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Dighe

Diga di Val di Lei

In Lombardia, gli invasi artificiali sbarrati dalle dighe hanno una grande importanza e influenzano in modo significativo tutto il sistema della gestione e della distribuzione della risorsa idrica sul territorio. Con oltre 600 dighe in esercizio, di cui circa 80 classificate come grandi dighe, la Lombardia è infatti la regione con il maggior numero di sbarramenti in Italia.

L’accumulo dei sedimenti all’interno degli invasi ha determinato nel tempo la necessità della loro rimozione, sia per ragioni di sicurezza degli sbarramenti sia per recuperare la capacità di invaso persa con l’interrimento. Le operazioni di rimozione/fluitazione del sedimento costituiscono una potenziale criticità per gli ecosistemi fluviali posti a valle delle dighe. Per questo motivo occorre verificare che tali manovre siano eseguite in modo tale da garantire che gli effetti sull’ambiente siano meno impattanti possibile e completamente reversibili.

L’articolo 114 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 prevede che, al fine di assicurare il mantenimento della capacità di invaso e la salvaguardia sia della qualità dell'acqua invasata sia del corpo ricettore, le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe siano effettuate sulla base di un progetto di gestione di ciascun invaso.

Ai sensi del comma 4 del medesimo articolo, il progetto di gestione è predisposto dal gestore sulla base dei criteri fissati con apposito decreto ministeriale, Decreto n. 205 del 12/10/2022.

Ai sensi del comma 5, l’autorità competente per l’approvazione del progetto di gestione è la Regione.

Regione Lombardia, con DGR X/5736 del 24/10/2016, ha approvato con le “Direttive tecniche per la predisposizione, l’approvazione e l’attuazione dei progetti di gestione degli invasi”, che ottemperano agli obblighi che lo Stato ha posto in capo alle regioni.

Direttive regionali, D.Lgs. 152/2006 (art. 114) e DM n.205 del 12/10/2022 rappresentano il riferimento tecnico e procedurale per l’esecuzione delle attività di gestione dei sedimenti degli invasi in Lombardia.

Le operazioni di rimozione dei sedimenti in eccesso presenti negli invasi vengono effettuate per garantire la sicurezza della diga e per mantenere o recuperare volumi di acqua utili, per esempio, alla produzione idroelettrica o agli altri usi per cui la diga è stata costruita. Tali operazioni, però, devono essere effettuate in modo da minimizzare gli effetti negativi sull’ambiente, in particolare sugli ecosistemi dei tratti fluviali a valle degli sbarramenti. Per questo la normativa prevede che per ogni invaso ci sia un Progetto di Gestione dei sedimenti nel quale sono descritte le operazioni necessarie a mantenere l’invaso libero dai sedimenti e le misure di prevenzione adottate a tutela del corpo idrico di valle, dell'ecosistema acquatico, delle attività di pesca e delle acque invasate e rilasciate a valle della diga durante le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe.

Le singole operazioni sono descritte da Piani Operativi che contengono il dettaglio delle attività previste e del monitoraggio degli effetti.

La pianificazione delle attività di rimozione del materiale sedimentato negli invasi, realizzata attraverso la predisposizione dei Progetti di Gestione, contribuisce ad attuare una politica gestionale sostenibile degli invasi stessi ed a tendere al ripristino, ove possibile, dello stato naturale dell’ecosistema interessato dalla diga, attraverso la ricostituzione del regime di trasporto solido.

Progetti di Gestione e i Piani Operativi sono approvati dalla Regione. ARPA Lombardia garantisce il proprio supporto tecnico alla Regione, in particolare agli Uffici Territoriali e alla Direzione Generale competenti. ARPA, pertanto, valuta i Progetti di Gestione e i Piani Operativi e fornisce un contributo tecnico su vari aspetti operativi ed ambientali.

Inoltre, ARPA effettua attività di verifica e controllo durante le fasi in cui avvengono le operazioni di rimozione e fluitazione e in tutte le fasi di monitoraggio dei parametri di riferimento e degli effetti ambientali. Più di trenta operazioni negli ultimi 10 anni hanno permesso ad ARPA e a Regione Lombardia di acquisire un’eccellente esperienza sull’argomento: recentemente la Regione ha approvato le “Direttive Tecniche per la predisposizione, l’approvazione e l’attuazione dei progetti di gestione degli invasi” che ha redatto anche grazie al contribuito scientifico e metodologico di ARPA.

