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Frane e dissesti

Si riporta l'ultima analisi disponibile.

Il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) nasce nell’autunno 1987 a seguito degli eventi calamitosi occorsi in Valtellina durante la precedente estate, col fine di controllare i maggiori dissesti nel territorio lombardo. Fino al 2003 il Centro è stato alle dirette dipendenze di Regione Lombardia, successivamente, in virtù delle funzioni assegnate dalla Regione con la Legge 16/99, viene trasferito ad ARPA Lombardia.

Il Centro Monitoraggio Geologico è ubicato presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia di Sondrio ed è attivo 7 giorni su 7 negli orari d’ufficio (con tecnici reperibili h24) e in caso di necessità, a seguito di preallarme o allarme meteo o per segnalazioni provenienti dalla rete di monitoraggio geotecnico, può organizzare un presidio continuativo.

Le tecniche di monitoraggio, sia automatiche che manuali, comprendono misurazioni su diversa strumentazione: geotecnica (estensimetri, distometri, assestimetri, inclinometri, TDR e piezometri), idrometeorologica (precipitazione, temperatura, livello idrometrico), topografica (mire ottiche, GPS) e radar da terra e satellitare.

I dati di monitoraggio raccolti in maniera automatica o manualmente sono trasmessi via radio, Gprs, Satellite; gli stessi vengono poi analizzati, validati e pubblicati sul sito internet del Centro, dove è possibile la consultazione degli stessi da parte degli utenti abilitati.

Tutto il materiale prodotto e raccolto sui dissesti monitorati è consultabile presso la Biblioteca del Centro di Monitoraggio Geologico di Sondrio.

L’attività del Centro di Monitoraggio Geologico di Arpa Lombardia nell’annualità 2023, contrariamente agli anni immediatamente precedenti, è risultata caratterizzata, nella seconda metà, da fasi emergenziali; a seguito delle intese precipitazioni di settembre, interessanti buona parte dell’arco alpino e delle Prealpi, dapprima l’area dell’alto Lago di Como (dissesto di Gera Lario) ed a seguire dell’Alta Valcamonica (frana di Paisco e Grumello e frana di Pal) sono state interessate dal superamento delle soglie pluviometriche che, se per il dissesto comasco non hanno comportato particolare impegno essendo rientrate nel giro di qualche ora, per il dissesto Camuno hanno portato alcuni giorni di presidio della Sala Operativa del CMG nel mese di ottobre. Il protrarsi delle piogge nel periodo successivo ha altresì contribuito all’innalzamento del livello di falda del medesimo dissesto di Paisco e Grumello, fino al punto di portare al superamento della soglia prestabilita e determinare l’attivazione del presidio per ben 18 giorni a novembre. Sempre nel medesimo mese, anche la frana del Ruinon è stata interessata da superamenti di soglia dei dati forniti dal Radar da terra, determinando lo stato di moderata criticità pressoché nel medesimo periodo della frana di Paisco e Grumello (ritorno alla normalità nella seconda parte del mese). Tra ottobre e dicembre, ha subito una considerevole riattivazione il dissesto di Pal, sempre in Alta Valcamonica, che, con spostamenti massimi prossimi ai due metri e velocità prossime ai 40 cm al giorno, ha comportato il superamento dei livelli di moderata criticità per buona parte dei primi venti giorni di novembre. Nuovamente, e sempre come conseguenza delle forti piogge, la prima metà di dicembre è stata caratterizzata dal presidio della Sala operativa, dapprima per il superamento dei valori di soglia pluviometrici ed in seguito per i livelli della falda freatica del dissesto di Paisco e Grumello.

Nel rispetto del Manuale Operativo sottoscritto con Regione Lombardia, l’attività del CMG in fase di criticità ha comportato innanzitutto, mediante appositi moduli, la comunicazione alla Sala Operativa di Protezione Civile regionale del superamento di soglia di criticità e, per tutto il periodo emergenziale, l’effettuazione (anche grazie all’ausilio delle Guide Alpine collaboranti col CMG) di sopralluoghi e misure straordinarie atte a valutare la situazione, nonché la predisposizione ed l’invio alla SOPC di brevi relazioni di aggiornamento quotidiane sulla situazione basate sui dati processati in tempo reale e sulle risultanze di suddetti sopralluoghi.

Alla suddetta attività emergenziale, i tecnici del CMG hanno parimente portato avanti tutta l’attività ordinaria prefissata, tra cui vale la pena di citare l’organizzazione informatica delle cartelle monografiche di ogni dissesto in carico ed il popolamento, anche ai fini del futuro auspicato WebGIS, il reperimento di ogni informazione storica utile per futuri approfondimenti.

