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5G, VALUTAZIONI AMBIENTALI E POTENZIALITÀ

02/07/2019

Nella telefonia mobile lo sviluppo tecnologico ha portato negli anni all'implementazione di nuove tecniche trasmissive (2G, 3G, 4G ed ora 5G), ciascuna caratterizzata da specifiche frequenze emissive.
Attualmente, con l'adozione del nuovo Piano nazionale di ripartizione delle frequenze (PNRF 2018), l'assetto dello spettro radio elettrico è in corso di riorganizzazione e, per consentire lo sviluppo delle nuove tecnologie - che prevedono, tra l'altro, la riduzione della banda destinata alle trasmissioni televisive a favore dei nuovi sviluppi delle reti di comunicazione mobile (5G) – si sta provvedendo alla riassegnazione delle frequenze secondo gli accordi internazionali ed europei degli ultimi anni.

Per la tecnologia 5G la frequenza di trasmissione del segnale potrà essere 700 MHz, 3600-3800 MHz e 26 GHz, mentre le attuali tecnologie - fino al 4G - utilizzano frequenze tra 800 MHz e 2600 MHz.

La peculiarità del 5G è offrire potenzialità enormi per lo sviluppo di specifici servizi innovativi in vari ambiti (ad esempio: trasporto, industria, agricoltura, cultura, sanità, turismo e ambiente), poiché rispetto alle precedenti tecniche è caratterizzata, fra l'altro, da una velocità di trasmissione dati molto elevata e da una latenza notevolmente ridotta.

Inoltre, vengono utilizzate antenne di nuova tecnologia Massive MIMO (massive Multiple Input e Multiple Output), che consentono di focalizzare il fascio e, di conseguenza, il campo elettromagnetico verso singoli utenti o gruppi ravvicinati, senza dispersioni in direzioni non utili, consentendo enormi miglioramenti del rendimento e dell'efficienza energetica irradiata.

Rispetto a queste caratteristiche tecniche innovative, le Agenzie ambientali italiane hanno da tempo avviato un confronto di procedure di valutazione e metodologie di misura che fanno riferimento a norme tecniche internazionali in fase di recepimento nel nostro Paese.

Prima della diffusione in tutta Italia, i gestori hanno avviato una sperimentazione tecnologica del 5G pre-commerciale in 5 città italiane: Milano, Prato, L'Aquila, Bari e Matera.

La normativa italiana per la diffusione del 5G prevede per i gestori degli obblighi di copertura territoriale piuttosto articolati. Ad esempio, per la frequenza 700 MHz i gestori devono rendere la tecnologia utilizzabile per almeno l'80% della popolazione nazionale entro 3 anni dalla disponibilità delle frequenze (che avverrà entro luglio 2022); dovranno essere serviti tutti i comuni con più di 30.000 abitanti e tutti i capoluoghi di provincia. Entro il 2026-2027, i gestori dovranno garantire la copertura del 99,4% della popolazione nazionale, comprendendo in quest'ultimo numero almeno il 90% della popolazione dei 120 comuni che si trovano in "digital divide".

Per l'istallazione degli impianti dovranno essere rispettate, come di consueto, le normative in materia di edilizia, urbanistica e di protezione della popolazione dall'esposizione ai campi elettromagnetici.

Anche per l'implementazione degli impianti 5G, le attività di Arpa si concretizzano in una fase preventiva (pareri tecnici sul rispetto dei limiti, prima dell'istallazione dell'impianto o della realizzazione della sua modifica) e una eventuale fase di controllo, dopo la realizzazione, in condizioni di esercizio.

Infatti, secondo la normativa vigente, l'istallazione e la modifica di impianti di telecomunicazione (antenne di telefonia mobile, impianti radiotelevisivi, ecc.) è soggetta a un preciso iter autorizzativo. In particolare, deve essere garantito il rispetto dei limiti e dei valori di riferimento del campo elettromagnetico definiti dalla normativa per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici.

Inoltre, i gestori di telefonia sono tenuti a presentare - ai Comuni e alle Agenzie ambientali - piani annuali di localizzazione di nuovi impianti e di modifica di impianti esistenti entro il 30 novembre di ogni anno.

Allo scopo di avere un quadro completo e aggiornato delle istallazioni sul territorio regionale, Arpa Lombardia popola il catasto degli impianti lombardi, che può essere consultato a questo link: http://castel.arpalombardia.it/castel/

Data ultimo aggiornamento: 02/07/2019

Data ultimo aggiornamento
02/07/2019