Si sta svolgendo da ieri a Montefalco (PG) il IX convegno nazionale GIT della Società Geologica Italiana, al quale partecipano realtà pubbliche e private, sia legate all’impresa sia all’università di tutta Italia e di alcuni Paesi europei.
All’interno della Sessione relativa a "Le azioni di prevenzione dei rischi naturali ed il contributo della ricerca nelle azioni della pubblica amministrazione", Luca Dei Cas, responsabile del Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia (CMG), ha proposto una case history sulla frana di Pal, nel Comune di Sonico (BS).
L’intervento ha messo in evidenza le modalità e soprattutto la tempistica estremamente ristretta con la quale è stata installata la rete di monitoraggio: in meno di due settimane dall’avviso di Regione Lombardia sono stati acquisiti i primi dati di misure manuali e, nei successivi 45 giorni, è stata attivato un sistema completamente automatizzato con processamento delle soglie di criticità.
In particolare, sono state illustrate le tecniche di comunicazione wireless fra i vari sensori, che hanno permesso di operare velocemente, mantenendo al contempo in sicurezza gli operatori, nonostante fosse in corso una fase di movimento della frana.
La rete è stata, infatti, progettata ed eseguita cercando di ridurre al minimo i tempi di intervento in campo e tenendo conto della logistica disagevole. La scelta di utilizzare, al posto dei convenzionali cablaggi, la connessione wireless tra i singoli sensori e le stazioni di trasmissione si è rivelata la più opportuna.
Dei Cas ha, inoltre, proposto un approfondimento sugli sviluppi legati alla ridondanza delle comunicazioni dalla frana alla sala operativa (modalità primaria GPRS e back up con modalità satellitare), che ha mostrato – nei primi 6 mesi di utilizzo - una efficienza pari quasi al 100% . L’utilizzo del satellite IMMARSAT al posto della convenzionale radio UHF, per la ridondanza delle trasmissioni da frana, è una innovazione nel campo del monitoraggio lombardo ed è stata motivo di interesse e discussione da parte dei partecipanti al congresso.
Infine, sono stati illustrati i dati acquisiti dal CMG in questi primi 20 mesi di monitoraggio, che permettono di identificare con certezza la frana di Pal come un versante di 280.000 mq con movimenti annui metrici, e si è fornito un aggiornamento delle soglie effettuato con il coordinamento del Comune di Sonico che ha commissionato l’attività.
Alla sessione sono intervenuti anche gli esperti i ricercatori delle più importanti realtà italiane, fra le quali il CNR e la Protezione Civile della Valle d’Aosta, il cui responsabile ha illustrato il caso della frana del Monte della Sax a Courmayeur , recentemente balzata all’attenzione della cronaca nazionale per lo sgombero di parte dell’abitato.
Data ultimo aggiornamento: 17/06/2014
Data ultimo aggiornamento
17/06/2014