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800.061.160

Quantità | Idrologia

Fiume Adda a Fuentes

Quanta acqua è presente nei fiumi e laghi? Perché serve?

Per conoscere la quantità di acqua presente nei fiumi e laghi lombardi, ARPA è costantemente impegnata nel monitoraggio di quella parte del ciclo dell’acqua (idrologico) connesso alle acque superficiali. Monitoraggio che deve avvenire senza interruzioni ed in ogni condizione idrologica, sia ordinaria sia di evento estremo come alluvione o periodo siccitoso.

La raccolta di dati di livello idrometrico e portata idrica nei fiumi e laghi lombardi costituisce un’informazione di base per le attività della pubblica amministrazione, per il settore privato e la ricerca scientifica. Grazie alle lunghe serie storiche di dati raccolti, anche secolari, è possibile pianificare gli usi, gestire le emergenze, osservare gli effetti del cambiamento climatico, progettare opere etc.

Operatività e prodotti

I dati di livello idrometrico sono rilevati attraverso della strumentazione fissa: ARPA gestisce circa 70 stazioni automatiche che raccolgono e inviano i dati ogni 10 minuti. I valori di portata sono raccolti da operatori con misure a campo: le misure sono effettuate in corrispondenza delle stazioni automatiche per correlare al livello la portata transitante; annualmente sono effettuate tra le 100 e le 200 misure di portata. Alla fine del processo di raccolta e successiva validazione, serie storiche di livelli e portate sono rese disponibili nei database informatici di ARPA. Elaborazioni e statistiche sono regolarmente pubblicate in bollettini settimanali e mensili che descrivono lo stato quantitativo della risorsa idrica.

Sistema regionale di controllo e gestione delle acque

ARPA collabora all'interno del sistema regionale per le seguenti attività di pianificazione e monitoraggio della risorsa idrica:

  • Protezione Civile: ARPA è componente del centro Funzionale di Protezione Civile per il monitoraggio, la previsione e la gestione degli eventi di piena
  • Piano di gestione del rischio alluvioni (2007/60/CE): ARPA è di supporto a Regione Lombardia nell’attuazione del piano
  • Osservatorio permanente per la Crisi Idrica del bacino del Po: ARPA è membro dell’osservatorio insieme ad Autorità di Bacino, Regione Lombardia, Regione ed ARPA Piemonte, Regione ed ARPA Emilia Romagna, Consorzi Regolatori dei Grandi Laghi
  • Piani Tutela Uso delle Acque: ARPA collabora con Regione Lombardia all’elaborazione del Bilancio Idrico Regionale, strumento base per la gestione della risorsa idrica regionale per coordinamento usi dell’agricoltura, industria e produzione energetica
Rete idrometrica attuale e storica di ARPA Lombardia

I dati di livello idrometrico sono rilevati attraverso strumentazione fissa: ARPA gestisce circa 70 stazioni automatiche che raccolgono e inviano i dati ogni 10 minuti. I valori di portata sono raccolti da operatori con misure a campo: le misure sono effettuate in corrispondenza delle stazioni automatiche per correlare al livello la portata transitante; annualmente sono effettuate tra le 100 e le 200 misure di portata.

Alla fine del processo di raccolta e successiva validazione, serie storiche di livelli e portate sono rese disponibili nei database informatici di ARPA.

I siti di monitoraggio idrometrico sono punti di bilancio idrologico o di monitoraggio delle piene a scala regionale e sono individuati generalmente secondo i seguenti criteri:

  1. invaso dei grandi laghi regolati
  2. in ingresso/uscita grandi laghi regolati
  3. in chiusura bacini montani
  4. a monte o a valle di importanti confluenze
  5. in corrispondenza di siti di particolare interesse ai fini di protezione civile
  6. idoneità del sito alla misura di livello o portata

Le stazioni automatiche di livello idrometrico

La rete si compone di circa 70 stazioni automatiche in teletrasmissione GRPRS/GSM con backup radio. Il rilievo delle grandezze avviene a cadenza di 10 minuti con l’invio dei dati al database centrale di ARPA entro i successivi 10 minuti.

Misura di portata sul Lambro a Lambrugo (CO)

Le stazioni automatiche non misurano la portata. Per la stima della portata è necessario effettuare misure puntuali nei singoli siti in diverse condizioni idrologiche (magra, morbida e piena) ed associare al livello una stima del valore della portata. Con i dati raccolti vengono elaborate le cosiddette scale di deflusso. Quando gli eventi di piena o le attività antropiche modificano la morfologia dell’alveo, è necessario effettuare nuovamente le misure e ricalibrare la scala di deflusso. A tal proposito ARPA effettua regolarmente misure di portata in corrispondenza delle stazioni automatiche per la verifica della validità delle scale di deflusso.

Consulta i dati da SIDRO (Sistema Informativo Idrologico)

Sistema Informativo Idrologico di ARPA Lombardia (SIDRO)

Piattaforma web per la diffusione dei dati idrologici, il Sistema Informativo Idrologico di ARPA Lombardia (SIDRO), mette a disposizione degli utenti dati ed elaborazioni relative alle principali variabili idrologiche (livello idrometrico, portata, precipitazione, temperatura e neve).

