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Acqua

Si riporta l'ultima analisi disponibile.

Nel 2022 gli impianti della Lombardia con potenzialità autorizzata ≥2.000 AE che sono stati controllati al fine di esprimere un giudizio di conformità rispetto ai limiti di emissione prescritti in autorizzazione per i parametri di Tabella 1 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. (ovvero BOD5, COD e SS) sono 405; di questi impianti 32 (ovvero l'8% del totale) sono stati dichiarati "Non Conformi" perché non hanno rispettato i limiti previsti dalla sopra menzionata tabella del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. o perché è stata riscontrata un’inadeguatezza nel numero o nella modalità di controllo. I numeri del 2022 sono invariati rispetto a quelli registrati nel 2021 (su 414 impianti 33 sono risultati “Non conformi”, pari al 8% del totale), superiori a quelli registrati nel 2020 (su 413 impianti 25 sono risultati “Non conformi”, par al 6% del totale)   ma comunque inferiori a quelli relativi agli anni antecedenti (nel 2019 avevamo il 9% di impianti non conformi, nel 2018 il 9,7% mentre nel 2017 la percentuale si attestava all’8,7%). Complessivamente però il periodo 2015-22 si distingue positivamente dal biennio 2013-14, dove le percentuali di impianti “Non conformi” costituivano rispettivamente il 21% e 18% degli impianti controllati.

Per quanto riguarda invece i parametri di tabella 2 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (Fosforo totale e Azoto totale – P tot e N tot), nel 2022 dei 405 impianti controllati, 241 sono quelli risultati soggetti anche al rispetto dei limiti per i parametri P e/o N totali; 26 di questi impianti (ovvero l’11% tra quelli soggetti) sono risultati non conformi per la media annuale di P totale e/o N totale prescritta in autorizzazione o si è riscontrata un’inadeguatezza nel numero o nella modalità di controllo. Nell’anno 2021 sono risultati essere 249 su 414 quelli soggetti anche al rispetto dei limiti per i parametri P e/o N totali e 17 di questi impianti (ovvero il 7% tra quelli soggetti) sono risultati non conformi per la media annuale di P totale e/o N totale. Si è quindi registrato un sostanziale miglioramento della situazione.

Nell’anno 2022 sono stati giudicati non valutabili 7 impianti, dato inferiore rispetto a quello rilevato negli anni precedenti fino al 2016 compreso ed in linea rispetto al biennio 2014-15. Il fatto che vi siano impianti per i quali si sono registrate delle difficoltà per l'espressione del giudizio di conformità non è da considerarsi un fattore negativo, tutt’altro. E’ indice di interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli impianti di depurazione che, a lavori conclusi, dovrebbero tradursi in migliori performances.

Stazioni su laghi/invasi e corsi d'acqua

Per le acque superficiali (corsi d'acqua e laghi/invasi), sulla base di quanto previsto dalla normativa di settore (D. Lgs.152/2006 e relativi Decreti Attuativi tra cui il DM 260/2010 e ss.mm.ii.) vengono monitorati, secondo le frequenze di legge:

  1. una serie di parametri chimico-fisici, tra cui i cosiddetti "parametri di base" (pH, solidi sospesi, temperatura, trasparenza, conducibilità, durezza, azoto ammoniacale, azoto nitrico, ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto totale, ortofosfato, fosforo totale, cloruri, solfati, Escherichia coli); parte di questi concorrono alla determinazione degli indici LIMeco (per i corsi d'acqua) e LTLeco (per i laghi).
  2. una serie di altri inquinanti chimici specifici costituiti in prevalenza da metalli, pesticidi, solventi e idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
  3. gli elementi di qualità biologica che riguardano: macroinvertebrati, macrofite, diatomee, fitoplancton e fauna ittica.

