Una lunga fase calda e secca, provocata dal “robusto” anticiclone subtropicale che si protende dal Nord-Africa all’Europa centrale, sta caratterizzando questo mese di luglio fin dai primi giorni, dopo un giugno nel complesso caldo ma con un’alternanza di fasi più fresche e instabili e con piogge in linea con le medie del periodo.
Fino ad oggi, come segnala il Servizio Meteorologico regionale di ARPA Lombardia, i giorni più caldi dell’estate sono stati quelli compresi tra lunedì 6 e mercoledì 8 luglio ma, dal confronto con le temperature massime assolute raggiunte negli ultimi 25 anni (1990-2014), emerge che non si sono ancora toccati valori estremi registrati in precedenti periodi estivi, salvo in alcuni casi in cui ci si è molto avvicinati.
Inoltre, anche se comunemente si paragona la fase attuale alla “lunga estate calda” del 2003, che ha registrato i valori più alti degli ultimi decenni, bisogna ricordare che all’epoca l’ondata di calore significativo durò da maggio a tutta la fine di agosto. Discorso analogo per le temperature minime, sebbene in una stazione della rete (Brescia) il valore raggiunto dalla temperatura minima l’8 luglio rappresenti il valore più rilevante della intera serie, superando il precedente record raggiunto il 6 luglio 1991.
Nei prossimi 5/6 giorni le condizioni meteorologiche saranno ancora improntate alla stabilità e il caldo afoso continuerà a persistere. Solo localmente e isolatamente, tra oggi e domenica 19, i rovesci e i temporali potranno raggiungere, oltre che i rilievi Alpini e Prealpini, anche l’alta pianura occidentale e centrale ma con effetti di mitigazione delle temperature poco rilevanti. Per poter sperare in una svolta più significativa bisognerà attendere almeno la fine della prossima settimana, quando sembra potersi prospettare un temporaneo cambio di regime circolatorio, anche se il livello di previsione è al momento ancora di bassa attendibilità.
Data ultimo aggiornamento: 15/07/2015
Data ultimo aggiornamento
15/07/2015