Nell’ambito dei progetti attuativi finanziati da Regione Lombardia “Dighe 2014-2016” e “DIGHE E INVASI 2017-2019”, ARPA Lombardia ha effettuato uno studio delle concentrazioni dei solidi sospesi in occasione di eventi naturali sulla parte alpina e prealpina in Lombardia e successivamente una analisi della dinamica del trasporto solido in sospensione sulla base di misure in continuo registrate da stazioni di monitoraggio e misure in campo.

Tali attività hanno permesso di raggiungere importanti risultati, tra i quali la costruzione di un modello concettuale come strumento operativo per determinare i range di valori di concentrazione da rispettare durante le operazioni che implicano il rilascio di sedimento a valle delle dighe, sia dal punto di vista dei solidi sospesi trasportati dal flusso sia in termini di velocità con cui i picchi vengono raggiunti (pulsazioni), nel rispetto di quanto si verifica nel corso di eventi naturali.

Il trasporto solido influenza largamente la morfologia e la dinamica dei corsi d’acqua, nonché gli habitat fluviali e la qualità dei corpi idrici., la conoscenza della dinamica del trasporto solido naturale è necessaria al fine di indirizzare e monitorare le operazioni di gestione dei sedimenti degli invasi verso la piena sostenibilità, nonché garantire reversibilità degli effetti delle stesse sull’ecosistema fluviale.

Inoltre, lo studio e il monitoraggio ad esso connessi sono essenziali per valutare gli impatti di fenomeni ambientali quali eventi di piena, frane e alluvioni, che possono avere nella componente del trasporto solido (tanto di fondo quanto in sospensione) la principale causa di dissesto o di alterazioni idro-morfologiche tali da e pregiudicare la stabilità dell’alveo e modificarne le caratteristiche.

Al fine di acquisire ulteriori dati riguardo a tale tematica, anche in confronto a quanto già costruito da altre Regioni e Stati confinanti, ARPA Lombardia sta pianificando l’installazione di stazioni fisse per il monitoraggio in continuo del trasporto solido in sospensione e di fondo, nonché l’acquisizione di un adeguato parco strumentale per la misura in situ dei solidi sospesi.

Regione Lombardia, con DGR X/5736 del 24/10/2016, ha approvato con le “Direttive tecniche per la predisposizione, l’approvazione e l’attuazione dei progetti di gestione degli invasi”, che ottemperano agli obblighi che lo Stato ha posto in capo alle regioni.

Le Direttive, costituite da un corpo centrale e da due allegati tecnici, rappresentano il riferimento tecnico e procedurale per l’esecuzione delle attività di gestione dei sedimenti degli invasi in Lombardia, e definiscono il ruolo di ARPA nel corso del procedimento di approvazione del progetto di gestione ed all’interno dei tavoli tecnici.

Le Direttive disciplinano:

  • il procedimento di approvazione dei progetti di gestione degli invasi, l’iter amministrativo e procedurale per l’attuazione di tali piani; i contenuti del progetto di gestione per gli invasi;
  • le modalità di monitoraggio delle operazioni previste nel progetto di gestione;
  • i livelli e la persistenza delle concentrazioni che non possono essere superati nelle acque dei corpi idrici, durante le operazioni di svaso, sfangamento, spurgo;
  • i criteri per l’esecuzione delle operazioni di svaso, sfangamento e spurgo, al fine di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici.

Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi di cui all'articolo 114, commi 2, 3 e 4 del D. Lgs. del 3 aprile 2006, n. 152.

Regione Lombardia, con DGR X/5736 del 24/10/2016, ha approvato con le “Direttive tecniche per la predisposizione, l’approvazione e l’attuazione dei progetti di gestione degli invasi”, che ottemperano agli obblighi che lo Stato ha posto in capo alle regioni.

Le Direttive, costituite da un corpo centrale e da due allegati tecnici, rappresentano il riferimento tecnico e procedurale per l’esecuzione delle attività di gestione dei sedimenti degli invasi in Lombardia, e definiscono il ruolo di ARPA nel corso del procedimento di approvazione del progetto di gestione ed all’interno dei tavoli tecnici.

Le Direttive disciplinano:

  • il procedimento di approvazione dei progetti di gestione degli invasi, l’iter amministrativo e procedurale per l’attuazione di tali piani; i contenuti del progetto di gestione per gli invasi;
  • le modalità di monitoraggio delle operazioni previste nel progetto di gestione;
  • i livelli e la persistenza delle concentrazioni che non possono essere superati nelle acque dei corpi idrici, durante le operazioni di svaso, sfangamento, spurgo;
  • i criteri per l’esecuzione delle operazioni di svaso, sfangamento e spurgo, al fine di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici.

Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi di cui all'articolo 114, commi 2, 3 e 4 del D. Lgs. del 3 aprile 2006, n. 152.