Autorizzazione Integrata Ambientale | AIA
L’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) promuove la progressiva adozione delle migliori tecniche disponibili (fissate in documenti tecnici che la normativa definisce BAT - Best Available Techniques) in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione dei processi industriali. Il fine è di ottenere un alto livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso e di prevenire, ridurre e, per quanto possibile, eliminare l’inquinamento con interventi alla fonte nonché garantire una gestione accorta delle risorse naturali spingendo i processi verso livelli di efficienza sempre più elevati.
I concetti chiave riguardano:
- un approccio integrato sia nel coordinamento tra i vari soggetti sia nella valutazione dei diversi aspetti ambientali per limitare il trasferimento dell’inquinamento da un comparto all’altro;
- il superamento dell’approccio command and control con il coinvolgimento del gestore dell’impianto, quale soggetto attivo e propositivo;
- la messa a punto di un piano di monitoraggio da parte del Gestore che copra tutta la validità dell’Autorizzazione;
- la trasparenza del procedimento amministrativo e il coinvolgimento del pubblico e di tutti i portatori di interessi;
- la pubblicizzazione dei risultati dei controlli e dei monitoraggi.
I principali concetti innovativi introdotti con il recepimento della Direttiva 2010/75/UE nella Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 sono:
- l'estensione del campo di applicazione per le attività IPPC;
- l’emanazione delle “BAT conclusion” (documenti di riferimento - Decisioni EU che fissano le nuove condizioni di esercizi e i relativi valori limite);
- la frequenza delle ispezioni ambientali regolata sulla valutazione del rischio ambientale;
- l'introduzione di sanzioni amministrative e penali differenziate in base alle diverse tipologie di violazione.
- il superamento del concetto di rinnovo a favore di quello di "riesame con valenza di rinnovo" che è disposto dalla Autorità Competente.
LA STORIA DELL’A.I.A.
IPPC è l’acronimo di “Integrated Pollution Prevention and Control” ovvero controllo e prevenzione integrata dell’inquinamento: questo concetto è stato introdotto per la prima volta con la direttiva 96/61/CE (conosciuta come direttiva IPPC).
La direttiva IPPC prevedeva un approccio innovativo per la riduzione degli impatti ambientali con la graduale applicazione di un insieme di soluzioni tecniche (impiantistiche, gestionali e di controllo) presenti sul mercato, al fine di evitare, o qualora non fosse possibile, di ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua, nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti.
L’Italia recepì, inizialmente, questa direttiva con il D.Lgs. 372/99 che introdusse nell’ordinamento nazionale l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) limitatamente agli impianti industriali esistenti. In seguito il decreto venne parzialmente abrogato dal D.Lgs. 59/05 che estese il campo di applicazione dell’AIA agli impianti nuovi ed alle modifiche sostanziali apportate a quelli esistenti (Gazzetta Ufficiale n. 93 del 22 aprile 2005).
Parziali modifiche al D.Lgs. 59/2005 furono poi introdotte dal D.Lgs. 152/2006 e in seguito dal D.Lgs. 4/2008.
Infine, il D.Lgs 59/05 fu inglobato dal D.Lgs. 128/2010 (entrato in vigore dalla fine di agosto del 2010) nella Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006.
Nell'aprile 2014 è entrato in vigore il D.Lgs.46/2014 (GU Serie Generale n.72 del 27-3-2014 - Suppl. Ordinario n. 27) quale attuazione della Direttiva 2010/75/EU relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento), (conosciuta come IED - Industrial Emissions Directive). Tra le novità emergono:
- la modifica alla normativa in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale,
- la sostituzione del D.Lgs. 133/2005 (impianti incenerimento e coincenerimento) con il Capo IV della IED introdotto alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 al titolo III-Bis,
- variazioni al Titolo I e II della Parte Quinta del D.Lgs. 152/2006 per quanto concerne i grandi impianti di combustione e le installazioni ed attività che utilizzano solventi organici.
Le categorie di attività soggette ad AIA di competenza regionale/provinciale sono dettagliatamente indicate nel Testo Unico Ambientale (allegato VIII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006):
- Categoria 1: Attività energetiche
- Categoria 2: Produzione e trasformazione metalli
- Categoria 3: Industrie dei prodotti minerali
- Categoria 4: Impianti chimici
- Categoria 5: Gestione rifiuti
- Categoria 6 (ad eccezione dei codici 6.6a, 6.6b e 6.6c): Altre attività quali: produzione carta, tessili, concia delle pelli, agroalimentari, impianti per trattamento di superfici con utilizzo di solventi, fabbricazione del carbonio, cattura di flussi di CO2, conservazione del legno, trattamento a gestione indipendente delle acque reflue.
- Categoria 6, in particolare codici 6.6a, 6.6b e 6.6c: allevamenti intensivi
In taluni casi sono esplicitate le soglie di assoggettabilità: tali soglie si riferiscono in genere alle capacità di produzione o alla resa
Le categorie di attività soggette ad AIA di competenza statale sono dettagliatamente indicate nel Testo Unico Ambientale (allegato XII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006):
- Raffinerie di petrolio greggio (escluse le imprese che producono soltanto lubrificanti dal petrolio greggio), nonché impianti di gassificazione e di liquefazione di almeno 500 tonnellate (Mg) al giorno di carbone o di scisti bituminosi;
- Centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW;
- Acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell'acciaio;
- Impianti chimici con capacità produttiva complessiva annua per classe di prodotto, espressa in milioni di chilogrammi, superiore alle soglie di seguito indicate:
Classe di prodotto |
Gg/anno |
a) idrocarburi semplici (lineari o anulari, saturi o insaturi, alifatici o aromatici) |
200 |
b) idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri, acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi |
200 |
c)idrocarburi solforati |
100 |
d) idrocarburi azotati, segnatamente ammine, amidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici, nitrili, cianati, isocianati |
100 |
e) idrocarburi fosforosi |
100 |
f) idrocarburi alogenati |
100 |
g) composti organometallici |
100 |
h) materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa) |
100 |
i) gomme sintetiche |
100 |
l) gas, quali ammoniaca, cloro o cloruro di idrogeno, fluoro o fluoruro di idrogeno, ossidi di carbonio, composti di zolfo, ossidi di azoto, idrogeno, biossido di zolfo, bicloruro di carbonile |
100 |
m) acidi, quali acido cromico, acido fluoridrico, acido fosforico, acido nitrico, acido cloridrico, acido solforico, oleum e acidi solforati |
100 |
n) basi, quali idrossido d'ammonio, idrossido di potassio, idrossido di sodio |
100 |
o) fertilizzanti a base di fosforo, azoto o potassio (fertilizzanti semplici o composti) |
300 |
* Le soglie della tabella sono riferite alla somma delle capacità produttive relative ai singoli composti che sono riportati in un'unica riga.
- impianti funzionalmente connessi a uno degli impianti di cui ai punti precedenti, localizzati nel medesimo sito e gestiti dal medesimo gestore, che non svolgono attività di cui all'allegato VIII;
- Altri impianti rientranti nelle categorie di cui all'allegato VIII localizzati interamente in mare.
La LR 24/2006 individua in Lombardia la Provincia quale Autorità Competente per il rilascio, il riesame con valenza di rinnovo e il riesame dell’AIA relativamente a tutte le installazioni soggette a tale disciplina.
Fanno eccezione:
- le installazioni di cui all’Allegato XII alla parte seconda D.Lgs. 152/2006 s.m.i. (c.d. installazioni di competenza statale) per le quali l'Autorità Competente è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
- le installazioni di cui all’art 17 comma 1 della LR 26/2003 in particolare:
- impianti per l’incenerimento dei rifiuti con CER 20.03.01 con operazioni D10 di incenerimento o R1di recupero energetico,
- impianti che effettuano ricerca e sperimentazione, a esclusione dei casi di cui all’articolo 16, comma 1, lettera b quater), numeri 1) e 2) della medesima L.R.;
- impianti a carattere innovativo per la gestione dei rifiuti, a esclusione di quelli di cui all’articolo 16 comma 1 lettere b ter) e b quater), numero 3) della medesima L.R.;
per le quali l'Autorità Competente è la Regione Lombardia.
Nell'ambito della validità dell'autorizzazione integrata ambientale ARPA Lombardia svolge attività di:
- controllo per conto dell'Autorità Competente e sulla base di un piano d'ispezione ambientale regionale triennale presso le installazioni soggette ad AIA che effettuano una o più attività elencate nell'Allegato VIII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006;
- controllo, secondo la convenzione con ISPRA, presso le installazioni soggette ad AIA che effettuano una o più attività elencate nell’Allegato XII alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006;
- verifica e rilascio pareri all'Autorità competente nell’ambito della conferenza dei servizi in merito al Piano di Monitoraggio presentato dal Gestore;
Il PMC prevede una serie di aspetti ambientali e gestionali dell’installazione che saranno oggetto di controllo da parte di ARPA tra cui:
- la gestione delle risorse quali il consumo di materie prime, combustibili, rifiuti da trattare, acqua ed energia;
- le componenti ambientali interessate dai processi produttivi (monitoraggio emissioni in atmosfera, emissioni in acqua, produzione dei rifiuti ecc.);
- la gestione dell’installazione intesa come manutenzione preventiva e ordinaria e analisi dei punti critici (sistemi di abbattimento, serbatoi, vasche ecc.);
- gli indicatori di performance ambientale, definiti anche dalle BAT conclusion di settore, per la verifica dell’efficienza degli impianti.
- supporto tecnico agli Enti (quali la Regione e le Province) nell’emanazione e preparazione di linee guida o indirizzi regionali attraverso la partecipazione ai Tavoli Tecnici coordinati da Regione Lombardia (fornisce ad es. chiarimenti e documenti interpretativi al fine di garantire l’uniformità di applicazione sul territorio lombardo e valuta le problematiche connesse all’applicazione di talune normative, come la Direttiva Comunitaria IED e le BAT conclusion).
Struttura responsabile del contenuto informativo: Autorizzazioni e controlli
Struttura responsabile del contenuto informativo
Autorizzazioni e controlli
Struttura responsabile della pubblicazione: Autorizzazioni e controlli
Struttura responsabile della pubblicazione
Autorizzazioni e controlli