Lo Stato Ecologico definisce la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, attraverso il monitoraggio degli elementi di qualità biologica, degli inquinanti specifici, dei parametri fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Il DM 260/2010 stabilisce che lo Stato Ecologico è dato dalla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno.  Le classi di Stato Ecologico per i corpi idrici naturali sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). I corpi idrici fortemente modificati e i corpi idrici artificiali sono invece classificati in base al potenziale ecologico secondo quattro classi: buono e oltre, sufficiente, scarso, cattivo.

L’ultimo aggiornamento disponibile per lo stato/potenziale ecologico dei fiumi e dei laghi individuati in Lombardia è relativo al sessennio di monitoraggio 2014-2019.

Dei 54 corpi idrici lacustri individuati nel PTUA 2016 da Regione Lombardia, nessuno ha conseguito lo stato ecologico elevato; il 52% è risultato in stato ecologico buono (laghi naturali) o in potenziale ecologico buono e oltre (invasi fortemente modificati e artificiali), mentre il 37% è risultato in stato/potenziale ecologico sufficiente e l’11% in stato ecologico scarso o cattivo.

Dei 679 corpi idrici fluviali individuati nel PTUA 2016 da Regione Lombardia, l’1% è stato classificato in stato ecologico elevato; il 37% corpi idrici è risultato in stato buono (corpi idrici naturali) o in potenziale ecologico buono e oltre (corpi idrici fortemente modificati e artificiali).  Il 34% è risultato in stato/potenziale sufficiente e il 23% in stato/potenziale scarso o cattivo.

La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità previsto dal D. Lgs.172/2015 definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).

Per lo stato chimico l’aggiornamento dei dati è relativo all’anno 2022: il 33% dei corpi idrici lacustri monitorati è risultato in stato chimico buono, diversamente, per quelli fluviali la percentuale è del 68 %.

Si fa presente che nella procedura di classificazione sono state considerate le nuove sostanze dell’elenco di priorità inserite dal D. Lgs.172/2015, il quale prevede che gli SQA fissati per tali sostanze si applichino a partire dal 22 dicembre 2018 per conseguire l'obiettivo di buono stato chimico entro il 2027.Tra queste la sostanza perfluoroalchilica PFOS, è l’elemento principale che determina lo scadimento del buono stato.

Nelle acque sotterranee (pozzi/piezometri), si effettua il monitoraggio chimico-fisico sulla base di quanto previsto dalla normativa di settore (D.L. gs.30/2009 D.M. 6 luglio 2016) per pervenire alla valutazione di Stato Chimico dei Corpi Idrici Sotterranei della Regione Lombardia.

Lo Stato Chimico per corpo idrico sotterraneo viene attribuito tenendo conto della percentuale di superamenti delle singole sostanze per ciascun corpo idrico sotterraneo, come da indicazioni fornite a tutte le Regioni dal Ministero dell'Ambiente e del Territorio e del Mare.

Per l'anno 2022 la procedura di calcolo dello Stato Chimico per corpo idrico sotterraneo tiene conto dei dati analitici relativi alla campagna primaverile ed autunnale e di un giudizio di classificazione di Stato che per le sostanze Arsenico e Ione Ammonio considera i Valori di Fondo Naturale (VFN) individuati nell'ambito “dello Studio Regionale di approfondimento -Valutazione dei valori di fondo per le acque sotterranee - Regione Lombardia - Università degli Studi di Milano-Bicocca - Dicembre 2019” e approvati con delibera D.G.R. 3903 del 23.11.2020.

Per l'anno 2022 e è possibile osservare come, al 57% dei corpi idrici sotterranei sia attribuito lo stato BUONO e al restante 43% dei corpi idrici sotterranei sia attribuito lo stato NON BUONO.

Le principali sostanze responsabili dello scadimento di Stato in rapporto alla totalità dei superamenti a livello di corpo idrico sono: il Triclorometano con una percentuale pari al 36%, segue Bentazone con il 21%, Nitrati e Sommatoria Fitofarmaci con il 14%, Arsenico e Imidacloprid pari al 7%.

