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Progetto Orio (2014-2017)

Monitoraggio della qualità dell'aria nei pressi del sedime aeroportuale "Aeroporto Caravaggio" di Orio al Serio.

 

ARPA Lombardia è da anni impegnata nel monitoraggio della qualità dell'aria nell'intorno dell'aeroporto di Orio al Serio. Oltre ai dati delle stazioni della rete di rilevamento, sono disponibili i risultati di 22 campagne di misura con laboratori mobili, di cui 10 nel periodo 2003-2008, 11 nel periodo 2009-2012. Una ulteriore campagna è stata svolta nei mesi di maggio e giugno 2013 e di gennaio e febbraio 2014 contemporaneamente nei siti di Orio e Grassobbio. In previsione del periodo di sospensione delle attività di decollo e atterraggio causate dai lavori di manutenzione dell'Aeroporto Caravaggio di Orio al Serio, Regione Lombardia, DG Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile, ha chiesto ad ARPA di predisporre una ulteriore proposta di piano di monitoraggio della qualità dell'aria intorno al sedime aeroportuale dell'Aeroporto, quale operazione sintonica con gli interventi di monitoraggio sinora svolti. E' pertanto stato predisposto un piano di approfondimento, finalizzato a:

  • Valutare eventuali variazioni nello stato di qualità dell'aria intorno al sedime aeroportuale in relazione al temporaneo trasferimento dei voli all'aeroporto di Malpensa conseguente al programma di manutenzione delle piste aeroportuali
  • Valutare la presenza di eventuali microinquinanti non convenzionali connessi alle emissioni aeree (secondo una classificazione di pericolosità della Federal Aviation Administration- FAA), con particolare riferimento a sostanze potenzialmente pericolose per la salute indipendentemente da limiti di legge o altre norme.

Il piano di approfondimento prevede 2 periodi di misura, uno nel periodo maggio - luglio 2014, durante e dopo il periodo di sospensione dei voli, ed uno nel periodo dicembre 2014 - febbraio 2015 nella stagione più favorevole all'accumulo degli inquinanti. Il piano prevede la misura non solo degli inquinanti convenzionali ma anche dei principali microinquinanti connessi all'attività aeroportuale piuttosto che traccianti di specifiche sorgenti. I punti di campionamento sono stati scelti in relazione ai siti ove è prevedibile il maggiore impatto di eventuali emissioni connesse alla presenza dell'aeroporto, in particolare a Orio al Serio, in prossimità delle emissioni degli aeromobili in fase di decollo ed a Grassobbio in vicinanza della pista di taxing. Va al proposito rilevato che perchè vi possa essere un impatto diretto in prossimità dei recettori, il punto di emissione deve essere situato a quota limitata. In caso contrario, le emissioni si disperdono in un'area molto vasta e non impattano significativamente sulla qualità dell'aria locale. Sono inoltre stati posizionati campionatori passivi in diversi punti del territorio circostante l'aeroporto. Per l'interpretazione delle misure effettuate a Orio e Grassobbio sono considerate le misure effettuate nella stazione di Casirate d'Adda, non direttamente influenzata dalla presenza dell'aerostazione, oltre che nella stazione di Bergamo Meucci e nelle altre stazioni della rete, più lontane dall'aeroporto.

