Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Per saperne di più consulta la Consulta la PRIVACY POLICY.

L'utilizzo di cookie di terze parti, comunque responsabili del trattamento, consente di attivare l'incorporamento di elementi necessari al funzionamento del social network Twitter e dell'interprete di dati geografici OpenStreetMap. Prima di proseguire la navigazione scegli quali accettare dei suddetti Cookie per attivare il relativo elemento, oppure clicca su "Chiudi e rifiuta tutto".

Salta al contenuto principale
800.061.160

Progetto Ammoniaca (2017-oggi)

Monitoraggio delle concentrazioni di ammoniaca dal comparto agricolo

l Progetto Ammoniaca è stato approvato dalla Direzione Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia con Decreto n. 12989 del 20.10.2017 e rinnovato con Decreto n. 17196 del 27.11.2019. Il Progetto si prefissa lo scopo di valutare la pressione del settore agricolo-zootecnico sulla qualità dell’aria dovuta alle emissioni di ammoniaca derivanti dalle operazioni di stabulazione degli animali domestici e alla gestione e all’utilizzo degli effluenti zootecnici per la fertilizzazione dei terreni agricoli.
Il Progetto prevede lo svolgimento di operazioni in campo atte alla misura sperimentale delle concentrazioni di ammoniaca in corrispondenza delle molteplici sorgenti emissive di tale composto e, utilizzando tali dati, la stima dei fattori di emissione di queste. Lo studio e la valutazione delle pressioni permetteranno di individuare le modalità di gestione delle attività zootecniche meno impattanti sulla qualità dell’aria grazie anche al confronto tra le diverse tecniche attualmente disponibili.

È noto, infatti, che la presenza di ammoniaca in atmosfera promuove la formazione di particolato atmosferico (PM) di origine secondaria, cioè che si origina a seguito della reazione chimica tra più composti precursori. Come molti studi presenti in letteratura e condotti dalle stesse ARPA hanno dimostrato, una significativa frazione del particolato atmosferico (in alcuni casi anche del 40-50%) è rappresentato da composti non emessi tal quali dalle attività antropiche o naturali ma dalla reattività di specie gassose precedentemente emesse. La comprensione delle dinamiche con cui questi composti si originano potrebbe, quindi, supportare l’adozione di provvedimenti normativi volti a ridurne le emissioni e, perciò, contribuire al miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano.
Le attività svolte fino ad ora hanno consentito di supportare con dati tecnico-scientifici l’individuazione delle modalità di spandimento con iniezione diretta degli effluenti zootecnici nel terreno agricolo come meno impattanti rispetto alla tecnica che prevede lo spandimento superficiale e successivo interramento. Lo stesso risultato è stato ottenuto dalle stime modellistiche dei flussi di massa emessi.
Sono attualmente allo studio le conseguenze delle emissioni di ammoniaca dovute ad altre tecniche di spandimento e le ripercussioni sulle concentrazioni di particolato atmosferico.