Nel 2021 gli impianti della Lombardia con potenzialità autorizzata ≥2.000 AE che sono stati controllati al fine di esprimere un giudizio di conformità rispetto ai limiti di emissione prescritti in autorizzazione per i parametri di Tabella 1 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. (ovvero BOD5, COD e SS) sono 414; di questi impianti 33 (ovvero l'8% del totale) sono stati dichiarati "Non Conformi" perché non hanno rispettato i limiti previsti dalla sopra menzionata tabella del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. o perché è stata riscontrata un’inadeguatezza nel numero o nella modalità di controllo. I numeri del 2021 sono superiori a quelli registrati nel 2020 (su 413 impianti 25 sono risultati “Non conformi”, par al 6% del totale) ma inferiori a quelli relativi agli anni antecedenti (nel 2019 avevamo il 9% di impianti non conformi, nel 2018 il 9,7% mentre nel 2017 la percentuale si attestava all’8,7%). Complessivamente però il periodo 2015-21 si distingue positivamente dal biennio 2013-14, dove le percentuali di impianti “Non conformi” costituivano rispettivamente il 21% e 18% degli impianti controllati.

Per quanto riguarda invece i parametri di tabella 2 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. (Fosforo totale e Azoto totale – P tot e N tot), nel 2021 dei 414 impianti controllati, 249 sono quelli risultati soggetti anche al rispetto dei limiti per i parametri P e/o N totali; 17 di questi impianti (ovvero il 7% tra quelli soggetti) sono risultati non conformi per la media annuale di P totale e/o N totale prescritta in autorizzazione o si è riscontrata un’inadeguatezza nel numero o nella modalità di controllo. Nell’anno 2020 sono risultati essere 253 su 413 quelli soggetti anche al rispetto dei limiti per i parametri P e/o N totali e 24 di questi impianti (ovvero il 9% tra quelli soggetti) sono risultati non conformi per la media annuale di P totale e/o N totale. Si è quindi registrato un sostanziale miglioramento della situazione.

Nell’anno 2021 sono stati giudicati non valutabili 12 impianti, dato in linea con quello degli anni precedenti fino al 2016 compreso ma quasi raddoppiato rispetto al biennio 2014-15. L’aumento degli impianti per i quali si sono registrate delle difficoltà per l'espressione del giudizio di conformità non è da considerarsi un fattore negativo, tutt’altro. E’ indice di interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli impianti di depurazione che, a lavori conclusi, dovrebbero tradursi in migliori performances.

Stazioni su laghi/invasi e corsi d'acqua

Per le acque superficiali (corsi d'acqua e laghi/invasi), sulla base di quanto previsto dalla normativa di settore (D. Lgs.152/2006 e relativi Decreti Attuativi tra cui il DM 260/2010 e ss.mm.ii.) vengono monitorati, secondo le frequenze di legge:

  1. una serie di parametri chimico-fisici, tra cui i cosiddetti "parametri di base" (pH, solidi sospesi, temperatura, trasparenza, conducibilità, durezza, azoto ammoniacale, azoto nitrico, ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto totale, ortofosfato, fosforo totale, cloruri, solfati, Escherichia coli); parte di questi concorrono alla determinazione degli indici LIMeco (per i corsi d'acqua) e LTLeco (per i laghi).
  2. una serie di altri inquinanti chimici specifici costituiti in prevalenza da metalli, pesticidi, solventi e idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
  3. gli elementi di qualità biologica che riguardano: macroinvertebrati, macrofite, diatomee, fitoplancton e fauna ittica.

Lo Stato Ecologico definisce la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, attraverso il monitoraggio degli elementi di qualità biologica, degli inquinanti specifici, dei parametri fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Il DM 260/2010 stabilisce che lo Stato Ecologico è dato dalla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di Stato Ecologico per i corpi idrici naturali sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). I corpi idrici fortemente modificati e i corpi idrici artificiali sono invece classificati in base al potenziale ecologico secondo quattro classi: buono e oltre, sufficiente, scarso, cattivo.

