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Impianti di depurazione

Si possono definire “impianti di depurazione” quegli impianti destinati al trattamento delle acque reflue, che, secondo quanto indicato all’art. 74 comma 1 lettera i) del D. Lgs. 152/06, sono le acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, provenienti da un agglomerato. Quest’ultimo è definito alla lettera n) dello stesso articolo come l'area in cui la popolazione, ovvero le attività produttive, sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile, sia tecnicamente che economicamente in rapporto anche ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un sistema di trattamento o verso un punto di recapito finale. Le acque reflue domestiche sono costituite dai reflui prodotti dal metabolismo umano e dalle attività domestiche.

 

La depurazione delle acque reflue avviene attraverso diverse fasi, volte a produrre uno scarico con caratteristiche compatibili a poter essere recapitato in un corpo idrico superficiale (fiume, lago, canale) e sul suolo. I requisiti perché lo scarico possa avvenire sono fissati nelle tabelle dell’Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. 152/06 e nell’Allegato D al  Regolamento Regionale n. 6/2019, oltre che in apposita autorizzazione, rilasciata ai sensi dell’art. 124 del D. Lgs. 152/06. Per lo scarico depurato, specie in stagioni caratterizzate da periodi siccitosi, possono essere stabilite adeguate modalità di riutilizzo a fini irrigui.

In genere, le principali fasi presenti in un impianto di depurazione sono costituite da:

  1. trattamento primario: trattamento che comporta la sedimentazione dei solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimico-fisici e/o altri;
  2. trattamento secondario: trattamento biologico con sedimentazione secondaria, o mediante altro processo volto al rispetto dei requisiti di cui alla tabella 1 dell'Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. 152/06.

In alcuni casi, ove i limiti da garantire nello scarico siano più severi, è presente un trattamento terziario, costituito da processi chimici e/o fisici principalmente volti a ridurre la concentrazione di azoto e fosforo.

Oltre allo scarico, un impianto di depurazione genera fanghi, derivanti dai trattamenti sopra descritti. Tali fanghi possono essere parzialmente trattati negli impianti stessi, specie in quelli di dimensioni maggiori, ad esempio con trattamento di digestione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno), con produzione di biogas. I residui di tali trattamenti, oltre che i fanghi degli impianti che non dispongono di fasi di trattamento, si configurano come rifiuti e come tali devono essere conferiti ad apposti impianti autorizzati.

 

Limite di Quantificazione di un analita, al di sotto del quale non può essere non può essere quantificato con sufficiente probabilità statistica (i valori inferiori ad un LOQ vengono identificati come < di tale valore).

Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche

Qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi con le attività esercitate nello stabilimento

Il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate

il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno

domanda biochimica d’ossigeno. Quantità d’ossigeno richiesta dai microrganismi aerobi, per poter procedere all’assimilazione e alla degradazione delle sostanze organiche presenti nei liquami. Tale valore è tanto più elevato quanto maggiore è la sostanza organica presente nei liquami. La misura dell’ossigeno presente nelle celle di misura effettuata dopo cinque giorni d’incubazione fornisce il BOD5 mentre dopo venti giorni il BOD20

Domanda chimica d’ossigeno. E’ un indice che serve a misurare la quantità d’ossigeno richiesta per ossidare chimicamente le sostanze ossidabili presenti nei liquami

La potenzialità di un impianto di depuratore biologico, espressa in “abitanti equivalenti”, definita nell’atto autorizzativo emesso dalla Provincia.

Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione

Tutte quelle sostanze indisciolte, presenti nel campione di acqua da esaminare, che vengono trattenute da un filtro a membrana, di determinata porosità, quando il campione stesso viene sottoposto a filtrazione. Il filtro da usarsi, per ottenere una separazione della totalità di solidi sospesi (colloidali compresi), deve avere pori di diametro medio pari a 0,45 µm

Espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali

Trattamento delle acque reflue mediante un processo che dopo lo scarico, dovrebbe garantire la conformità dei corpi idrici recettori ai relativi obiettivi di qualità ovvero sia conforme alle disposizioni della parte terza del decreto legislativo n°152/2006

Limite di accettabilità di una sostanza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione, oppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavorata, o in massa per unità di tempo

La direttiva UE 91/271/CE è finalizzata a proteggere l'ambiente dell'Unione europea (UE) dalle conseguenze negative (quali l'eutrofizzazione) delle acque reflue urbane.

Stabilisce norme a livello comunitario per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue. La normativa riguarda inoltre le acque reflue prodotte anche dalle industrie agro-alimentari (come l'industria alimentare e l'industria della birra).

Specifica le norme per impedire il deterioramento dello stato dei corpi idrici dell’Unione europea (Unione) e per conseguire un «buono stato» dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee in Europa entro il 2015.

In particolare, ciò prevede di:

  • proteggere tutte le forme di acqua (superficiali*, sotterranee*, interne* e di transizione*);
  • ripristinare gli ecosistemi in e intorno a questi corpi d’acqua;
  • ridurre l’inquinamento nei corpi idrici;
  • garantire un uso sostenibile delle acque da parte di individui e imprese.

