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Elettrodotti | Basse frequenze

Per frequenze estremamente basse (ELF = Extremely Low Frequencies) si intendono le frequenze comprese fra 0 Hz e 3000 Hz.

Fra le sorgenti vi sono:

  • gli elettrodotti, ossia l’insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione, utilizzate per il trasporto e la distribuzione di energia elettrica, che in Italia avviene alla frequenza di 50 Hz
  • gli apparecchi alimentati da corrente elettrica, ossia elettrodomestici e videoterminali

Le linee elettriche possono essere classificate in:

  • altissima e alta tensione (380 kV, 220 kV e 132 kV), impiegate nelle linee di trasporto
  • media tensione (15 kV) impiegata della rete di distribuzione
  • bassa tensione (380 V e 220 V), impiegate nelle reti di distribuzione della corrente alle piccole utenze (abitazioni, esercizi pubblici, ecc.)

Per le linee elettriche, maggiori sono la tensione e la corrente circolante, maggiore è l’entità del campo magnetico prodotto e quindi presente nelle vicinanze.

La normativa sui campi elettromagnetici affida ad ARPA il ruolo di vigilanza e controllo per la verifica del rispetto dei limiti di legge, che sono stabiliti nel DPCM dell'8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” (GU n. 200 del 29-8-2003).

Nel 2002 l’OMS - tramite l’agenzia per la ricerca sul cancro, IARC (International Agency for Research on Cancer) - ha classificato l’esposizione a campi elettrici e magnetici a bassissima frequenza come “possibilmente cancerogena” (classe 2B) sulla base di una limitata correlazione statistica fra alti livelli di campo magnetico ELF e un aumento del rischio di leucemia infantile.

Le attività di controllo di ARPA sul territorio mostrano che in Lombardia, nonostante siano presenti elettrodotti la cui estensione in termini di km è elevatissima, si riscontra di fatto un sostanziale rispetto dei limiti di campo magnetico.

L’estensione delle linee elettriche negli ultimi 10 anni non è aumentata in modo rilevante; la loro presenza deve essere considerata nella pianificazione dell’uso del territorio stesso, data la non compatibilità di edifici adibiti a permanenza superiore alle quattro ore con le fasce di rispetto delle linee elettriche.

È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di corrente elettrica o di massa magnetica. L’unità di misura dell’intensità del campo magnetico è l’ampere/metro (A/m).

È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di carica elettrica. L’unità di misura dell’intensità del campo elettrico è il volt/metro (V/m).

Ha origine dalle cariche elettriche e dal loro movimento. L’oscillazione delle cariche elettriche, ad esempio in un’antenna o in un conduttore percorso da corrente, produce un campo elettrico (E) variabile nel tempo. Tale campo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico (H) pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico sotto forma di onde.

Radiazione elettromagnetica che non trasporta sufficiente energia per ionizzare atomi o molecole

Banda di frequenze compresa tra 0 e 300 Hz.

Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.

Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti.

Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell'induzione magnetica.

È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di corrente elettrica o di massa magnetica. L’unità di misura dell’intensità del campo magnetico è l’ampere/metro (A/m).

È una perturbazione di una specifica regione dello spazio, determinata dalla presenza di una distribuzione di carica elettrica. L’unità di misura dell’intensità del campo elettrico è il volt/metro (V/m).

Ha origine dalle cariche elettriche e dal loro movimento. L’oscillazione delle cariche elettriche, ad esempio in un’antenna o in un conduttore percorso da corrente, produce un campo elettrico (E) variabile nel tempo. Tale campo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico (H) pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico sotto forma di onde.

Radiazione elettromagnetica che non trasporta sufficiente energia per ionizzare atomi o molecole

Banda di frequenze compresa tra 0 e 300 Hz.

Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.

Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti.

Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell'induzione magnetica.

Struttura responsabile del contenuto informativo: Campi elettromagnetici

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