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FRANA A GALLIVAGGIO IN VALCHIAVENNA ARPA ATTIVA GIORNO E NOTTE

15/04/2018

Movimenti consistenti di roccia alla velocità di circa un centimetro al giorno. È il risultato del monitoraggio continuo che il CMG ( Centro Monitoraggio Geologico) di Arpa Lombardia sta realizzando 24 ore al giorno in seguito alla frana di Gallivaggio del 13 aprile scorso, quando intorno alle 8 alcuni metri cubi di roccia si sono staccati al vertice della parete rocciosa arrivando fino alla SS 36 e al santuario sottostante.

Ma che cosa fa Arpa in questi casi? Ne parliamo  con Luca Dei Cas, responsabile del CMG

In seguito a questo crollo, Arpa, che controlla la parete da anni ed aveva individuato l'area in accelerazione dallo scorso autunno, si è subito attivata - spiega Luca Dei Cas- effettuando un sopralluogo sul posto con un primo sorvolo, necessario per identificare il punto di distacco. Ciò ci è servito - precisa il responsabile del CMG- per ricalibrare le analisi, programmare le attività e meglio definire le acquisizioni dei dati del monitoraggio, così da poter controllare l'evoluzione del fenomeno in modo puntuale a seguito del crollo. Oltre ai sopralluoghi, infatti, la parete del Gallivaggio è controllata da ARPA con strumentazione tecnologicamente avanzata:  il Ground SAR Radar. Come dice il nome stesso, si tratta di un Radar che in tempo reale dai piedi della parete rocciosa la "fotografa" per macroaree ed ogni ora permette di eseguire un interferogramma (analisi, ndr) che aggiorna la situazione dei movimenti. Ciò significa che se c'è un movimento su un' area di pochi metri quadrati (come nel caso dell'ultimo crollo), il Radar non lo può osservare,  perché al di sotto dell'area strumentalmente misurabile. Se  però il movimento interessa, come in questo caso, aree  di circa 300 metri quadrati, il radar è in grado di seguire l'evoluzione dell'attività. In buona sostanza - chiarisce Dei Cas- se si ha un distacco, un movimento piccolo, il Radar non riesce a leggerlo: vede la marco area, ma non il micro. Anche per questo diventano poi basilari i sopralluoghi fisici dei tecnici e le misure effettuate in campo dalle nostre Guide Alpine. In questo modo con il monitoraggio costante, attraverso modelli e strumenti,  si tenta di verificare se quel primo crollo e quanto avviene in parete sia l'indizio di qualcosa di più grande. Il radar che misura i movimenti dalla parete è per il geologo - esemplifica l'esperto - quello che rappresenta il termometro per il medico. Non è detto che la febbre sopra i 37 sia l'indizio di una broncopolmonite, ma sicuramente sta a significare che il paziente non è in salute. Così per i movimenti della parete.

Tutte queste  informazioni raccolte da Arpa sono fondamentali per le Autorità competenti chiamate poi a decidere le misure da attuare, che in questo caso hanno comportato la chiusura della strada statale e l' evacuazione del santuario sottostante. 

Ora è in atto un movimento significativo e per questo la sala operativa del CMG è attiva h 24 per processare i dati giorno e notte.  Oggi ci sarà un ulteriore sorvolo con misure di verifica nella zona.

Data ultimo aggiornamento: 15/04/2018

Data ultimo aggiornamento
15/04/2018