(Ln - Sondrio, 6 nov) "La frana in Val Genasca è tenuta sotto controllo grazie a un sistema direttamente collegato con il Cmg, il Centro monitoraggio geologico di Sondrio, che sorveglia il versante esposto al dissesto. Grazie a questo Centro, vera eccellenza nazionale, possiamo disporre in tempo reale di migliaia di dati sulle località lombarde soggette a frane".
Lo ha annunciato, questa mattina, l'assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, presentando i risultati operativi dell'Accordo di programma stipulato con Arpa Lombardia e Comunità montana Valchiavenna, che ha permesso di finanziare e realizzare gli interventi di monitoraggio sul versante destro del torrente Liro, nel Comune di San Giacomo Filippo (Sondrio).
L'incontro è stato occasione per visitare i locali del Centro di monitoraggio geologico, istituito a seguito degli eventi che colpirono la Valtellina nel 1987.
VAL GENASCA ZONA FRANOSA - La zona della Val Genasca è da decenni soggetta a frane, che si sono però aggravate a partire dal 2010, con importanti movimenti di detriti e masse rocciose arrivate fino al torrente, con potenziale impatto sulle infrastrutture, a partire dalla Strada statale 36 dello Spluga, che, se interrotta, di fatto isolerebbe la Valchiavenna.
In seconda battuta, è da considerare un possibile interessamento diretto dell'abitato di Chiavenna a seguito dell'ostruzione del torrente e un eventuale interessamento dell'abitato di Sommarovina (a monte) nel caso di allargamento della frana.
RIDOTTI RISCHI POPOLAZIONE - In Val Genasca si è realizzato un modello di intervento di altissimo livello, che oggi consente di dare garanzie su attività di previsione del fenomeno, riducendo conseguentemente quasi totalmente margini di rischio per la popolazione.
I dati rilevati permettono di elaborare un modello probabilistico che, grazie alla collaborazione in questo caso, con la Facoltà di Geologia dell'Università Statale di Milano, consente di individuare soglie di allarme a disposizione e utilizzabili dalla Protezione Civile e dagli enti preposti. Dal mese di settembre questi parametri sono a loro disposizione.
"Questo modello funzionale - ha detto il presidente di Arpa Lombardia Bruno Simini - costituisce la migliore garanzia rispetto ai rischi. Il Cmg, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per 365 giorni all'anno veglia su 26 aree a potenziale rischio franoso in Lombardia. Un centro che oggi è unanimemente riconosciuto come un modello nazionale e internazionale, come testimoniano le frequenti visite di delegazioni provenienti da molti Paesi, compresi Francia, Russia e Stati Uniti".
Data ultimo aggiornamento: 06/11/2013
Data ultimo aggiornamento
06/11/2013