Equivalente in acqua del manto nevoso dei ghiacciai
Tema ambientale |
Neve e ghiacciai
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Sottotema | |
Anni di riferimento | 2023 |
Definizione |
Lo Snow Water Equivalent(SWE) o equivalente idrico della neve corrisponde alla massa equivalente in acqua del manto nevoso accumulato al suolo espressa in kg/m2; in altri termini alla massa dell'acqua di disgelo per metro quadrato che risulterebbe se il manto nevoso si fondesse del tutto. Di seguito vengono riportati i risultati della campagna di misura dello SWE sui principali apparati glaciali lombardi che il CNM, a partire dal 2016, esegue durante il periodo primaverile. |
Unità di misura | kg/m2 (chilogrammo/metro quadrato) |
Definizione DPSIR | Pressioni |
Fonte | dati Centro Nivometeorologico, ENEL |
Scopo indicatore e rilevanza |
Il costante monitoraggio dell'evoluzione del manto nevoso ed il rilevamento degli spessori in quota degli accumuli stagionali sui vari bacini glaciali danno modo di stimare le riserve idriche solide presenti sui maggiori bacini glaciali della Lombardia. Dall’ inverno 2015-2016, in genere nei mesi di maggio e giugno individuati come periodo di maggior accumulo nevoso, si procede ad una serie di misure di spessore, ma soprattutto di peso (kg/m2) della colonna di neve presente sui bacini glaciali. Attraverso la spazializzazione dei dati è possibile definire, con buona approssimazione, la quantità d’acqua che potrà essere resa disponibile in seguito allo scioglimento nel corso della stagione estiva. |
Analisi del dato |
Dai dati complessivamente raccolti si può confermare che l’ultima stagione sia stata caratterizzata da un innevamento migliore rispetto all’inverno precedente; condizione dovuta principalmente ai cospicui apporti nevosi primaverili che hanno interessato le quote maggiori. Nell’area dell’Adamello sono stati misurati mediamente 9 metri di neve cumulata, a differenza dei 3-4 metri della primavera 2022. Sui ghiacciai dell’alta Valtellina gli accumuli sono risultati variabili tra 8 e 11 metri di neve cumulata, con un incremento del 30-40 % in più rispetto allo scorso inverno. Anche nella zona dell’alta Valmalenco sono stati misurati valori superiori rispetto al 2022, con 17 metri di neve cumulata sull’altopiano del Fellaria Orientale e 9 metri di neve cumulata sul sottostante ghiacciaio del Fellaria Occidentale. Considerando le caratteristiche fisico-meccaniche del manto nevoso, la qualità dell’innevamento è stata mediocre. A livello generale la stratigrafia è stata caratterizzata da una parte basale sgranata e porosa (riconducibile alla prima parte dell’inverno, ove le nevicate sono state sporadiche, alternate a periodi di freddo prolungato e venti persistenti), sopra le quali si sono deposte le nevicate primaverili, a tratti anche copiose e caratterizzate da densità ben più elevate. Questo livello superficiale ha preservato dalla fusione gli strati sottostanti sino ai primi di luglio. L’arrivo delle prime ondate di calore ha rapidamente ridotto gli spessori, dileguando in poco tempo l’intera coltre nivale. |
Consuntivo stagionale dell'Equivalente in Acqua della Neve (SWE- Snow Water Equivalent)
Copertura: Regione
Fonte: Centro Nivometeorologico ARPA Lombardia
Data di pubblicazione: 20/10/2023
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20/10/2023
Struttura responsabile del contenuto informativo: Neve e ghiacciai
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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione
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