Frane e dissesti
In Lombardia una sistematica attività di monitoraggio geologico ebbe inizio a seguito dell’alluvione della Valtellina (luglio 1987) con la realizzazione di reti di controllo sulle frane di Val Pola, Val Torreggio e nell’area di Campo Franscia.
Da quel momento è attivo il Centro Monitoraggio Geologico (CMG) istituito da Regione Lombardia e in seguito trasferito presso ARPA Lombardia (aprile 2003).
A partire dall’emissione della Legge 5/2013, su input di Regione Lombardia, il CMG ha progressivamente sviluppato e assunto il ruolo di Centro Regionale unico per il monitoraggio delle aree di frana.
Secondo il catalogo nazionale IFFI (inventario Fenomeni Franosi in Italia) nel territorio di Regione Lombardia sono presenti oltre 130.000 dissesti (dato 2007), ben 45 monitorate dal CMG. A tal proposito, sempre con L.R. 5/2013 (art. 6, c. 10) si è previsto che ARPA, fra le attività di supporto tecnico-scientifico ai livelli istituzionali, svolga con il CMG il “supporto tecnico-scientifico nell’attività di prevenzione e controllo agli enti competenti per gli interventi di protezione civile nelle zone a rischio ambientale anche mediante la progressiva acquisizione, ove necessario tramite specifiche convenzioni, dei sistemi di monitoraggio geologico esistenti sul territorio lombardo, gestiti da Enti diversi, garantendone l'adeguamento tecnologico e il potenziamento, al fine di sviluppare un'unica rete regionale integrata”.
Con la medesima legge all’art. 6 c. 9, è stata esclusa la competenza degli Enti Locali, sancita con la precedente formulazione dell’articolo 3 comma 110 della L.R. 1/2000, su progettazione esecuzione e gestione dei sistemi di monitoraggio.
In sintesi, le attività che vengono svolte dal CMG sono:
• raccolta, validazione ed archiviazione dei dati provenienti dalle reti di monitoraggio;
• individuazione ed aggiornamento o recepimento di Studi di Modellazione geotecnici - geomeccanici dei dissesti riportanti le soglie critiche di deformazione e/o saturazione e gli scenari di evento;
• per i monitoraggi, che Protezione Civile di Regione Lombardia richiede debbano avere finalità di allertamento: trasmissione alla stessa Protezione Civile regionale, in tempi rapidi e predefiniti, di specifiche comunicazioni di superamento soglia di criticità per le successive attività di competenza sia a livello regionale che locale;
• per i monitoraggi, che Protezione Civile di Regione Lombardia richiede debbano avere finalità conoscitive: comunicazione di ogni evidenza geo - idro – morfologica significativa (fratture, crolli, erosioni, comparsa/scomparsa sorgenti, alberi piegati, ecc.) al fine di consentire alle strutture di Protezione Civile la valutazione del livello di criticità
• assistenza alla valutazione delle reti di monitoraggio esistenti sul territorio lombardo e valutazione di nuove proposte di monitoraggio, ai fini di un loro inserimento nel sistema regionale di Protezione Civile;
• redazione di relazioni di analisi dell’evoluzione di dissesti o della funzionalità della strumentazione di monitoraggio esistente, da installare o dismettere.
Per ottemperare ai compiti istituzionali i tecnici del Centro garantiscono - 365 gg/anno - la verifica quotidiana del flusso dei dati e della loro significatività, effettuando analisi giornaliere corredate da appositi report per ogni singola area e ogni singolo strumento, sia presso il Centro, sia da remoto (nei giorni prefestivi e festivi). Un tecnico reperibile riceve l’avviso di sopraggiunte situazioni di criticità, che può analizzare da remoto con l’ausilio di appositi device. Qualora si manifesti il superamento di soglie prestabilite, viene attivato il presidio h24 della sala operativa del Centro.
Per completare o integrare le informazioni fornite dalla strumentazione automatica installata sui dissesti è stata realizzata una fitta rete di strumentazione a rilevamento manuale. I tecnici del Centro effettuano campagne di misure specialistiche sulle frane, avvalendosi di strumentazione geotecnica (distometro a nastro, freatimetro, sonda inclinometrica, TDR) e geodetica (stazione topografica totale, acquisitore e antenna GPS). I dati rilevati vengono poi analizzati e validati.
Nelle porzioni di frana più esposte, oppure per misure in parete, le rilevazioni vengono effettuate da Guide Alpine appositamente addestrate.
