Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Per saperne di più consulta la Consulta la PRIVACY POLICY.

L'utilizzo di cookie di terze parti, comunque responsabili del trattamento, consente di attivare l'incorporamento di elementi necessari al funzionamento del social network Twitter e dell'interprete di dati geografici OpenStreetMap. Prima di proseguire la navigazione scegli quali accettare dei suddetti Cookie per attivare il relativo elemento, oppure clicca su "Chiudi e rifiuta tutto".

Salta al contenuto principale
800.061.160

Progetto Po Air (2014)

Campagna intensiva di misura di inquinanti convenzionali e non nel bacino padano.

Poiché le caratteristiche orografiche e meteorologiche del bacino Padano favoriscono la diffusione e l’accumulo degli inquinanti atmosferici su gran parte del territorio, con conseguente effetto delle emissioni rurali sull’ambiente urbano e delle emissioni urbane su scala regionale, è necessario poter effettuare campagne intensive contemporanee in tutto il bacino per identificare le aree e le sorgenti che rappresentano una priorità per il controllo del PM e dei precursori. In coerenza con quanto previsto dal progetto Supersiti di ARPA Lombardia, a questo scopo è stato definito il progetto PoAIR, in collaborazione con le Agenzie Regionali di Protezione dell’Ambiente del Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, con il CNR-ISAC di Bologna, il Politecnico e l’Università Statale degli Studi di Milano, l’ENEA, l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

Una prima campagna intensiva di misure di aerosol e dei suoi componenti è stata effettuata durante il periodo gennaio–febbraio 2014, su diversi punti della pianura padana ed è stata finalizzata a:

  • l’indagine dell’origine regionale e locale delle sorgenti di aerosol carbonioso in aree urbane e rurali caratterizzate da differenti densità abitative ed attività antropiche ed economiche, per riconoscere il contributo delle principali sorgenti locali rispetto al trasporto, piuttosto che al fondo regionale o al particolato “invecchiato”, persistente da tempo in atmosfera.
  • L’indagine della distribuzione dimensionale delle particelle di aerosol atmosferico nei diversi siti di misura, da pochi nanometri fino a centinaia di nanometri, porterà informazioni sulla spazializzazione dei fenomeni di nucleazione e, più in generale, dei processi di trasformazione e crescita della particelle nelle diverse aree.

La campagna si è svolta contemporaneamente in 6 siti del bacino padano, ovvero: il supersito di MI-Pascal e la stazione EMEP JRC-Ispra in Lombardia, i supersiti di Bologna-CNR e Bologna-SPC (San Pietro Capofiume) in Emilia Romagna, la stazione di PD-Mandria in Veneto e la stazione di TO-Lingotto in Piemonte.

Per il raggiungimento degli obiettivi esposti, in tutti i siti, ad eccezione di TO-Lingotto, sono stati installati strumenti per la speciazione online della componente organica e ionica del PM1 (HR-TOF_AMS o ACSM) ad alta risoluzione temporale (5 minuti) e strumenti per la determinazione della distribuzione dimensionale del particolato submicrometrico. Inoltre, particolare attenzione è stata posta al campionamento del PM10, PM2.5 e PM1 sui cui filtri raccolti sono state effettuate tutte le analisi di speciazione chimica per il raggiungimento della chiusura di massa.

Per quanto riguarda l’aspetto analitico dei filtri raccolti, ARPA Lombardia si è occupata del circuito di intercomparison delle componenti sensibili (carbonio e levoglucosano) tra gli enti dotati di tale strumentazione e dell’analisi per gli enti privi di tale strumentazione, ovvero ARPA Piemonte e ARPA Veneto.