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FRANA DI VAL GENASCA. SUPERATA LA SOGLIA DI ELEVATA CRITICITA’

15/11/2014

In coda ad un anno segnato da precipitazioni sopra la media, gli intensi fenomeni piovosi che, a partire dal 3 novembre, si sono riversati sulla frana della Val Genasca ne hanno riattivato il movimento.

La sequenza è stata, anche questo frangente, quella ormai ben nota ai tecnici del Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia: dopo circa 48 ore di forti precipitazioni si è verificato l’innalzamento della falda di versante, che si attesta ora ad un livello di circa 2,5 metri al di sopra di quello registrato a inizio novembre. Quindi, dopo un ulteriore intervallo di alcune ore, è iniziata l’accelerazione dei movimenti della frana.

Dall’inizio di quest’ultima riattivazione, circa sette giorni fa, i movimenti superficiali misurati lungo la componente di massimo spostamento della frana sono stati mediamente di 1,2 metri.

Le strumentazioni della rete di monitoraggio gestita dal CMG, che da oltre 10 giorni ha attivato un presidio 24 ore su 24 con misure di controllo (distometriche, GPS, inclinometriche) e sopralluoghi quotidiani sull’area, hanno premesso di rilevare, il 9 novembre, il superamento della prima soglia di moderata criticità e, il giorno seguente, quello della soglia di elevata criticità.

Dall’inizio del mese alla mattinata di oggi, il pluviometro che si trova immediatamente a monte della nicchia di frana ha registrato una precipitazione di oltre 350 mm di pioggia. In pratica, sono caduti 350 litri di pioggia su ogni metro quadrato della frana. Purtroppo, le precipitazioni sull’area in questione sono riprese da questa notte e, secondo le previsioni del Servizio Meteorologico di ARPA, si protrarranno almeno fino a lunedì prossimo, anche se in maniera meno intensa.

In base all’analisi dei dati rilevati dalla strumentazione di monitoraggio, i geologi di ARPA spiegano che l’attuale movimento della frana è assimilabile a quello già analizzato ad inizio inverno, individuato come un movimento rotazionale di oltre 500.000 mc.

Il presidio del dissesto di Val Genasca verrà garantito dal personale dell’Agenzia fino a che la soglia di criticità non sarà rientrata a livelli di sicurezza.

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda all’articolo pubblicato lo scorso luglio sulla rivista Italian Journal of Engineering Geology and Environment (IJEGE), intitolato “Val Genasca Landslide: an example of the methodology used for the identification of the landslide main features and its monitoring”, nel quale viene descritto il fenomeno franoso e la metodologia per controllarne i movimenti adottata dallo staff tecnico del CMG di ARPA, che si occupa del monitoraggio di 26 grandi frane individuate da Regione Lombardia come di “interesse regionale”.

Data ultimo aggiornamento: 15/11/2014

Data ultimo aggiornamento
15/11/2014