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Aria, ARPA Lombardia certifica la situazione

20/02/2024

I dati della qualità dell’aria rilevati dalle stazioni della rete di Arpa Lombardia nella giornata di ieri confermano il perdurare della situazione di superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 prevista dalla normativa vigente in gran parte delle centraline lombarde.

Il capoluogo che ha fatto registrare le concentrazioni più alte è stato Lodi con 130 µg/m3, seguito da Pavia con 125 µg/m3, Milano con 122 µg/m3, Mantova 118 µg/m3, Monza 111 µg/m3, Cremona 102 µg/m3, Brescia 93 µg/m3, Bergamo 87 µg/m3, Como 59 µg/m3, Lecco 56 µg/m3 . Le stazioni di Varese in via Copelli con 48 µg/m3   e quelle situate nella fascia alpina (tra cui Sondrio con 35 µg/m3) fanno registrare valori inferiori alla soglia. Ciò dimostra l’importanza delle condizioni meteorologiche della pianura padana, condizioni che hanno determinato un ristagno delle emissioni nei bassi strati atmosferici nei giorni scorsi. Non sono previsti cambiamenti significativi per oggi e domani. Se le previsioni meteorologiche saranno confermate, un miglioramento sarà possibile a partire dalla giornata di giovedì, con un cambiamento più importante venerdì.  

 Questi dati sono frutto di valutazioni effettuate seguendo metodi e norme riconosciute e condivise. Quando vengono proposte classifiche sulla qualità dell’aria si rischia spesso di diffondere informazioni non corrispondenti a quanto si può affermare attenendosi alla normativa. Chiariamo quindi ancora una volta che Arpa Lombardia certifica i propri dati, sulla base di strumentazione conforme alla normativa di riferimento e mediante appositi programmi di assicurazione e controllo di qualità. I siti dove sono posizionate le centraline sono scelti per essere rappresentativi della reale esposizione della popolazione. ARPA, inoltre, elabora le proprie statistiche e pubblica i propri report sulla base dei periodi di valutazione previsti dalla legge.  La classifica citata in questi giorni, tratta dal sito IQAIR.COM fa riferimento a dati orari, che cambiano di ora in ora, con la conseguenza di produrre un elenco variabile a seconda del momento in cui lo si guarda. Lo stesso sito, a titolo di esempio, quando riporta le medie sul lungo periodo, colloca il capoluogo lombardo al 531esimo posto. Ancora più importante è sottolineare che spesso alcuni di questi siti considerano nelle proprie valutazioni sia i dati ufficiali provenienti da misure certificate come quelle di Arpa Lombardia sia quelli provenienti da altre misure, effettuate con strumentazione che può essere anche molto diversa e non equivalente a quella prevista dalla normativa.

L’episodio critico di questi giorni, con condizioni meteorologiche spesso sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti a causa dell’orografia del territorio sommate alla presenza di tutte le sorgenti più importanti (traffico, riscaldamento, in particolare se a legna, industria ma anche agricoltura con lo spandimento dei liquami di origine zootecnica), è tipico di questo periodo. Le Alpi e gli Appennini chiudono la pianura padana su tre lati determinando la velocità del vento tra le più basse d’Europa, con la formazione di frequenti inversioni termiche notturne. Si crea così una situazione in cui le emissioni di tutto il bacino ristagnano con valori di concentrazione di particolato elevati ed omogenei in tutto il territorio. Durante lo scorso anno le precipitazioni di gennaio e diversi episodi di Foehn a febbraio hanno evitato il verificarsi di questa situazione, che è purtroppo frequente in questi primi mesi. Ciò che sta avvenendo è confrontabile in linea generale con quanto rilevato gli anni scorsi e migliore di quanto si misurava cinque, dieci o vent’anni fa.

 

Data ultimo aggiornamento: 20/02/2024

Data ultimo aggiornamento
20/02/2024