Sono inoltre state trasferite sulle pagine web del REM le monografie aggiornate, su format nazionale da Linee Guida, di ogni singolo sensore in carico al CMG con dati acquisibili da documentazione bibliografica e da rilievi sul terreno; tali schede contengono informazioni testuali, immagini e stralci cartografici che possono essere aggiornati in tempi rapidi ad ogni variazione; sono stati inoltre adeguati i contenuti di competenza all’interno del sito Web di ARPA. I tecnici abilitati hanno inoltre eseguito, elaborandone quindi i risultati, due rilievi con drone delle frane di Idro e Torreggio.

Sono stati inviati a Regione Lombardia report riassuntivi annuali, inserendovi nuovi output cartografici più funzionali e leggibili, relativi all’andamento degli spostamenti di tutte le 45 reti di monitoraggio gestite da ARPA; sono altresì state redatte le relazioni pluriennali relative alle aree di dissesto di Monte Emet e Val Febbraro che hanno permesso di organizzare in maniera funzionale e sintetica le conoscenza ed i dati storici con i più recenti rilievi e dati acquisiti negli ultimi anni.

Inoltre, nel corso 2023 si sono conclusi e sono stati trasmessi a Regione Lombardia nuovi studi di modellazione sulle aree di dissesto di Mater e di Gallivaggio; si sono avviati e sono stati eseguiti per buona parte gli studi di modellazione sulle aree di Scaiun ed Idro (poi conclusisi nei primi mesi del 2024).

Nel novembre  2023, all’interno della sesta edizione del World Landslide Forum tenutosi a Firenze, il CMG ha illustrato l’esperienza di utilizzo dell’interferometria da satellite applicata alle frane lombarde; i World Landslide Forums sono stati organizzati ogni tre anni dal primo forum tenutosi a Tokyo, in Giappone, nel 2008. Sono una piattaforma comune per scienziati, ingegneri, professionisti e decisori politici coinvolti nella riduzione del rischio di catastrofi da frane per presentare i loro ultimi progressi; l'obiettivo del Forum è di fornire una piattaforma per raggiungere una fruttuosa cooperazione tra ricercatori di frane per definire azioni prioritarie condivise per la riduzione del rischio di frane su scala globale.

Il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) nasce nell’autunno 1987 a seguito degli eventi calamitosi occorsi in Valtellina durante la precedente estate, col fine di controllare i maggiori dissesti nel territorio lombardo. Fino al 2003 il Centro è stato alle dirette dipendenze di Regione Lombardia, successivamente, in virtù delle funzioni assegnate dalla Regione con la Legge 16/99, viene trasferito ad ARPA Lombardia.

Il Centro Monitoraggio Geologico è ubicato presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia di Sondrio ed è attivo 7 giorni su 7 negli orari d’ufficio (con tecnici reperibili h24) e in caso di necessità, a seguito di preallarme o allarme meteo o per segnalazioni provenienti dalla rete di monitoraggio geotecnico, può organizzare un presidio continuativo.

Le tecniche di monitoraggio, sia automatiche che manuali, comprendono misurazioni su diversa strumentazione: geotecnica (estensimetri, distometri, assestimetri, inclinometri, TDR e piezometri), idrometeorologica (precipitazione, temperatura, livello idrometrico), topografica (mire ottiche, GPS) e radar da terra e satellitare.

I dati di monitoraggio raccolti in maniera automatica o manualmente sono trasmessi via radio, Gprs, Satellite; gli stessi vengono poi analizzati, validati e pubblicati sul sito internet del Centro, dove è possibile la consultazione degli stessi da parte degli utenti abilitati.

Tutto il materiale prodotto e raccolto sui dissesti monitorati è consultabile presso la Biblioteca del Centro di Monitoraggio Geologico di Sondrio.

L’attività del Centro di Monitoraggio Geologico di Arpa Lombardia nell’annualità 2022, come per il 2021 e contrariamente al 2020, è risultata caratterizzata dall’assenza di importanti fasi emergenziali e ciò ha consentito al personale CMG di svolgere al meglio le attività programmate; sono state svolte dai tecnici del CMG 204 giornate di misura a campo, sono stati migliorati ed implementati alcuni degli algoritmi necessari per l’allertamento, si  è conclusa la procedura di acquisto di nuova strumentazione atta alle misure manuali di tipo distometrico.

Sono state inviate a Regione Lombardia report riassuntivi, inserendovi nuovi output cartografici più funzionali e leggibili, relativi all’andamento degli spostamenti di tutte le 45 reti di monitoraggio gestite da ARPA. Inoltre, nel 2022 si è conclusa la predisposizione di monografie, su format nazionale da Linee Guida, di ogni singolo sensore in carico al CMG (1169 schede) con dati acquisibili da documentazione bibliografica e da rilievi sul terreno; tali schede contengono informazioni testuali, immagini e stralci cartografici che possono essere aggiornati in tempi rapidi ad ogni variazione.

