni ampiamente sotto i limiti, va infine registrato che l’ozono nel 2022 ha fatto ancora registrare un quadro di diffuso superamento degli obiettivi previsti dalla normativa sia per la protezione della salute che della vegetazione, in maniera più accentuata rispetto agli anni precedenti anche in relazione a temperature più elevate, in particolare a giugno e luglio, mesi durante i quali è stato misurato il maggior numero di superamenti delle soglie.

Considerando il quadro generale riportato sotto in tabella 1, che descrive le situazioni di rispetto o di superamento dei limiti normativi per i diversi inquinanti, secondo la suddivisione in zone vigente (D.g.r n°2605/11) (https://www.arpalombardia.it/temi-ambientali/aria/rete-di-rilevamento/zonizzazione/)si può osservare quanto segue:

  • Il PM10 ha rispettato il valore limite sulla media annua in tutte le zone e gli agglomerati mentre il numero consentito di giorni con concentrazione superiore ai 50 mg/m3 è stato superato in tutte le zone e gli agglomerati ad eccezione della Zona di Montagna, registrando quindi un miglioramento rispetto al 2021, anno in cui anche la zona di Montagna non rispettava il limite;
  • Il PM2,5 ha superato il valore limite di 25 mg/m3 nell’Agglomerato di Milano e nella zona di Pianura ad Elevata Urbanizzazione registrando un leggero peggioramento rispetto al 2021 quando a Milano il valore limite era stato rispettato;
  • Relativamente al biossido di azoto, nel 2022 il superamento del valore limite sulla media annua è stato limitato agli Agglomerati di Milano e Bergamo; non si sono inoltre registrati superamenti del valore limite orario;
  • Per l’ozono si registra una minima variabilità solo in relazione al superamento della soglia di allarme di 240 mg/m3, che nel 2021 non si è mai verificata nei punti monitoraggio del Programma di Valutazione, mentre nel 2022 si è registrata solo nell’Agglomerato di Bergamo (2 ore nella stazione di Osio Sotto). Di fatto l’unica zona in cui non si sono verificati neppure superamenti delle soglie di informazione e del valore obiettivo per la salute umana come media del triennio è la zona C2 di Montagna.

Per questo inquinante non si evidenzia un miglioramento nel tempo dei superamenti del valore obiettivo, quantitativamente maggiori nel 2022 rispetto al 2021, mentre in generale si osserva una riduzione delle concentrazioni massime registrate.

Complessivamente i dati del 2022 confermano il trend in miglioramento su base pluriennale per PM10, PM2.5 ed NO2, riconducibile ad una progressiva riduzione negli anni delle emissioni, seppur in lieve rialzo rispetto al 2021.

Il quadro presentato nel documento si riferisce a tutte e sole le stazioni del Programma di Valutazione della Lombardia.

Valutazione della qualità dell’aria anno 2021

Complessivamente i dati del 2021 confermano il trend in miglioramento su base pluriennale per PM10, PM2.5 ed NO2, riconducibile ad una progressiva riduzione negli anni delle emissioni, associato a una riduzione, seppur meno evidente rispetto al 2020, del contributo di alcune fonti emissive dovute alle parziali limitazioni conseguenti alla pandemia. Nel 2021 infatti, nonostante la riduzione delle restrizioni, si è comunque confermato, confrontando le concentrazioni con quanto rilevato negli anni precedenti al COVID, un trend in miglioramento sia per il particolato che per NO2.

In particolare si può osservare quanto segue:

  • Il PM10 ha rispettato il valore limite sulla media annua in tutte le zone e gli agglomerati mentre il numero massimo di giorni con concentrazione superiore ai 50 μg/m3 è stato superato in tutte le zone e gli agglomerati nel 2021 senza variazioni rispetto all’anno precedente
  • Il PM2.5 ha superato il valore limite nella zona di Pianura ad Elevata Urbanizzazione registrando un miglioramento rispetto al 2020 quando anche nella zona di Pianura si era registrato il superamento del limite. Tutte le altre zone hanno rispettato il valore limite di 25 μg/m3
  • Relativamente al biossido di azoto, nel 2021 il superamento del valore limite sulla media annua è stato limitato agli Agglomerati di Milano e Brescia come avvenuto anche nel 2020. Non si sono inoltre registrati superamenti del valore limite orario.
  • Per l’ozono si registra una minima variabilità solo in relazione al superamento della soglia di allarme di 240 μg/m3, che nel 2021 non si è mai verificata nei punti di monitoraggio del Programma di Valutazione. Di fatto l’unica zona in cui non si sono verificati neppure superamenti delle soglie di informazione e del valore obiettivo per la salute umana come media del triennio è la zona C2 di Montagna. Per questo inquinante non si evidenzia un miglioramento nel tempo dei superamenti del valore obiettivo mentre in generale si osserva una riduzione delle concentrazioni massime registrate.

Il quadro appena descritto si riferisce a tutte e sole le stazioni del Programma di Valutazione (PDV) della Lombardia.

Data ultimo aggiornamento: 02/11/2023

Data ultimo aggiornamento
02/11/2023

Data inserimento: 01/03/2023

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01/03/2023

Struttura responsabile del contenuto informativo: Qualità dell'aria

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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