Ultimo aggiornamento - Incendio ad Affori (Milano): risultati delle analisi sulla qualità dell’aria

I valori di diossine e furani (PCDD-DF ), microinquinanti che si sprigionano tipicamente durante una combustione di gomma e plastica, sono risultati - solo il primo giorno dell’incendio scoppiato in un’autocarrozzeria nella zona Affori a Milano il 15 novembre scorso -  pari a 0.7 picogrammi per metro cubo, circa il doppio della soglia di 0.3 picogrammi per metro cubo. Le concentrazioni di diossine e furani sono subito rientrati nella normalità dal giorno successivo, a fiamme spente. La soglia di 0.3 picogrammi per metro cubo è un dato indicativo, secondo le Linee Guida per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di una sorgente locale che necessita di essere individuata e controllata. Si precisa che per i PCDD-DF non è previsto un limite di legge: 0.3 picogrammi per metro cubo è indicato come riferimento non per i suoi effetti sanitari diretti da inalazione, ma per evitare la dispersione prolungata di questa classe di inquinanti in ambiente e da qui nel tempo all’uomo. Per quanto riguarda invece il Benzo(a)pirene i dati sono in linea con i rilievi storicamente misurati in siti simili della rete di rilevamento della qualità dell’aria, senza evidenziare una tendenza direttamente correlabile all’incendio.

È quanto emerge dalle analisi sulla qualità dell’Aria effettuate dai tecnici di Arpa Lombardia immediatamente sul posto durante l’incendio, occasione nella quale in accordo con le autorità presenti è stato installato un campionatore ad alto volume nel giardino della sede dell’Anagrafe del Comune di Milano.
In conclusione, quanto rilevato rientra nella variabilità storicamente osservata negli incendi monitorati da ARPA Lombardia.