La delibera di giunta regionale n. X/6990, contenuta nel B.U.R. Lombardia S. Ord. 04/09/2017, n.36, riguarda la pubblicazione del Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale. 

Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Il Regolamento Regionale della Lombardia del 29/03/2019, n. 6 (in attuazione degli articoli 52 e 55 della L.R. Lombardia 12/12/2003, n. 26), recante norme in materia di risorse idriche - disciplina:
- gli scarichi di acque reflue domestiche e di acque reflue a esse assimilate;
- gli scarichi di acque reflue urbane;
- i regimi amministrativi degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate, di acque reflue urbane e di acque meteoriche di dilavamento;
- le modalità di controllo degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate, di acque reflue urbane e di acque reflue industriali;
- le modalità di individuazione degli agglomerati del servizio idrico integrato;
- le modalità di approvazione dei progetti degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche ed in particolare il titolo V recante “Disciplina delle Risorse Idriche”. Art. 53-ter “Disposizioni per l’applicazione del deflusso minimo vitale”.

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

CNR IRSA - Istituto di Ricerca Nazionale sulle Acque

SNPA - Sistema Nazionale di Protezione dell'Ambiente

Regione Lombardia - Governo delle acque

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Limite di Quantificazione di un analita, al di sotto del quale non può essere non può essere quantificato con sufficiente probabilità statistica (i valori inferiori ad un LOQ vengono identificati come < di tale valore).

Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche

Qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi con le attività esercitate nello stabilimento

Il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate

il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno

domanda biochimica d’ossigeno. Quantità d’ossigeno richiesta dai microrganismi aerobi, per poter procedere all’assimilazione e alla degradazione delle sostanze organiche presenti nei liquami. Tale valore è tanto più elevato quanto maggiore è la sostanza organica presente nei liquami. La misura dell’ossigeno presente nelle celle di misura effettuata dopo cinque giorni d’incubazione fornisce il BOD5 mentre dopo venti giorni il BOD20

Domanda chimica d’ossigeno. E’ un indice che serve a misurare la quantità d’ossigeno richiesta per ossidare chimicamente le sostanze ossidabili presenti nei liquami

La potenzialità di un impianto di depuratore biologico, espressa in “abitanti equivalenti”, definita nell’atto autorizzativo emesso dalla Provincia.

Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione

Tutte quelle sostanze indisciolte, presenti nel campione di acqua da esaminare, che vengono trattenute da un filtro a membrana, di determinata porosità, quando il campione stesso viene sottoposto a filtrazione. Il filtro da usarsi, per ottenere una separazione della totalità di solidi sospesi (colloidali compresi), deve avere pori di diametro medio pari a 0,45 µm

Espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali

Trattamento delle acque reflue mediante un processo che dopo lo scarico, dovrebbe garantire la conformità dei corpi idrici recettori ai relativi obiettivi di qualità ovvero sia conforme alle disposizioni della parte terza del decreto legislativo n°152/2006

Limite di accettabilità di una sostanza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione, oppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavorata, o in massa per unità di tempo

La direttiva UE 91/271/CE è finalizzata a proteggere l'ambiente dell'Unione europea (UE) dalle conseguenze negative (quali l'eutrofizzazione) delle acque reflue urbane.

Stabilisce norme a livello comunitario per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue. La normativa riguarda inoltre le acque reflue prodotte anche dalle industrie agro-alimentari (come l'industria alimentare e l'industria della birra).

Specifica le norme per impedire il deterioramento dello stato dei corpi idrici dell’Unione europea (Unione) e per conseguire un «buono stato» dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee in Europa entro il 2015.

In particolare, ciò prevede di:

  • proteggere tutte le forme di acqua (superficiali*, sotterranee*, interne* e di transizione*);
  • ripristinare gli ecosistemi in e intorno a questi corpi d’acqua;
  • ridurre l’inquinamento nei corpi idrici;
  • garantire un uso sostenibile delle acque da parte di individui e imprese.

La delibera di giunta regionale n. X/6990, contenuta nel B.U.R. Lombardia S. Ord. 04/09/2017, n.36, riguarda la pubblicazione del Piano di Tutela delle Acque (PTA) regionale. 

Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Il Regolamento Regionale della Lombardia del 29/03/2019, n. 6 (in attuazione degli articoli 52 e 55 della L.R. Lombardia 12/12/2003, n. 26), recante norme in materia di risorse idriche - disciplina:
- gli scarichi di acque reflue domestiche e di acque reflue a esse assimilate;
- gli scarichi di acque reflue urbane;
- i regimi amministrativi degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate, di acque reflue urbane e di acque meteoriche di dilavamento;
- le modalità di controllo degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate, di acque reflue urbane e di acque reflue industriali;
- le modalità di individuazione degli agglomerati del servizio idrico integrato;
- le modalità di approvazione dei progetti degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche ed in particolare il titolo V recante “Disciplina delle Risorse Idriche”. Art. 53-ter “Disposizioni per l’applicazione del deflusso minimo vitale”.

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

CNR IRSA - Istituto di Ricerca Nazionale sulle Acque

SNPA - Sistema Nazionale di Protezione dell'Ambiente

Regione Lombardia - Governo delle acque

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente