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POLO CHIMICO DI MANTOVA, OGGI AL CONVEGNO DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PRESENTE ANCHE ARPA LOMBARDIA

29/04/2016

Si svolto oggi a Mantova, nella Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi, il convegno dal titolo “La Bonifica del Polo Chimico di Mantova - Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essa correlati”, occasione di confronto fra tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle attività di bonifica di uno dei Siti di Interesse Nazionale, inserito nel cosiddetto “Quadrilatero della chimica del Nord”.
La relazione pubblicata dalla Commissione parlamentare lo scorso febbraio fornisce una fotografia della situazione dei quattro Siti - Porto Marghera, Mantova, Ferrara e Ravenna – consentendo di evidenziare come i diversi contesti e i diversi approcci di intervento abbiano influito sull’attuale stato di bonifica nelle aree. I lavori sono stati introdotti dall’on. Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta, che ha presentato i contenuti della relazione, in particolare, per quanto riguarda sia lo stato procedimentale sia di contaminazione dell’area del Polo Chimico di Mantova.

Fra i presenti, è intervenuto anche Michele Camisasca, direttore generale di ARPA Lombardia, con un focus sulle attività svolte dall’Agenzia negli anni e, in particolare, sui risultati dell’ultima campagna di monitoraggio conclusasi nel 2015 che – come dichiarato da Bratti – dovrà essere integrata agli atti della relazione parlamentare.
“Lo studio svolto da ARPA – ha dichiarato Camisasca - ha consentito di individuare i bersagli per intervenire sulla contaminazione in maniera efficace e ha confermato la necessità di procedere speditamente con alcuni interventi già programmati, alcuni dei quali ormai riferiti a decreti del 2014. Ora occorre definire un cronoprogramma preciso e dare avvio alle attività conseguenti.”
“I dati confermano una forte contaminazione delle acque di falda, che non accenna a diminuire e che deve essere affrontata con urgenti azioni di messa in sicurezza – prosegue - così come, se anche dal 2013 al 2015 si è riscontrata una diminuzione del 10% del surnatante, è evidente che non ci si può limitare agli sbarramenti idraulici e che il surnatante va eliminato al più presto. Sappiamo bene che ciò comporta un notevole impegno anche dal punto di vista economico, ma si possono trovare soluzioni se tutti si è attorno allo stesso tavolo per collaborare.”
“Ci aspettiamo il contributo di tutti, ognuno deve fare la sua parte. Nella nostra relazione abbiamo indicato espressamente quali sono le condizioni per poter ottenere risultati efficaci. Tutti i soggetti – conclude Camisasca - devono partecipare con impegno a queste campagne, rispettando le tempistiche e le condizioni che sono necessarie e che le autorità chiederanno.”

Data ultimo aggiornamento: 29/04/2016

Data ultimo aggiornamento
29/04/2016