È possibile visualizzare sulla mappa i sensori (attivi e storici) della rete automatica di monitoraggio idrometeorologico e accedere ai dati tramite un link diretto alla sezione dedicata (Richiedi Dati Misurati). Sono, inoltre, scaricabili le serie storiche digitalizzate delle stazioni meccaniche della rete ex SIMN (Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale).

Sono disponibili, infine, le seguenti elaborazioni:

  • massimi annuali al colmo di piena e valutazione tempi di ritorno
  • curve di possibilità pluviometrica
  • stima del bilancio idrico regionale
  • zeri idrometrici
  • scale deflusso

Il Codice della Protezione Civile (D. Lgs. 2 gennaio 2018, n. 224) è lo strumento normativo che regolamenta il Servizio Nazionale di Protezione Civile. Il Codice nasce dall’obiettivo di semplificare e rendere più lineari le disposizioni di protezione civile, racchiudendo tutta la normativa in materia in un unico testo di facile lettura.

È stato emanato in attuazione delle Legge Delega 308 del 15 dicembre 2004 ed ha riunito e coordinato in un unico corpus la disciplina normativa dei differenti settori del diritto ambientale, introducendo sostanziali modifiche alla legislazione preesistente; in particolare il Titolo II della Parte Terza disciplina, in recepimento alla  Direttiva 2000/60/CE, il tema delle risorse idriche definendo, in particolare, gli obiettivi di qualità che i corpi idrici, superficiali e sotterranei, devono raggiungere. Abroga il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

A seguito all’approvazione del D.lgs. 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, tra cui si segnalano:

  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni)”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 novembre 2010, n. 260, “Criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 “Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei corpi idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”.

La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. In Italia è stata recepita con il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale".

La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Il Piano di Gestione del distretto idrografico è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2000/60/CE, recepita a livello nazionale dal D.lgs 152/06 e ss.mm.iii, per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque comunitarie, attraverso un approccio integrato dei diversi aspetti gestionali ed ecologici alla scala di distretto idrografico.

Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Nel 2022 Regione Lombardia ha avviato il percorso di aggiornamento del PTA.

Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Protezione civile regionale

Il Codice della Protezione Civile (D. Lgs. 2 gennaio 2018, n. 224) è lo strumento normativo che regolamenta il Servizio Nazionale di Protezione Civile. Il Codice nasce dall’obiettivo di semplificare e rendere più lineari le disposizioni di protezione civile, racchiudendo tutta la normativa in materia in un unico testo di facile lettura.

È stato emanato in attuazione delle Legge Delega 308 del 15 dicembre 2004 ed ha riunito e coordinato in un unico corpus la disciplina normativa dei differenti settori del diritto ambientale, introducendo sostanziali modifiche alla legislazione preesistente; in particolare il Titolo II della Parte Terza disciplina, in recepimento alla  Direttiva 2000/60/CE, il tema delle risorse idriche definendo, in particolare, gli obiettivi di qualità che i corpi idrici, superficiali e sotterranei, devono raggiungere. Abroga il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

A seguito all’approvazione del D.lgs. 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, tra cui si segnalano:

  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni)”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 novembre 2010, n. 260, “Criteri tecnici per la classificazione – modifica norme tecniche Dlgs 152/06”.
  • Decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 novembre 2013, n. 156 “Regolamento recante i criteri tecnici per l'identificazione dei corpi idrici artificiali e fortemente modificati per le acque fluviali e lacustri, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”.

La normativa sulla tutela delle acque superficiali trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. In Italia è stata recepita con il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale".

La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Il Piano di Gestione del distretto idrografico è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2000/60/CE, recepita a livello nazionale dal D.lgs 152/06 e ss.mm.iii, per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque comunitarie, attraverso un approccio integrato dei diversi aspetti gestionali ed ecologici alla scala di distretto idrografico.

Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento di pianificazione per la tutela qualitativa e quantitativa delle acque. La legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 individua le modalità di approvazione del PTA previsto dalla normativa nazionale.

Il PTA è formato da:

  • Atto di indirizzi, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 929 del 2015, che contiene gli indirizzi strategici regionali in tema di pianificazione delle risorse idriche
  • Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dalla Giunta regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il PTUA 2016 è stato approvato con d.g.r. n. 6990 del 31 luglio 2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia n. 36, Serie Ordinaria, del 4 settembre 2017. Il PTUA 2016 costituisce la revisione del PTUA 2006, approvato con d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006.

Nel 2022 Regione Lombardia ha avviato il percorso di aggiornamento del PTA.

Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.

Agenzia Europea dell'Ambiente

Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po

Geoportale della Regione Lombardia

Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)

Piano di Gestione 2021 - Piano Acque

PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Protezione civile regionale

Data ultimo aggiornamento: 29/03/2023

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29/03/2023

Struttura responsabile del contenuto informativo: Idrologia

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Struttura responsabile della pubblicazione: Comunicazione

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