È di 0.123 pg/m3 (picogrammi per metro cubo) il livello di diossina misurato il primo giorno, in seguito all’incendio scoppiato il 16 febbraio scorso nell’area industriale di via Primo Maggio a Concorezzo (MB). Valore sotto la soglia di 0.3 pg/m3 indicativo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità di una sorgente locale che necessita di essere individuata e controllata. Già dal secondo filtro, relativo al campionamento tra sabato e domenica, i valori sono rientrati su livelli tipici delle nostre zone.
Il Benzo(a)pirene, come gli altri IPA -idrocarburi policiclici aromatici- non è un tracciante specifico delle combustioni di un incendio, perché emesso anche da molte altre sorgenti antropiche comuni in un territorio urbanizzato, come per esempio impianti industriali ed artigianali, combustioni da riscaldamento e industriali, il traffico autoveicolare, etc. Ad ogni modo anche questi microinquinanti hanno mostrato un andamento decrescente nelle tre giornate di campionamento in linea con i valori tipicamente misurati in aree simili della regione in questo periodo dell’anno: 1.94 ng/m3 (nanogrammi/metrocubo) tra venerdì e sabato, 1,76 ng/m3 tra sabato e domenica, 1,27 ng/m3 tra domenica e lunedì.
Questi i risultati delle analisi, effettuate da Arpa Lombardia, sui primi filtri posti nelle zone limitrofe all’evento.