Il periodo scelto, dall'8 maggio all'8 luglio 2014, ha permesso in particolare di confrontare lo stato di qualità dell'aria durante il periodo di trasferimento dei voli all'aeroporto della Malpensa a causa dei lavori di manutenzione delle piste di Orio con quello di un periodo di normale attività in condizioni di meteorologia confrontabile. Questa campagna sarà peraltro seguita da un secondo periodo di misura nell'inverno 2014-2015, quando maggiori sono le concentrazioni degli inquinanti e quindi è più facile poter vedere un eventuale contributo di sorgenti specifiche, quali anche quelle connesse alla presenza dell'aeroporto. In generale, tutte le elaborazioni effettuate sull'insieme dei dati raccolti durante la campagna estiva non hanno messo in evidenza aumenti significativi delle concentrazioni degli inquinanti considerati direttamente o indirettamente connessi alle emissioni legate alle attività aeroportuali durante il periodo di attività dell'aeroporto. Sono invece stati osservati contributi dei lavori di manutenzione delle piste su alcuni parametri, tra cui in particolare le polveri, durante il periodo in cui i voli erano stati trasferiti all'aeroporto della Malpensa. Sono infine stati osservati sporadici ed isolati picchi di toluene, in punti e momenti diversi, sia durante il periodo di sospensione dei voli che ad aeroporto aperto. Le emissioni di toluene possono essere connesse all'uso di vernici e pitture, comprese quelle per asfalto, ma anche alla presenza di toluene nei carburanti per autotrazione nonchè nel jet fuel. La presenza di tale inquinante sarà approfondita durante la prossima campagna invernale. In dettaglio, i risultati delle misure non evidenziano particolari criticità per SO2, CO, benzene, m+p xileni e naftalene sia a Grassobbio che a Orio al Serio, nel periodo di sospensione dei voli (13 maggio - 2 giugno), ma anche nel resto della campagna di monitoraggio. Il confronto con le centraline della qualità dell'aria della provincia di Bergamo ha confermato quanto sopra. Per le concentrazioni di NO2 non emerge un effetto significativo delle attività di manutenzione dell'aeroporto, a causa della natura quasi esclusivamente secondaria dell'NO2, le cui concentrazioni sono regolate prevalentemente dalle condizioni meteorologiche. Nel resto della campagna i valori sono confrontabili con quelli delle centraline della qualità dell'aria. Non sono stati misurati superamenti dei limiti di legge sull'intero periodo di misura. Avendo effettuato la campagna di monitoraggio in un periodo critico per l'O3, le concentrazioni rilevate di questo inquinante sono state elevate. Il valore massimo sulla media trascinata delle 8 h è stato di 219 μg/m³ a Grassobbio e 216 μg/m³ a Orio al Serio, il valore massimo orario è risultato uguale a 247 μg/m³ a Grassobbio e 243 μg/m³ a Orio al Serio. Si sono registrati superamenti della soglia di informazione (6 giorni a Grassobbio e 3 giorni a Orio al Serio) e della soglia di allarme (1 giorno sia a Grassobbio che a Orio al Serio), in accordo con gli altri siti in provincia di Bergamo. I rilevamenti effettuati sono in accordo con quelli degli altri siti in provincia di Bergamo. L'analisi delle concentrazioni giornaliere di PM10 evidenzia che durante il periodo di sospensione dei voli, in concomitanza con le attività di manutenzione delle piste dell'aeroporto, le concentrazioni di polveri misurate a Grassobbio sono state decisamente elevate, non confrontabili con quelle di Orio al Serio e di tutti gli altri siti presi a confronto. La media di PM10 in questo periodo è pari a 62 μg/m³ a Grassobbio e 23 μg/m³ a Orio al Serio. In questo periodo, sono stati rilevati 9 superamenti del limite di protezione per la salute umana (50 μg/m³ come media giornaliera) a Grassobbio ed 1 a Orio. Lo studio delle componenti di PM10 (elementi, OC - carbonio organico - ed EC - carbonio elementare -) ha evidenziato che durante il periodo di sospensione dei voli, l'aumento delle polveri a Grassobbio è da ricondurre principalmente all'aumento della risospensione del particolato, sia per quanto riguarda la componente inorganica, ma anche organica. Infatti, durante i lavori, le concentrazioni elementali sono notevolmente maggiori a Grassobbio e i rapporti tra i due siti sono diversi soprattutto per tipici terrigeni Al, Si, Ca, Ti, ma anche Rb, sempre a favore di Grassobbio. Inoltre, le concentrazioni di OC sono risultate significativamente più elevate a Grassobbio rispetto a Orio al Serio. D'altra parte, le concentrazioni di EC risultano essere confrontabili. Tenendo conto che l'origine dell'EC non è terrigena, si può concludere, che l'aumento del PM10 è legato anche alla componente organica. Ad aeroporto aperto, in assenza dei lavori in prossimità dei punti di monitoraggio, invece, le concentrazioni ritornano confrontabili in tutti i siti, a livelli decisamente minori. Tra i composti in fase particolato, sono stati rilevati gli IPA: B(a)P è l'unico ad avere un valore limite di concentrazione pari a 1 ng/m³ come media annuale. Nei giorni del monitoraggio, la concentrazione di B(a)P misurata nei due siti è stata sempre al disotto del limite di rilevabilità strumentale pari a 0.05 ng/m³, eccetto che ad Orio al Serio il 6 giugno, dove è stata misurata una concentrazione di 0.13 ng/m³ comunque ben al disotto del limite normativo.