Relativamente all’efficacia della rete presente, alle schede 2021 ed alle esigenze regionali (frane a scopo conoscitivo / di allerta) sono stati realizzati dai tecnici CMG dei progetti di modifica/integrazione/dismissione nelle reti conoscitive di Masuccio, Pruna, Zinvill, Val Febbraro e nelle reti attualmente di allertamento di Spriana, Semogo, Monte Letee, Saviore, Bindo Rossiga, Campo Franscia, Pian Camuno, Gera Lario, Torreggio, Masoni, Monte Piazzo e Grumello.

Per le aree monitorate a scopo conoscitivo di Monte Masuccio (aggiunta punti GPS), Gera Lario (aggiunta punti GPS) e Val Febbraro (aggiunta punti GPS e mire topografiche), i lavori di adeguamento progettati sono stati realizzati nel corso dell’anno; parimenti, anche le aree monitorate a scopo di allertamento di Campo Franscia (ripristino di alcuni caposaldi), Gera Lario (aggiunta punti GPS), Grumello (aggiunta punti GPS), Saviore (parziale dismissione) risultano già oggetto degli interventi previsti (dalla ditta di manutenzione) nel corso dell’annualità successiva.

Per sei delle rimanenti aree oggetto di progettazione di adeguamento (Bindo Rossiga, Idro, Zinvill, Roncaglia, Spriana, Masoni), gli interventi verranno realizzati all’interno del nuovo contratto di manutenzione che vedrà il via nel 2024; i rimanenti progetti sono in attesa di verifica di finanziamento (PNRR e altri fondi).

L’attività del Centro di Monitoraggio Geologico di Arpa Lombardia nell’annualità 2021, contrariamente al 2020, è risultata caratterizzata dall’assenza di importanti fasi emergenziali e ciò ha consentito al personale CMG di svolgere al meglio le attività programmate; sono state svolte 232 giornate di misura a campo, si è conclusa e presentata l’attività, effettuata con SNPA, relativa alle Linee Guida nazionali per il monitoraggio delle frane, sono stati migliorati ed implementati alcuni degli algoritmi necessari per l’allertamento.

Importante ricordare che nel 2021 è comincia l’attività di predisposizione di monografie, su format nazionale da Linee Guida, di ogni singolo sensore in carico al CMG (1127 schede) con dati acquisibili da documentazione bibliografica e da rilievi sul terreno; tali schede verranno concluse nel corso del 2022 e conterranno informazioni testuali, immagini e stralci cartografici.

L’annualità 2021 ha visto inoltre la presa in carico di un ulteriore dissesto, passando il numero totale delle frane monitorate a 45, in provincia di Bergamo: trattasi del dissesto di Tavernola - Monte Saresano, ubicato sul versante sudorientale del monte Saresano, nei comuni di Tavernola e di Vigolo, tra le quote 350 e 660 m s.l.m.. Si tratta di una frana di scivolamento rotazionale - traslativo che coinvolge i calcari marnosi della formazione del Calcare di Domaro (Giurassico inferiore), ben stratificati e interessati da piegamenti con assi orientati E-O, faglie e fratture sia parallele che perpendicolari ai piani assiali. L’areale di frana è di circa 100.000 m2, con profondità media di scivolamento compresa, in funzione delle ipotesi, fra 21 e 15 metri da p.c. per un volume stimato fra 2,1 e 1,5 milioni di metri cubi. Il versante è stato interessato dal 1902 al 2000 da attività mineraria per estrazione di marna da cemento: buona parte della frana è ubicata entro la concessione mineraria ad esclusione della parte sommitale. Si ha notizia di una prima fase di attivazione della frana nel dicembre 1970 (frana di Natale) in seguito alla quale la Società titolare della concessione mineraria ha organizzato un sistema di monitoraggio che è stato via via implementato nel corso degli anni e ha consentito di rilevare la fase di forte accelerazione del febbraio 2021 (velocità fino a 2-2,5 cm/giorno) che ha portato alla evacuazione del cementificio posto alla base del pendio e di alcune abitazioni limitrofe, la chiusura di due strade provinciali e di una comunale e l’approntamento di piani di protezione civile che hanno coinvolto tutti i comuni affacciati sul lago d’Iseo in previsione del potenziale tsunami dovuto alla caduta a lago della frana. Dal 25 agosto 2021 Arpa monitora il dissesto tramite un sistema di interferometria radar da terra con sensore posizionato in prossimità del municipio di Tavernola e si avvale anche dei dati forniti dal sistema di monitoraggio sia automatico che manuale della Società che gestisce la miniera (costituito da stazione totale topografica con 55 mire ottiche, GPS, estensimetri superficiali e in foro, inclinometri, cavi TDR e stazione meteo).

Data ultimo aggiornamento: 02/11/2023

Data ultimo aggiornamento
02/11/2023

Data inserimento: 05/05/2023

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05/05/2023

Struttura responsabile del contenuto informativo: Monitoraggio geologico

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Monitoraggio geologico

Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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