Il flusso dei dati
I dati raccolti dai sensori mediante stazioni di rilevamento sono comunicati via GPRS/UMTS o con media di ridondanza (Radio o Satellitare) alla sala operativa del CMG dove è presente un applicativo per il primo processamento e la verifica dell’eventuale superamento di valori soglia.
Tale applicativo è condiviso con la Sala Operativa di Protezione Civile Regionale.
Segnalazioni di superamento soglia
Al superamento di determinati valori soglia il tecnico dapprima verifica la validità del dato, eventualmente anche mediante un sopralluogo di verifica in sito con l’effettuazione di misurazioni manuali. Se anche questa seconda verifica ha esito positivo il CMG effettua la segnalazione di superamento soglia alla Sala Operativa Regionale.
A partire dal 2005 fino al 2022 compreso sono state segnalate 98 situazioni che hanno innescato il superamento di almeno una soglia di criticità (moderata o elevata), per le quali è stato necessario effettuare una serie di segnalazioni alla Sala Operativa di Protezione Civile della Regione Lombardia
Nel dettaglio sono stati emesse un totale di 511 segnalazioni di criticità, suddivise in 219 comunicazioni di superamento soglia di moderata criticità, 91 comunicazioni di superamento della soglia di elevata criticità e 201 comunicazioni di revoca e rientro allo stato di normalità.
È stato inoltre necessario garantire il presidio continuativo della Sala Operativa del CMG per un totale di 516 giorni, 24 ore su 24.
In particolare:
- Criticità legata all’area del Gallivaggio nei mesi di aprile e maggio 2018, culminata con il crollo della parete rocciosa il 29 maggio, ha 31 giorni di presidio h24 del CMG.
- Criticità legata all’area del Ruinon nei mesi da maggio a dicembre 2019 e da giugno a ottobre 2020, con costante evoluzione del fenomeno e chiusura della viabilità, ha avuto 183 giorni di presidio h24 nel 2019 e 109 giorni di presidio h24 nel 2020 del CMG
A partire dalla progettazione del monitoraggio di Sasso del Cane (1996) i tecnici del CMG hanno studiato, analizzato la fattibilità, ideato e progettato le reti di monitoraggio per i dissesti in Lombardia, individuati dalla Regione Lombardia come aree da tenere sotto controllo.
Dal 2014 le attività di progettazione sono state effettuate nell’ambito di un progetto denominato ARMOGEO (Adeguamento e ampliamento della Rete di MOnitoraggio GEOlogico di ARPA); attraverso questo progetto, entro il 2019, ARPA Lombardia ha incluso nella rete gestita dal proprio Centro di Monitoraggio Geologico 16 ulteriori reti strumentali che si aggiungono alle 27, per un totale di 43 aree, distribuite su 6 province (Sondrio, Como, Lecco, Bergamo, Brescia e Pavia). Dal 2019 sono state aggiunte altre due aree di dissesto, portando il totale a 45.
Da dicembre 2015 è iniziata la fase di adeguamento e potenziamento tecnologico delle strumentazioni.
Tutte le reti di monitoraggio con acquisizione automatizzata sono in grado di inviare i dati alla sala operativa del CMG, tramite due differenti mezzi trasmissivi (rete UMTS/GPRS, Satellite o Radio) per garantire la ricezione costante del dato. Grazie ad apposite modellazioni, vengono individuate soglie di pericolosità finalizzate all’allarmistica con finalità di Protezione Civile.
Non tutti i monitoraggi del CMG sono però con valenza di allarmistica. Sulle aree monitorate a scopo conoscitivo si analizzano, mediante periodiche campagne di misura, informazioni su movimenti e se ne controlla l’evoluzione.
In occasione di situazioni emergenziali i tecnici del CMG forniscono a Regione Lombardia, dietro sua richiesta, supporto tecnico specialistico.
- 696 Sensori geotecnici
- 696 Sensori geotecnici
- 117 Estensimetri
- 472 Sonde inclinometriche profonde
- 60 Piezometri
- 18 Inclinometri superficiali
- 20 Fessurimetri
- 1 Cella di carico
- 8 Termometri in roccia
- Strumenti topografici automatizzati
- 25 caposaldi e 6 master GPS
- 139 mire ottiche misurate da stazioni totali automatiche
- 248 punti di controllo Radar GBinSAR
- 129 sensori idrometeorologici
- 7 idrometri
- 41 termometri aria
- 6 igrometri
- 41 pluviometri
- 18 nivometri
- 6 anemometri velocità
- 6 anemometri direzione
- 1 albedo
- 1 radiazione netta
- 1 radiazione globale
- 3 barometri
Data ultimo aggiornamento: 05/04/2023
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05/04/2023
Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione
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