La campagna di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico effettuata dal 23 dicembre 2014 al 7 marzo 2015, nei comuni di Orio al Serio e Grassobbio ha consentito una caratterizzazione generale della qualità dell'aria dell'area durante un periodo invernale e l'approfondimento richiesto sui livelli di microinquinanti potenzialmente correlabili con le attività aeroportuali. L'analisi delle concentrazioni dei macroinquinanti gassosi, SO2, CO, NO2, e O3 nella campagna di misura, come già osservato in tutte le campagne precedenti, non ha messo in evidenza differenze significative tra i siti potenzialmente sottoposti alle emissioni aeroportuali rispetto ai siti di controllo della provincia di Bergamo. In particolare, l'andamento delle concentrazioni risulta essere modulato prevalentemente dalle condizioni meteorologiche generali. L'analisi delle concentrazioni giornaliere di PM10 e di PM2.5 evidenzia omogeneità con il resto del territorio provinciale: la media sul periodo in entrambi i siti è risultata rispettivamente pari a 39 mg/m³ per il PM10 e 28 mg/m³ per il PM2.5, mentre il valore giornaliero massimo di PM10 misurato è stato di 106 mg/m³ il 13 febbraio a Orio al Serio. Durante la campagna è stato superato il limite di protezione per la salute umana per il PM10, pari a 50 mg/m³, per 14 volte a Grassobbio e 18 a Orio al Serio. Il superamento di PM10 è stato rilevato contemporaneamente anche nelle altre stazioni di misura prese a confronto. E' stata effettuata la stima della concentrazione media annuale per il 2014, sia per PM10 che per PM2.5, permettendo di affermare con elevata affidabilità che non è stato superato il limite annuale in entrambi i siti. Tra i composti in fase particolato, sono stati rilevati gli IPA: il B(a)P è l'unico ad avere un valore limite di concentrazione pari a 1 ng/m³ come media annuale. Nei giorni del monitoraggio, la concentrazione media di B(a)P misurata è stata pari a 0.91 ng/m³ a Orio al Serio e 1.07 ng/m³ a Grassobbio, quindi al disopra del limite normativo. D'altra parte, la campagna di monitoraggio è durata un breve periodo e non l'intero anno solare. Pertanto per poter confrontare i dati con il limite, si è stimato il loro valore annuale a partire dalle medie del periodo invernale della campagna e le medie annuali di B(a)P (calcolate ai sensi del D.Lgs. 155/2010), misurate in molti siti lombardi, come per il PM10: la stima risulta essere 0.25 ng/m³ per Orio al Serio e 0.29 ng/m³ per Grassobbio. Il rispetto del limite è garantito con una probabilità superiore al 99%. I dati di B(a)P sono confrontabili con quelli rilevati dalle stazioni della rete qualità aria, in cui ARPA svolge le analisi degli IPA. L'analisi degli elementi ha messo in evidenza l'esistenza di quattro categorie di sorgenti prevalenti: la risospensione di polvere dal suolo, le combustioni, le attività industriali e la formazione di particolato secondario. La componente risospensione tiene conto sia della turbolenza naturale dell'aria, che della polvere risospesa dal passaggio di veicoli e quindi direttamente dipendente dal traffico, ed è stato possibile quantificarla a partire dalla concentrazione degli elementi terrigeni. Ad Orio al Serio e a Grassobbio, il particolato risulta un po' più arricchito di elementi quali Mn, Ni e Zn, rispetto al sito di fondo di Casirate d'Adda e di traffico