Dose da consumo di alimenti
Tema ambientale |
Radioattività
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Anni di riferimento | 2013 |
Definizione |
dose annuale da radionuclidi artificiali (cesio 137 e stronzio 90) contenuti negli alimenti. La misura dei radionuclidi contenuti nei vari alimenti, noti il consumo medio ed opportuni fattori di conversione, consente il calcolo della dose che quantifica l'effetto della radioattività sull'organismo umano. La dose può essere misurata in milli Sievert (mSv): qui viene riportata la dose annuale riferita all'anno 2013. |
Unità di misura | Mm3 (Milioni di metricubi) |
Definizione DPSIR | Impatti |
Fonte | ARPA Lombardia |
Scopo indicatore e rilevanza |
Valutare la dose da radionuclidi artificiali dovuta al consumo di alimenti. |
Analisi del dato |
dai dati medi delle concentrazioni di cesio 137 e stronzio 90 negli alimenti analizzati nel 2013 è stato possibile calcolare la dose annuale da consumo di cibo. Questa risulta pari a 0,002 mSv: si tenga presente che la soglia di non rilevanza radiologica (dose al di sotto della quale il rischio è ritenuto irrilevante) è pari a 0,010 mSv mentre la dose complessiva da radioattività naturale, cui siamo tutti inevitamìbilmente esposti, è in media pari a 2,4 mSv. Nel grafico è riportato il contributo relativo alla dose (espresso in %) da parte dei vari alimenti per tre differenti classi di età. Per i lattanti il contributo maggiore è dovuto al latte, e ciò giustifica l'attenzione particolare posta nel controllo di questo alimento. Per i bambini e gli adulti i contributi principali sono dovuti a cereali e derivati, carne bovina, pesce e latte. |
Contributo % alla dose da consumo di alimenti
Copertura: Regione
Fonte: ARPA Lombardia
Data di pubblicazione: 02/10/2014
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02/10/2014
Struttura responsabile del contenuto informativo: Radioattività
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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione
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