L’ultimo aggiornamento disponibile per lo stato/potenziale ecologico dei fiumi e dei laghi individuati in Lombardia è relativo al sessennio di monitoraggio 2014-2019.

Dei 54 corpi idrici lacustri individuati nel PTUA 2016 da Regione Lombardia, nessuno ha conseguito lo stato ecologico elevato; il 52% è risultato in stato ecologico buono (laghi naturali) o in potenziale ecologico buono e oltre (invasi fortemente modificati e artificiali), mentre il 37% è risultato in stato/potenziale ecologico sufficiente e l’11% in stato ecologico scarso o cattivo.

Dei 679 corpi idrici fluviali individuati nel PTUA 2016 da Regione Lombardia, l’1% è stato classificato in stato ecologico elevato; il 37% corpi idrici è risultato in stato buono (corpi idrici naturali) o in potenziale ecologico buono e oltre (corpi idrici fortemente modificati e artificiali). Il 34% è risultato in stato/potenziale sufficiente e il 23% in stato/potenziale scarso o cattivo.

La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità previsto dal D. Lgs.172/2015 definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA-MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA). Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).

Per lo stato chimico l’aggiornamento dei dati è relativo all’anno 2021: il 62 % dei corpi idrici lacustri monitorati è risultato in stato chimico buono, diversamente, per quelli fluviali la percentuale è del 72%.
Si fa presente che nella procedura di classificazione sono state considerate le nuove sostanze dell’elenco di priorità inserite dal D. Lgs.172/2015, il quale prevede che gli SQA fissati per tali sostanze si applichino a partire dal 22 dicembre 2018 per conseguire l'obiettivo di buono stato chimico entro il 2027.

Per le acque sotterranee (pozzi/piezometri), si effettua il monitoraggio chimico-fisico sulla base di quanto previsto dalla normativa di settore (D.Lgs. 30/2009 D.M. 6 luglio 2016) per pervenire alla valutazione di Stato Chimico dei Corpi Idrici Sotterranei della Regione Lombardia.

Lo Stato Chimico per corpo idrico sotterraneo viene attribuito tenendo conto della percentuale di superamenti delle singole sostanze per ciascun corpo idrico sotterraneo, come da indicazioni fornite a tutte le Regioni dal Ministero dell'Ambiente e del Territorio e del Mare.

Per l'anno 2021 la procedura di calcolo dello Stato Chimico per corpo idrico sotterraneo tiene conto dei dati analitici relativi alla campagna primaverile ed autunnale e, di un giudizio di classificazione di Stato, che tiene esclusivamente conto per le sostanze Arsenico e Ione Ammonio, dei Valori di Fondo Naturale (VFN) individuati nell'ambito “dello Studio Regionale di approfondimento -Valutazione dei valori di fondo per le acque sotterranee - Regione Lombardia - Università degli Studi di Milano-Bicocca - Dicembre 2019” e approvati con delibera D.G.R. 3903 del 23.11.2020.

Per l'anno 2021 è possibile osservare come, al 46% dei corpi idrici sotterranei sia attribuito lo stato BUONO e al restante 54% dei corpi idrici sotterranei sia attribuito lo stato NON BUONO.

Le principali sostanze responsabili dello scadimento di Stato in rapporto alla totalità dei superamenti a livello di corpo idrico sono: il Triclorometano con una percentuale pari al 38%, seguono Arsenico e Bentazone con il 14%, Cromo VI e Sommatoria Fitofarmaci con il 10% e, le restanti Bromodiclorometano, Dibromoclorometano e Nitrati con una % pari al 5%.

Data ultimo aggiornamento: 19/02/2024

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19/02/2024

Struttura responsabile del contenuto informativo: Acqua

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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