di Milano via Senato, sebbene le concentrazioni assolute siano confrontabili. Tale arricchimento potrebbe essere attribuito alle attività aeroportuali o anche altre attività antropiche della zona (traffico pesante, attività industriali). La speciazione del PM10 è stata completata con l'analisi dei sali inorganici e della frazione carboniosa, ricostruendo fino ad oltre il 99% della massa del PM10 a Orio al Serio, Grassobbio e Casirate d'Adda, quale sito di confronto. La composizione del PM10 risulta essere sostanzialmente la stessa ovunque. I componenti principali sono la materia organica e Sali inorganici secondari, che non dipendono soltanto dalle emissioni locali, ma da quelle di tutto il bacino aerografico, se non dalle emissioni di tutta la Pianura Padana. Anche per i microinquinanti gassosi come i BTEX (Benzene, Toluene, M-P-Xylene, Etilbenzene e OXylene), aldeidi (Formaldeide e Acetaldeide) e Naftalene, non si osservano particolari situazioni di criticità. Tutti questi composti sono costituiti da atomi di carbonio e idrogeno e, nelle aldeidi, anche da un atomo di ossigeno e quindi hanno una comune sorgente diffusa, ovvero le combustioni da motori in genere, che utilizzano combustibili fossili per lo più in fase liquida. Pertanto, nessuno può essere considerato tracciante di una specifica tipologia di motore rispetto ad un'altra. Fra di essi, la normativa sulla qualità dell'aria prevede un limite sulle concentrazioni per il solo Benzene di 5 μg/m³ come media annuale; in ciascun sito, la concentrazione media è ben al di sotto di tale valore. Tutti gli altri composti presentano differenze che rientrano nella normale variabilità del fenomeno. Per quanto riguarda il Naftalene, marker delle emissioni aeroportuali, le concentrazioni rilevate nel periodo della campagna, in tutti i siti di misura, sono stati inferiori al limite di rilevabilità strumentale. L' MTBE, rilevato dai campionatori passivi, ha valori di concentrazione comparabili in tutti i siti, con l'eccezione di quello di Bergamo via Borgo Palazzo, vicino ad un distributore di carburanti, dove si misura un valore decisamente più elevato. Questo non sorprende ricordando che l'MTBE è un componente importante e facilmente evaporabile delle benzine e quindi direttamente correlabile alla presenza del distributore e degli autoveicoli. Tutte le elaborazioni effettuate sull'insieme dei dati raccolti non hanno messo in evidenza aumenti significativi delle concentrazioni degli inquinanti considerati direttamente o indirettamente connessi alle emissioni legate alle attività aeroportuali. Ulteriori approfondimenti potrebbero riguardare lo studio della distribuzione dimensionale delle particelle in prossimità del sedime aeroportuale, utile a mappare la variabilità del fenomeno sul territorio anche in una situazione quale quella in prossimità di un aeroporto.

Durante il 2017, ad integrazione delle misure effettuate negli anni precedenti, che hanno permesso di caratterizzare l’inquinamento nell’intorno dell’aeroporto in termini di concentrazione di massa dei principali inquinanti legati alle attività aeroportuali e di specie chimiche presenti nel PM10, si è voluto caratterizzare l’inquinamento da polveri in termini di concentrazioni numeriche, ovvero numero di particelle di polvere per unità di volume, secondo quanto programmato nel piano di monitoraggio.