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ECOMAFIA: I NUMERI SUI REATI AMBIENTALI IN LOMBARDIA

09/06/2022

​Prima regione in Italia per numero di arresti, settima per reati accertati, terza per il numero di incendi in impianti di trattamento dei rifiuti, quarta per illeciti nel ciclo illegale dei rifiuti: il focus di Legambiente sugli illeciti ambientali nella nostra regione

È stato presentato giovedì 9 giugno a Milano il Rapporto Ecomafia 2021, realizzato da Legambiente, sulla base delle attività svolte nel 2020 da forze dell'ordine, Capitanerie di porto, magistratura e Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente.

Durante l'incontro è stato illustrato il dossier La criminalità ambientale in Lombardia che riporta alcuni approfondimenti di esperti e addetti ai lavori. La nostra regione risulta la prima del nord e la settima in Italia per numero di reati accertati, con 1.897 illeciti penali, il 5.4% di quelli contestati in tutta Italia, 2.613 persone denunciate e 561 sequestri. In particolare, la Lombardia è prima anche per numero di arresti cautelari (62) e quarta per reati nel ciclo illegale dei rifiuti con 577 illeciti - il 6,9% del totale nazionale - con 643 denunce, 56 arresti e 238 sequestri. Tra questi ultimi il 38,7% è relativo a rifiuti industriali e metalli pesanti e il 38,3% a fanghi di depurazione contaminati.

Al convegno ha partecipato, fra gli altri, il direttore del dipartimento Arpa di Brescia, Fabio Cambielli, secondo il quale il Rapporto Ecomafia testimonia quanto, nonostante la legge sugli ecoreati del 2015, la gestione illecita dei rifiuti sia ancora un fenomeno piuttosto rilevante. "Le motivazioni – ha detto Cambielli - sono da ricondurre essenzialmente al "business" dei rifiuti gestiti in maniera illegale, ovvero al "guadagno facile" indotto dal mancato trattamento dei rifiuti. Nei casi più estremi, questi vengono incendiati per i più svariati motivi: far perdere le tracce dei rifiuti (pericolosi e non) che l'impianto non è autorizzato a ricevere, per eliminare l'eccesso di quelli stoccati oltre i limiti autorizzati o per ottenere un rimborso dall'assicurazione. Un affare vero e proprio: basti pensare che un traffico illegale di rifiuti può fruttare al semplice camionista anche 1.500 euro al giorno".

"La difficoltà maggiore consiste nell'accertare le responsabilità e quindi individuare gli autori dei reati" ha spiegato ancora il direttore di Arpa Brescia. Citando due casi esemplari verificatisi nel pavese - a Corteolona nel 2018 e a Mortara nel 2017 – ha inoltre ricordato il ruolo fondamentale svolto dal Pool ambiente, voluto dall'ex Procuratore della Repubblica di Pavia. "L'istituzione di team interdisciplinari - costituiti da diversi professionisti, nuclei investigativi provinciali di polizia ambientale e forestale dei Carabinieri, Arpa e Pubblici Ministeri - è necessaria per l'efficace repressione degli ecoreati. È evidente – ha concluso Cambielli - che la tutela dell'ambiente, nella forma preventiva e repressiva, deve necessariamente passare dalla cooperazione interistituzionale, tra le forze dell'ordine esperte in materia investigativa e le Arpa competenti in materia ambientale, sotto la regia delle Procure".

 

Data ultimo aggiornamento: 09/06/2022

Data ultimo aggiornamento
09/06/2022